Maria l'Immacolata: mistero dell'amore di Dio per l'umanità

Padre Stefano Cecchin spiega la verginità di Maria

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di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 29 novembre 2011 (ZENIT.org) – L’8 di dicembre si celebra in tutto il mondo cattolico la festività dell’Immacolata concezione di Maria, ma chi era Maria? perchè i cattolici la venerano così tanto? E perchè è così importante la sua verginità? ZENIT ha rivolto queste ed altre domanda a Padre Stefano Cecchin, dell’Ordine Francescano dei Frati Minori (O.F.M.), Segretario della Pontificia Accademia Mariana Internazionale (http://www.accademiamariana.org/).

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Perché è così importante la verginità di Maria?

Padre Cecchin:  La verginità di Maria è un dato essenziale della fede cristiana in quanto è garanzia che Gesù è il “figlio di Dio” che si è fatto uomo nel grembo di una donna. Giuseppe, “lo sposo di Maria” (Mt 1,20) non è il vero padre di Gesù. Perché Maria, continua il Vangelo di Matteo, concepì Gesù senza aver avuto nessun rapporto con il marito (Mt 1,25). Quello che è stato generato in lei è “opera dello Spirito Santo” (Mt 1,20), per questo motivo Cristo è uomo, in quanto generato da una donna riguardo l’umanità ma allo stesso tempo è Dio in quanto questa generazione è avvenuta per l’agire della Trinità in Maria. Maria è vera madre, quindi Gesù è vero uomo; Maria è vergine, quindi Gesù è il Figlio di Dio: questa è una sintesi della fede cristiana.

Chi era Maria?

Padre Cecchin: Maria era una “vergine”, “promessa sposa” di un uomo della casa di Davide chiamato Giuseppe (Lc 1,26). I Vangeli non ci offrono molte altre spiegazioni. Sappiamo solo che era parente di Elisabetta, ritenuta una discendente di Aronne e quindi di una famiglia sacerdotale (Lc 1,5). La vediamo donna intelligente, che prima di dare il suo assenso all’angelo vuole capire quanto Dio le chiede. Sempre attenta alla Parola la custodisce e la interpreta nel suo cuore. Madre premurosa si preoccupa che il bambino sia avvolto in fasce e deposto nella mangiatoria. Angosciata lo cerca per tre giorni fino ad arrivare al tempio dove lo trova tra i dottori: sentiremo le ultime parole di Maria e le prima di Gesù nel vangelo di Luca. A Cana è preoccupata per gli sposi che erano rimasti senza vino, e senza timore si rivolge a Gesù convinta che lui può risolvere il problema. Per questo invita i servi a fare: “quello che Egli vi dirà”. La troviamo al fianco del crocifisso che le affida la Chiesa, nella quale la troviamo dopo l’ascensione del Signore assieme ai suoi discepoli. Questa è la Maria che conosciamo dai Vangeli: la donna sempre pronta ad ascoltare la Parola e metterla in pratica: il più bel esempio della vera seguace di Gesù.

Perché si chiamava così?

Padre Cecchin: Maria è un nome antichissimo che si trova nelle varie lingue medio oriente. Sembra derivare dall’egiziano Myrhiam che significa “principessa”. Altre interpretazioni traducono “Altezza” (ci ha visitato un sole che sorge dall’alto, cioè da Maria), oppure Mare amamor o essero amaro, per le sofferenze che ha dovuto subire con la passione del Figlio. Alcuni Padri della chiesa la interpretano con “stella del mare”. Nella Bibbia si ricorda Myriam, la sorella di Mosé. In ogni caso i Vangeli non ci danno nessuna spiegazione del motivo di questo nome.

Perché è stata scelta da Dio per mettere al mondo Gesù?

Padre Cecchin:A questa domanda risponde la Vergine stessa: “Perché ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1, 48).

Quali le sue virtù?

Padre Cecchin: Il beato pontefice Giovanni Paolo II ci ricordava che: “Maria, rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti” (Redemptoris Mater, 6). Questo perché la Chiesa guarda a lei come la creatura perfettamente realizzata, in quanto “nessuno come lei ha risposto con un amore così grande all’amore immenso di Dio” (Pastores dabo vobis, 36). Le sue virtù sono in consonanza alla sua concezione di Gesù, al suo compito di far crescere in “santità e grazia” quel bambino, al suo cammino di fede che progrediva nella sequela di Cristo, sino al momento della croce e alla gioia della risurrezione. Maria è la donna ricca di virtù perché pienamente “donna”, cioè è colei che pienamente ha vissuto la vita umana.

Perché i cattolici pregano tanto Maria?

Padre Cecchin: Perché sono i “discepoli di Gesù” che dalla croce ha indicato che devono avere Maria come “Madre”!

Come spiegare la festa dell’Immacolata al mondo di oggi?

Padre Cecchin: Certo, questa verità di fede non è facile da comprendere! Essa però è il simbolo del sommo amore di Dio che vuole l’“amicizia” con l’uomo. Dopo il peccato, infatti, Dio promise di porre inimicizia tra la donna e il male [rappresentato dal serpente], tra le loro discendenze. Con la venuta di Cristo si è realizzata questa promessa. La Madre del messia non poteva essere stata mai l’amica del serpente. E proprio per al sua missione di Madre del Salvatore, Dio le concesse una grazia anticipata in vista di tutta l’opera del Cristo salvatore e redentore che grazie al sì di Maria si stava per realizzare.

Maria, dunque, godette della nostra stessa redenzione ma che per lei avvenne solo in un modo diverso per dimostrare come Cristo sia davvero il Redentore perfettissimo, la cui redenzione opera prima e dopo l’evento stesso della croce. Se oggi si parla della prevenzione delle malattie: ecco che Gesù è il Medico perfettissimo che seppe non solo curare i peccati del mondo ma anche prevenirli: e questo lo fece con sua madre. Perciò la celebrazione di questo dogma, come tutti i dogmi mariani, vuole esaltare primariamente Cristo. È utile per poter comprendere meglio il reale carattere dell’opera della nostra redenzione: universalità e potenza della mediazione di Cristo.

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ZENIT Staff

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