Concerto in onore del Santo Padre offerto dal Principato delle Asturie

Intervento di Benedetto XVI durante il concerto in suo onore

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 27 novembre 2011 (ZENIT.org) – Si è svolto ieri pomeriggio, sabato 26 novembre, alle ore 18, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, il Concerto in onore del Santo Padre Benedetto XVI, offerto dal Governo del Principato delle Asturie.

Mecenate dell’evento la Fondación María Cristina Masaveu Peterson, il cui Presidente, signor Fernando Masaveu, indirizza in apertura parole di omaggio al Santo Padre.

Al termine del concerto il Papa rivolge agli illustri Ospiti, agli Artisti e a tutti i presenti il discorso che riportiamo di seguito:

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Signori Cardinali,

venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
distinte Autorità, e cari amici!

Agradezco de corazón al Gobierno del Principado de Asturias y a la Fundación María Cristina Masaveu Peterson, con su Presidente, el Señor Fernando Masaveu, por el espléndido concierto que nos han ofrecido, y que nos ha dado la posibilidad de hacer como un viaje interior, llevados por la música, a través del folclore, los sentimientos y el corazón mismo de España. Un gracias muy especial a la Orquesta Sinfónica del Principado de Asturias, dirigida por el maestro Maximiano Valdés, por la magnífica ejecución con la cual nos ha transmitido también un poco del hondo y rico carácter de la población española, y particularmente asturiana. Y gracias igualmente a todos los que han hecho posible disfrutar de este momento, así como al Señor Arzobispo de Oviedo y a cuantos están aquí presentes en esta significativa ocasión.

[Ringrazio di cuore il governo del Principato delle Asturie e la Fondazione Maria Cristina Masaveu Peterson, con il suo presidente, il signor Fernando Masaveu, per lo splendido concerto che ci ha offerto, e perché ci ha dato la possibilità di fare un viaggio interiore, condotto per la musica, attraverso il folclore, i sentimenti e il cuore della Spagna. Un ringraziamento speciale all’Orchestra Sinfonica del Principato delle Asturie, guidato dal maestro Maximiano Valdes, per l’esecuzione magnifica, che ci ha trasmesso un po’ del carattere profondo e ricco della popolazione spagnola, in particolare delle Asturie. E grazie anche a tutti coloro che hanno reso possibile godere questo momento, come l’arcivescovo di Oviedo e tutti coloro che sono qui presenti in questa importante occasione].

Questa sera, per così dire, è stato trasferito in quest’Aula un “pezzo” di Spagna. Abbiamo avuto modo non solo di ascoltare musiche di alcuni tra i più celebri compositori di quella terra, come Manuel de Falla o Isaac Albéniz, ma anche del tedesco Richard Strauss e del russo Nikolai Rimsky-Korsakov, affascinati da quello che, nel libretto di sala, viene definito “more hispano“, cioè la maniera “ispanica” di essere, come pure di comporre e di interpretare la musica. Ed è proprio questo l’elemento che accomuna i pezzi così vari che abbiamo ascoltato; essi hanno una caratteristica di fondo: la capacità di comunicare musicalmente sentimenti, emozioni, anzi direi quasi il tessuto quotidiano della vita. E questo soprattutto perché chi compone “more hispano” è quasi naturalmente portato a fondere in armonia gli elementi del folclore, della canzone popolare, che vengono dal vivere di ogni giorno, con quella che chiamiamo “musica colta”. Ed è un insieme di sentimenti che ci sono stati trasmessi questa sera: la “alegría de vivir“, la gioia di vivere, il clima della festa, che traspare in composizioni come le tre Danze de “El sombrero de tres picos” di de Falla, o la lotta contro il male descritta nella celebre “Danza ritual del fuego” dello stesso autore; la vita animata dei quartieri delle città, come in “Lavapiés“, da “Iberia” di Albéniz; il dramma di una vita che non trova pace, come quella di don Juan, che non riesce a vivere l’amore in modo autentico e, alla fine, si rende conto del vuoto della sua esistenza; il capolavoro di Strauss ha reso perfettamente il passaggio dall’euforia che anima il brano alla tristezza del vuoto espressa nel mesto finale.

Ma c’è un altro elemento che emerge costantemente nelle composizioni “more hispano” ed è quello religioso di cui è profondamente intrisa la gente della Spagna; lo aveva colto molto bene Rimsky-Korsakov, che nello splendido Capriccio Spagnolo, utilizzando canti e balli folcloristici di Spagna, include vari temi di melodie popolari religiose, come nella prima sezione del pezzo dove si riconosce un’antica invocazione asturiana con cui si chiede la protezione della Vergine Maria e di san Pietro, o il secondo movimento in cui appare un canto gitano alla Madonna. Sono le meraviglie che opera la musica, questo linguaggio universale che ci permette di superare ogni barriera e di entrare nel mondo dell’altro, di una Nazione, di una cultura, e ci permette anche di volgere la mente e il cuore verso l’Altro con la “A” maiuscola, di innalzarci, cioè, al mondo di Dio.

Gracias una vez más al Gobierno de Asturias, a la Fundación, a los profesores de la Orquesta Sinfónica del Principado de Asturias, al maestro Maximiano Valdés, a los organizadores, a los venidos de Asturias y a todos ustedes. Que la Virgen María «que brilla en la altura más bella que el sol, y es Madre y es Reina», como reza el himno a la celestial patrona de esas tierras, les proteja siempre con su maternal ternura.

[Grazie ancora al governo delle Asturie, alla Fondazione, ai professori dell’Orchestra Sinfonica del Principato delle Asturie, al maestro Maximiano Valdes, agli organizzatori, a coloro che sono venuti dalle Asturie e a tutti voi. La Vergine Maria “che illumina in alto più bella del sole, e è Madre e Regina”, come proclamato nell’inno alla patrona celeste della terra, sempre vi protegga con la sua tenerezza materna].

Auguro a tutti un buon cammino d’Avvento e di cuore vi imparto la mia Benedizione.

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ZENIT Staff

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