Il dolore che porta alla fede

Martedì prossimo a Roma la presentazione del nuovo libro di Fabio Salvatore

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ROMA, giovedì, 1 marzo 2012 (ZENIT.org) – A braccia aperte fra le nuvole è il titolo del nuovo libro di Fabio Salvatore, attore e regista, della comunità Nuovi Orizzonti, che verrà presentato, martedì 6 marzo, alle ore 18, nella libreria Arion, nel Palazzo delle Esposizioni a Roma.

Il libro, impreziosito di un post scriptum di Martina Imarisio Neviani, racconta la storia di Fabio che non è altro che la sua vera testimonianza in cui l’autore non si risparmia di togliersi la maschera mettendosi totalmente a nudo come mai aveva fatto prima.

In un percorso autobiografico, Fabio Salvatore racconta tutta la sua vita: dall’incontro con la sofferenza e il calvario della Croce, fino alla rinascita nell’abbraccio della Madre Celeste.

A soli 21 anni, un referto medico ha infatti totalmente cambiato le prospettive di Fabio Salvatore: un cancro alla tiroide, nonostante la giovane età.

All’epoca attore di talento, Fabio si avviava verso una promettente carriera e fino a quel momento aveva creduto che il mondo fosse ai suoi piedi, che l’ambizione fosse l’arma vincente per affrontare la vita e ottenere successo, donne e soldi.

Dopo una iniziale negazione della malattia, ha continuato a recitare, nascondendo tutto ai familiari finché, privo di forze, è costretto a guardare in faccia la realtà. Operato d’urgenza, affronta la sua prima radioterapia. Perde il lavoro, gli amici e la popolarità, ma quel baratro sconfinato lo porta a guardarsi dentro e lo conduce, dopo un anno, a Fatima.

Lì accade un piccolo miracolo: fra le lacrime Fabio si affida completamente alla Madonna, e, da questo atto di abbandono, il suo deserto inizia a fiorire, illuminandosi dei colori della fede. Neppure la tragica morte del padre, vittima innocente di un incidente del sabato sera, riesce a spegnere la sua speranza.

Dopo il deserto del dolore, quindi la scoperta della fede: l’incontro con Chiara Amirante e Nuovi Orizzonti, che trasformano in gioia e speranza le ferite del suo corpo e della sua anima, fino alla scelta d’amore della vita comunitaria, con promessa di povertà, castità, obbedienza e gioia.

Oggi Fabio Salvatore, dopo 14 anni di malattia e di cure, stringe un Rosario fra le dita nella consapevolezza di essere un uomo fragile, reso forte dall’abbraccio di Maria e dalla fede che ha segnato di luce i suoi passi. 

Una consapevolezza che l’autore ha deciso di condividere anche con il pubblico, quindi, organizzando l’incontro di martedì prossimo, dove interverranno anche don Davide Banzato, don Giacomo Pavanello, Sarah Maestri e Mara Santangelo.

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Fabio Salvatore, 36 anni,nasce artisticamente in teatro come attore e regista. Formato e diretto da grandi maestri – Enzo Garinei, Walter Manfrè, Corrado Veneziano, Giorgio Albertazzi – ha interpretato ruoli in importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche.

Fondatore del Magna Grecia Awards, ha diretto, inoltre, spot sociali e numerose opere teatrali. Ha pubblicato con successo Cancro, non mi fai paura (2008), La paura non esiste (2010), Ti cerco da sempre (2010). Attualmente è impegnato nella realizzazione della sua prima opera documentaristica, scritta da Monica Zapelli, ispirata all’esperienza di vita vissuta e dedicata al tema del dolore e del cancro.

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ZENIT Staff

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