"Non fate politica con il matrimonio!"

Il Ceo di Christian Concern difende il concetto tradizionale di famiglia in Gran Bretagna

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di Ann Schneible

LONDRA, giovedì, 22 marzo 2012 (ZENIT.org) – Man mano che il governo britannico va avanti nella direzione della legalizzazione del matrimonio omosessuale, aumentano sempre più le paure delle conseguenze catastrofiche per la società se il matrimonio verrà ridefinito includendo coppie dello stesso sesso.

Il Governo inglese, infatti, ha recentemente dato il via alla revisione formale di un disegno di legge, pubblicato dal gruppo per la difesa dei diritti gay conosciuto come Stonewall, che propone di cambiare la definizione legale di matrimonio, eliminando qualsiasi riferimento al genere sessuale.

Il matrimonio è la base della società, e proprio per questo c’è la preoccupazione che il Governo stia “facendo politica con il matrimonio”, mettendo quindi la società a rischio di conseguenze gravi ed impreviste.

“Tutto deriva da lì: dal fatto che un uomo e una donna si impegnano l’uno con l’altra per tutta la vita e che hanno i bambini all’interno di ciò che hanno costruito”, ha dichiarato a ZENIT, Andrea Williams, Ceo dell’organizzazione Christian Concern, aggiungendo: “Se la famiglia è forte: è forte anche la città, la società, l’intera comunità”.

“Quando quel primo nucleo di società stabile si spezza, ci sono ripercussioni enormi – ha proseguito -. Ecco perché è di fondamentale importanza che lo Stato dia valore al matrimonio, accetti e ponga leggi che lo sostengano come un grande patrimonio, lo tutelino e lo valorizzino per il bene di tutti. Questo è ciò che il governo dovrebbe fare, ma con il matrimonio stanno facendo solo politica. Stanno entrando in una nuova ingegneria di esperimenti sociali di massa che potrebbe avere conseguenze devastanti per il benessere della società”.

Secondo Williams, nel 2005, la legalizzazione delle unioni civili nel Regno Unito ha incrementato il processo di avanzamento della società verso l’eventuale ridefinizione del matrimonio per includere coppie dello stesso sesso.

Indipendentemente dal fatto che le unioni civili offrano ai partner dello stesso sesso praticamente la stessa protezione legale delle coppie sposate: “Dobbiamo ricordare che non si tratta solo di ridefinire il matrimonio, ma di ridefinire la famiglia. Prima infatti vengono le unioni civili, dopo il matrimonio e la famiglia”.

“Il matrimonio è per la procreazione dei figli; il matrimonio omosessuale, quindi, nega deliberatamente ai bambini di una madre e un padre. Si tratta di un esperimento sociale di massa, e non credo che il governo ha veramente riflettuto”, ha affermato infine Williams.

“Ci piacerebbe molto che persone provenienti da tutto il mondo scrivessero a David Cameron, per mettere pressione a livelli governativi. Agenzie, enti ecclesiastici, agenzie di viaggio, individui, possono scrivere a Cameron e dire: ‘Non fate politica con il matrimonio. È pericoloso nonché un passo troppo lungo. E gli occhi del mondo ti stanno guardando'”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Salvatore Cernuzio]

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ZENIT Staff

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