di Matteo Lessi
ROMA, sabato, 17 marzo 2012 (ZENIT.org).- E’ stata annunciata al Cairo la prossima edizione del Meeting Cairo, manifestazione svoltasi per la prima volta in Egitto nel 2010 e sostenuta dal lavoro di 150 volontari cristiani e musulmani.
La seconda edizione si svolgerà dal 2 al 4 novembre nella capitale egiziana con il tema: “Educazione alla libertà”.
“E’ un momento storico per noi, – ha dichiarato Wael Farouq, professore all’American University e fondatore del Meeting Cairo – quella che è stata un’avventura nel 2010 diventa oggi un vero e proprio soggetto civile della società egiziana”.
Infatti, è stata costituita la fondazione Meeting Cairo, la prima fondazione che nasce dopo la rivoluzione in Egitto, da coloro che nel 2010 avevano promosso l’evento: alcuni giuristi musulmani desiderosi di portare nel loro paese l’esperienza di dialogo e amicizia vissuta al Meeting di Rimini.
La manifestazione sarà promossa dalla Fondazione stessa, in collaborazione con il Meeting di Rimini. “Con noi ci saranno oltre un centinaio di volontari egiziani e in tanti ci stanno chiedendo di partecipare dagli Stati Uniti e dall’Europa”, ha affermato Wael Farouq di fronte ai giornalisti egiziani.
“Educazione e libertà sono argomenti fondamentali nello scenario del nostro Paese. Noi ora siamo responsabili del nostro futuro e quello di cui c’è bisogno è ricominciare ad esercitare la vera libertà, rianimare questo valore fondamentale.
Quello che andiamo a fare è l’esempio che l’Egitto è capace di costruire qualcosa di buono, pur nel groviglio della nostra situazione politica”, ha dichiarato Tahani Al-Jibaly, Vice Presidente della Suprema Corte Costituzionale egiziana, anche lei tra i fondatori dell’esperienza egiziana.
“Il vero cambiamento – ha continuato – è sostenere la formazione dell’essere umano, della persona. A cosa potrebbe giovarci costruire la società più perfetta ed efficiente, creare la società più avanzata, se poi perdiamo di vista questo?”.
In programma nella tre giorni di novembre convegni, mostre e spettacoli, con esperienze provenienti dagli Stati Uniti, dall’Iran, dall’Uganda e dall’Europa. Sostenitori dell’evento saranno anche istituzioni come quella della Chiesa Copto Ortodossa, della Chiesa Copto Cattolica e dell’università di Al Azhar.