di Antonio Gaspari
ROMA, mercoledì, 21 marzo 2012 (ZENIT.org).- In un incontro svoltosi a Roma martedì 20 marzo presso l’Aula della commissione Sanità del Senato, l’Associazione Gruppo Interparlamentare per il Valore della Vita ha annunciato diverse iniziative in favore della vita nascente e contro le derive della cultura eutanasia.
Il senatore Stefano De Lillo che dell’Associazione è tra i promotori, ha spiegato che l’Intergruppo ha superato il numero di 70 tra senatori e deputati, ed ha proposto e condiviso una serie di iniziative.
La prima riguarda la richiesta al presidente del Senato di calendarizzare il voto definitivo per l’approvazione del decreto Legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT).
Come è noto si tratta della proposta di legge, discussa già al Senato e alla Camera per impedire che avvengano altri casi di cultura eutanasia come quello di Eluana Englaro.
Il senatore Raffaele Calabrò, primo firmatario della proposta di legge, ha spiegato che dopo tante discussioni e relativi emendamenti e cambiamenti adesso il decreto legge è in Senato e sta aspettando il voto decisivo per la promulgazione.
Seppure il DDL votato alla Camera dei deputati non è esattamente quello votato dal Senato in prima istanza, secondo il senatore Calabrò, Se non si arriva a conclusione tutto il lavoro fin qui svolto risulterebbe inutile.
La richiesta di chiedere di calendarizzare il voto sul DDL relativo alle DAT, è stata sostenuta anche dall’onorevole Domenico Di Virgilio, già Presidente dei Medici Cattolici.
Il senatore De lillo ha richiesto anche la calendarizzazione del disegno di legge n.2206, relativo alle norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili, già votata con copertura finanziaria il 21 maggio del 2010.
Si tratta di una legge che favorirebbe il prepensionamento di genitori o figli che assistono persone disabili e/o gravemente malate.
In merito all’istituzione di una giornata nazionale per la Vita, tutti i presenti si sono trovati e d’accordo, in quanto – ha sottolineato il senatore Oreste Tofani – il livello di civiltà di una nazione si misura sulla difesa della vita nascente.
A questo proposito l’onorevole Ignazio Abrignani, ha richiesto la formulazione di una carta dei valori in cui la difesa della vita sia il primo dei diritti umani da proclamare e difendere.
In merito alle politiche di attacco alla vita, la dottoressa Anna Fusina ha sollevato il problema rappresentato dalle pillole abortive come Ella One e Esmya, la cui libera distribuzione è oggetto di discussione.
Il senatore De Lillo ha ricordato a questo proposito una interrogazione parlamentare dell’onorevole Paola Binetti, ex Presidente di Scienza & Vita, in cui si denuncia l’utilizzo di principi attivi diffusi per curare certe malattie e ora utilizzati come abortivi.
E’ avvenuto così per il Cytotec, utilizzato inizialmente per la cura dell’ulcera e usato ora come abortivo clandestino, e per l’Ulipristal acetato, utilizzato per il trattamento preoperatorio dei fibromi uterini e ora principio base delle pillole abortive.
Contro tali azioni scorrette per favorire gli aborti, i presenti hanno sostenuto la necessità di diffondere la cultura della vita.