"Il Papa, uno di noi!"

L’intervista a don Francesco Indelicato, collaboratore della parrocchia visitata domenica da Benedetto XVI

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di Salvatore Cernuzio

ROMA, martedì, 6 marzo 2012 (ZENIT.org) – Sono trascorsi un paio di giorni dalla visita pastorale di Benedetto XVI nella parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle, al Torrino, nella periferia sud della Capitale.

Tuttavia l’emozione per l’incontro con il Pontefice è ancora viva nell’intero quartiere come domenica mattina. Ce lo ha confermato don Francesco Indelicato, collaboratore parrocchiale di San Giovanni Battista de La Salle che ha rilasciato a ZENIT la breve intervista che riportiamo di seguito.

Come ha reagito la comunità del Torrino alla visita del Santo Padre?

Don Indelicato: La reazione della gente all’annuncio della visita del Papa è stata sin dall’inizio di entusiasmo, di meraviglia, di grande coinvolgimento. L’attesa è stata grande, la partecipazione si è concretizzata in tanti modi, nella preparazione dell’evento e poi nella presenza fisica e spirituale, domenica scorsa. Non ci si aspettava che il vicario di Cristo potesse venire a trovarci in parrocchia: il giorno stesso della sua visita qualcuno si domandava se tutto quello che stava accadendo fosse vero! La gente si è sentita davvero onorata della sua presenza!

Per quanto riguarda, invece, le realtà ecclesiali, che Benedetto XVI ha citato, in che modo si sono preparate a vivere questo evento?

Don Indelicato: La preparazione è avvenuta dal punto di vista materiale, in quanto si è cercato di rendere bella non solo la chiesa ma tutti gli ambienti della parrocchia, e ciò è costato molta fatica da parte di tanti volontari che hanno impiegato tempo ed energie per realizzare questo obiettivo; ed anche dal punto di vista della formazione, avvenuta durante le celebrazioni domenicali, nei gruppi e attraverso una catechesi comunitaria che ha illuminato i fedeli sul ruolo del Romano Pontefice, segno concreto dell’unità della Chiesa.

Il Papa ha compiuto questa visita pastorale in quanto Vescovo di Roma. Il presbiterio della parrocchia come ha vissuto, quindi, l’incontro con il proprio Vescovo?

Don Indelicato: L’incontro tra il vescovo e i sacerdoti è stato quanto di più naturale ci si possa immaginare. Il Papa si è informato circa le attività della parrocchia, la qualità degli incontri, la risposta della gente. E durante la visita sembrava quasi che ci si fosse incontrati chissà quante altre volte in passato, che con i suoi sacerdoti ci fosse grande familiarità. In quelle poche ore della sua visita, Benedetto XVI si è rivolto spesso al parroco, don Giampaolo Perugini, per chiedergli informazioni, per saperne di più su un bambino appena salutato, o sulla situazione della parrocchia. Un clima di grande cordialità, di sincerità, di fratellanza nella fede.

Durante l’omelia, Benedetto XVI ha detto: “Questa vostra chiesa, posta nel punto più alto del quartiere, con un campanile slanciato come una freccia verso il cielo, vi ricorda che il Vangelo deve essere comunicato, annunciato a tutti”. Come avete accolto le parole del Papa e come intendete proseguire in questa missione?

Don Indelicato: Penso proprio che queste parole non verranno dimenticate. Probabilmente daranno lo spunto per la prossima stagione pastorale, che non potrà prescindere dallanno della fede indetto proprio da Benedetto XVI. La fede, lo sappiamo, non può rimanere rinchiusa tra le mura di una chiesa. Come quando si riceve una bella notizia, ci si affretta a condividerla con le persone che si amano, così è per il Vangelo: se davvero crediamo che sia strumento indispensabile per la salvezza, deve essere annunciato, testimoniato.

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ZENIT Staff

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