CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 22 novembre (ZENIT.org).- Questa mattina si è tenuta nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede la Conferenza stampa di presentazione della 26.ma Conferenza Internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, che si svolgerà da giovedì 24 a sabato 26 novembre nell’Aula Nuova del Sinodo sotto il titolo “La pastorale sanitaria a servizio della vita alla luce del magistero del Beato Giovanni Paolo II”.
Durante l’incontro con la stampa sono stati presentati anche il primo Incontro dei Vescovi incaricati per la Pastorale della Salute, in programma domani, mercoledì 23 novembre, nella Sala San Pio X, e il Concerto di beneficenza in favore della Fondazione “Il Buon Samaritano”, che avverrà venerdì 25 novembre alle ore 18 nell’Aula Paolo VI.
Rivolgendosi ai giornalisti, il presidente del dicastero organizzatore, monsignor Zygmunt Zimowski, si è soffermato sull’impegno del Beato Giovanni Paolo II nel campo della pastorale della salute e a favore dei malati. Nel 1985, il fu Pontefice istituì la Commissione per gli Operatori Sanitari e nel 1992 la Giornata Mondiale del Malato. Solo pochi mesi prima della sua morte, nel settembre del 2004, creò anche la Fondazione “Il Buon Samaritano”.
Ma il più grande lascito di Giovanni Paolo II è però quello relativo all’immensa testimonianza del proprio cammino di sofferenza. Qui, mons. Zimowski ha citato le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI nel suo discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2005. Giovanni Paolo II, ha detto il suo successore, “con le sue parole e le sue opere, ci ha donato cose grandi; ma non meno importante è la lezione che ci ha dato dalla cattedra della sofferenza e del silenzio”. “Ci ha mostrato, per così dire, dal vivo il Redentore, la Redenzione, e ci ha dato la certezza che, di fatto, il male non ha l’ultima parola nel mondo”, continuò Papa Benedetto.
“E’ dalle parole del Santo Padre, Benedetto XVI, e dal profondo sentimento di venerazione e al contempo autenticamente filiale che questo Dicastero e gli operatori sanitari nutrono nei confronti di Papa Wojtyła, che abbiamo tratto l’ispirazione per questa 26ma edizione della ‘nostra’ Conferenza Internazionale”, ha spiegato il presidente del dicastero organizzatore.
Per il presule, la serie di eventi, fra cui anche il concerto, “costituiscono un atto di dedizione, dunque, e una nuova occasione di riflessione e di approfondimento per trovare nuovo slancio intellettuale e operativo in favore della vita umana, in attuazione del fecondo Magistero, e in senso più ampio, insegnamento di Karol Wojtyła”.
“Sono previste – ha continuato mons. Zimowski – relazioni, testimonianze ed esperienze di carattere teologico-pastorale ispirate all’insegnamento del Beato riguardanti il valore cristiano della sofferenza e il Vangelo della Vita e che verranno trattate in un’ottica interdisciplinare, al fine di cogliere le pertinenze e le sfumature delle discipline affini alle tematiche previste dalla scaletta dei lavori”.
Il primo giorno della Conferenza è previsto anche un atto celebrativo solenne in onore del fu Pontefice polacco, a cui parteciperà anche il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia ed ex segretario particolare di Karol Wojtyła.
Come ha rivelato mons. Zimowski, al tre giorni parteciperanno non solo rappresentanti dellle istituzioni, associazioni ed organizzazioni dei fedeli impegnate nella pastorale della salute ma anche di altre Chiese e confessioni religiose, fra cui il reverendo Stavros Kofinas, coordinatore del Network per la Pastorale sanitaria del Patriarcato ecumenico (Grecia), e il dottor Khaled al-Bassel, medico dell’Ospedale Italiano de Il Cairo (Egitto). Più di 685 persone provenienti da oltre 70 Paesi del mondo si sono iscritte e sei sono gli ambasciatori presso la Santa Sede che interverranno.
Durante la conferenza stampa ha preso la parola anche il sotto-segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, padre Augusto Chendi, M.I.. “Il bagaglio dottrinale che la Chiesa ha ereditato dal Beato Giovanni Paolo II in riferimento, in particolare, al Vangelo della Vita – oggetto specifico della prossima Conferenza Internazionale -, al pari del magistero dell’attuale Sommo Pontefice, necessita di essere mediato in un’opera di formazione degli Operatori Sanitari nel senso ampio del termine”, così ha spiegato. “Cioè con il coinvolgimento delle diverse figure professionali che si prendono direttamente cura delle persone ammalate o segnate da diverse patologie invalidanti, senza esclusione di coloro che sono chiamati ad operare scelte eticamente corrette anche in campo politico o nella gestione economico-finanziaria del mondo della salute”, ha continuato.
Uno degli obiettivi dell’incontro è aggiornare la Carta degli Operatori Sanitari, redatta nel 1994. “Necessita di integrazioni, tenuto conto dell’avanzamento delle scienze mediche e dei possibili interventi sulla vita umana nonché dei pronunciamenti magisteriali, che sono stati prodotti da quella data durante il Pontificato del Beato Giovanni Paolo II”, ha ribadito Chendi.
Qui il camilliano italiano ha menzionato tra gli altri l’Enciclica “Evangelium vitae” del 25 marzo 1995 e la “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” del 24 novembre 2002. Un altro testo da integrare nella Carta è l’Istruzione “Dignitas personae” (8 settembre 2008).
Oltre a mons. Zimowski e padre Chendi sono intervenuti durante la conferenza stampa anche mons. Valentin Pozaić, S.I., vescovo ausiliare di Zagrabia (Croazia), mons. Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu, segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, mons. Jacques Suaudeau, della Pontificia Accademia per la Vita e consultore del dicastero, e suor Myriam Castelli, della congregazione delle Paoline e giornalista di RAI International.
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