di Luca Marcolivio
ROMA, giovedì, 8 marzo 2012 (ZENIT.org) – È la vicenda di due giovani “donne di successo”, oggi unite dall’amicizia in Cristo e Maria. Le storie personali di Sarah Maestri e di Mara Santangelo si intrecciano a quella dell’amico comune Fabio Salvatore (leggi intervista) e alla comunità Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante.
Martedì scorso, alla libreria Arion, durante la presentazione, del libro autobiografico di Salvatore, A braccia aperte tra le nuvole (Piemme), l’attrice e l’ex tennista hanno raccontato del loro rapporto con la fede, viatico della vera felicità, diversa da quella artificiale e falsa, promessa dai rispettivi establishment.
Sarah Maestri, 32 anni, attualmente su Rai Fiction con Provaci ancora prof 4, è diventata famosa in particolare per film come Il cuore altrove, Notte prima degli esami e Notte prima degli esami oggi, e per la serie TV Centovetrine.
Tre anni fa, pubblicando il romanzo autobiografico La bambina dei fiori di carta (Aliberti), ha svelato il dramma della sua infanzia: a tre anni si ammala di anemia megaloplastica, una grave patologia emolitica che l’ha costretta a continui ricoveri in ospedale durante l’età prescolare e che l’ha afflitta fino all’età di vent’anni.
Sarah conosce Fabio Salvatore in ambiente cinematografico e, all’inizio del 2008, gli è particolarmente vicina dopo l’improvvisa morte del padre di lui.
Il comune cammino artistico e d’amicizia di Sarah e Fabio si intreccia con il cammino di fede. La malattia patita dall’attrice durante l’infanzia l’ha profondamente segnata, non permettendole di perdere mai definitivamente quelli che lei definisce i “punti focali”, i veri cardini del senso della vita.
Frequentando il mondo dello spettacolo, la Maestri ha ammesso di essersi allontanata da Dio e di aver sperimentato, come tanti del suo ambiente, il prezzo della celebrità: luci della ribalta che poi si rivelano dei fuochi fatui.
La riscoperta di Dio nella propria vita, Sarah la descrive come simile alle sensazioni del “primo amore, in cui tutto è perfetto”. Poi subentra un desiderio di “cercare altrove”, in cui il rischio di smarrire la bussola è molto alto.
L’attrice ha confessato poi di aver provato più gioia da bambina – pur segnata da un terribile male – che non da adulta, da donna ricca, famosa, fortunata ed ammirata.
“Solo adesso posso dire davvero: <em>quanto sono felice!”, ha detto la Maestri, sottolineando che la felicità donata dalla fede è in grado di vincere tutti i mali della quotidianità. Permettendo, ad esempio, un sano distacco rispetto “ai TG che ti parlano della crisi” e a tutte le negatività che i mezzi di comunicazione si ostinano a diffondere.
“È un mondo – ha detto l’attrice parlando dell’ambiente dello spettacolo – dove ti guardano meno strano se dici che hai ammazzato tua madre, che se dici che credi in Dio…”.
Sulla scia di quanto detto anche da Fabio Salvatore, la fede per Sarah Maestri è anche condivisione della gioia, di un “sorriso pazzesco” e contagioso di tante persone che stanno facendo la medesima esperienza di Gesù e di Maria, come avviene in Nuovi Orizzonti.
Sarah Maestri e Mara Santangelo si conoscono, non durante una veglia di preghiera, ma ad una festa organizzata da un comune amico, l’attore Raffaello Balzo. La tennista si avvicina all’attrice, notando un braccialetto proveniente da Medjugorie.
“Pensai – ha detto la Maestri – che volesse farmi una predica su Dio che non esiste…”. La curiosità di Mara si rivelerà di segno opposto e le due ragazze diventano subito molto amiche.
La Santangelo invita poi la Maestri ad un momento di preghiera in una comunità che, solo in seguito, scoprirà essere la stessa di Fabio Salvatore. Una coincidenza provvidenziale, o meglio la conferma di quanto afferma Elie Wiesel: “il caso non esiste”.
Il punto più alto della carriera di Mara Santangelo è stata conquista della Fed Cup nel 2006, assieme alla rappresentativa italiana di cui facevano parte anche Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e Roberta Vinci. A seguito ad un intervento chirurgico al piede sinistro (asportazione di un nervo), nel 2011, a 30 anni, è costretta ad abbandonare la carriera agonistica.
Si riavvicina alla fede durante la convalescenza, conquistata dalla lettura del primo libro di Paolo Brosio, in cui il giornalista racconta la sua conversione. Un successivo pellegrinaggio a Medjugorie la riconquista definitivamente a Dio.
Sulla collina del Podbrdo, Mara, dopo aver invocato un segno dello Spirito Santo, è testimone di un prodigio: una luce fortissima in mezzo a un vortice di nuvole che ruotano a velocità impressionante.
Viene colta da paura e pensa: “mi prenderanno per matta se lo racconto”. A rassicurarla è lo stesso Brosio, che la incoraggia a chiedere aiuto alla Madonna e testimoniare quanto visto.
“Quando giravo il mondo per tornei come il Roland Garros – ha raccontato la Santangelo – ho avuto tutto ma, alla fine, non avevo nulla perché mi mancava il Signore”.
Sul suo sito personale Mara scrive: “Non c’è mondiale o torneo vinto che possa esser paragonato all’aver trovato Dio ed, in questo caso, la Madonna nel proprio cuore”.
“Sono passata attraverso tante sofferenze, la fine della carriera, la perdita di mia mamma. Ma proprio grazie a queste sofferenze sono arrivata a scoprire la gioia di aver Gesù nel cuore”, ha raccontato l’ex tennista al pubblico della libreria Arion. L’amicizia con Fabio Salvatore, aggiunge, l’ha aiutata a “scrivere quella che è stata la mia storia”.
La storia della cristianesimo è piena di amicizie straordinarie tra donne e uomini in Gesù e in Maria: San Francesco e Santa Chiara nel XIII secolo, Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce nel XVI secolo, Giovanni Paolo II e Wanda Poltawska nel XX secolo.
Le vicende di Fabio Salvatore, Sarah Maestri e Mara Santangelo sono nel segno di questo tipo di amicizia, che, in modo originale rispetto al passato, anche in questo nuovo millennio sta dando i suoi frutti.