La Congregazione delle Cause dei santi approva le virtù di Felix Varela

Il sacerdote e patriota potrebbe essere dichiarato venerabile durante il viaggio apostolico del Papa a Cuba

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di H. Sergio Mora

ROMA, giovedì, 8 marzo 2012 (ZENIT.org) – La commissione di cardinali e vescovi appartenenti alla Congregazione delle Cause dei Santi, riunitasi martedì scorso a Roma ha approvato con voto unanime che il servo di Dio, Felix Varela, patriota e sacerdote cubano, risponde alle condizioni per diventare venerabile.

Il prefetto della Congregazione della Causa dei Santi, il cardinale Angelo Amato, dovrà ora presentare il parere dei cardinali e vescovi a Benedetto XVI, in modo che il Papa autorizzi la Congregazione a emanare il decreto.

Lo ha dichiarato a Zenit il fratello lasalliano Rodolfo Meoli, il postulatore generale della causa di Felix Varela, chiaramente soddisfatto della conclusione positiva del processo canonico.

“Con l’approvazione della commissione di cardinali e vescovi, e dopo il consenso del Papa, la Congregazione della Causa dei Santi emanerà il decreto super virtutibus, sulle virtù eroiche del Servo di Dio Felix Varela, che lo promuoverà a Venerabile”.

“La commissione dei cardinali e vescovi – ha proseguito Meoli – si è pronunziata dopo il parere positivo della commissione teologica, espresso il 13 dicembre dell’anno passato, che riconosceva al padre Varela la pratica delle virtù in grado eroico”.

E ha spiegato che “lo stesso giorno in cui il Papa autorizzerà il cardinale Amato a firmare il Decreto, la notizia sarà data a conoscenza del pubblico dall’Osservatore Romano, probabilmente assieme ad altre cause portate da Sua Eminenza al Santo Padre”. Ciò potrebbe avvenire in concomitanza della visita pastorale di Benedetto XVI a Cuba.

Fratel Meoli ha ricordato anche, che non appena il vescovo di una diocesi firma il decreto di introduzione di una causa, il candidato passa ad essere servo di Dio, dopo di che, quando viene dichiarato venerabile, ci sarà bisogno di un secondo miracolo per la canonizzazione.

Felix Varela

Il padre Felix Varela viene considerato come uno dei padri della nazione cubana. Nato all’Avana nel 1788, a 23 anni viene ordinato sacerdote e a 24 è nominato professore di filosofia, fisica ed Etica nel seminario della capitale. Qui prepara il primo laboratorio di fisica e chimica del Paese.

Nella storia della cultura cubana il padre Felix Varela occupa un posto di preminenza per il suo contributo allo sviluppo della cultura nazionale, come patriota e per la sua virtù. È stato professore, educatore e modello di pietà per i suoi discepoli. Nel 1821, a 33 anni, diventa deputato ed inviato come rappresentante di Cuba alle Corti di Madrid.

Le sue tre proposte di legge in Spagna furono: un governo per le provincie di oltremare, l’indipendenza e l’abolizione della schiavitù.

A Madrid organizza un gruppo con i rappresentanti di alcune altre provincie di oltremare, per migliorare la difesa dei diritti comuni.

Nessuna delle sue proposte viene approvata e, con il ristabilimento dell’assolutismo monarchico, nel 1823 lascia la Spagna; non potendo ritornare a Cuba, si autoesilia negli Stati Uniti, a New York, da dove continua la sua battaglia.

Fu un sacerdote esemplare, si occupò della costruzione di chiese e scuole, ed evangelizzò i poveri e immigranti, aiutando la loro integrazione. Morì negli Stati Uniti nel febbraio 1853. Il suo corpo riposa nell’Aula Magna dell’Università dell’Avana.

Nato nel passaggio cruciale tra due secoli, Felix Varela ha saputo fare propri i desideri dinanzi agli interroganti della ragione, preservando l’essenza della cultura cristiana e allo stesso tempo aprendosi alle nuove esigenze del pensiero.

Sulle provincie di oltremare scrisse: “Le leggi si inumidiscono, attraversando l’oceano e vengono sostituite dalla volontà dell’uomo”.

Nel 1981 il governo di Cuba ha creato l’ordine Felix Varela, la maggiore onorificenza del Paese.

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ZENIT Staff

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