BALTIMORA, giovedì, 17 novembre 2011 (ZENIT.org) – Gli anglicani residenti negli Stati Uniti che desiderano rientrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica, riceveranno un ordinariato il prossimo 1 gennaio.
Lo ha annunciato martedì 15 novembre, il cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington DC, durante l’incontro plenario autunnale della Conferenza Episcopale statunitense, tenutosi a Baltimora.
Il cardinale Wuerl è il delegato per l’implementazione dell’Anglicanibus Coetibus negli Stati Uniti. Si tratta della costituzione apostolica di Benedetto XVI del 2009, che indica alle comunità anglicane le modalità per entrare nella Chiesa Cattolica, attraverso l’istituzione di ordinariati personali, un nuovo tipo di struttura canonica.
Tali ordinariati corrispondono a regioni geografiche simili alle diocesi ma tipicamente nazionali nello scopo. Il primo ordinariato è stato istituito in Inghilterra, il secondo sorgerà negli Stati Uniti.
Le parrocchie degli ordinariati sono cattoliche, sebbene mantengano elementi dell’eredità anglicana, in particolare nelle pratiche liturgiche. Non saranno ammesse, tuttavia, eccezioni sul celibato sacerdotale, che rimane la norma anche per i futuri candidati al sacerdozio di questo gruppo.
Gli ordinariati saranno guidati da un “ordinario” che avrà un ruolo simile a quello del vescovo ma potrà essere sia un vescovo che un sacerdote. L’ordinario per gli Stati Uniti sarà nominato sempre il 1 gennaio.
“Sono convinto che l’Ordinariato – ha sottolineato il cardinale Wuerl – sarà una vera espressione della Chiesa cattolica”.
L’arcivescovo di Washington ha ricordato che diverse comunità episcopaliane hanno deciso di intraprendere il cammino prima di entrare in piena comunione con la Chiesa di Roma, mentre le comunità facenti capo alla diocesi di Fort Worth e all’arcidiocesi di Washington hanno già completato il percorso di accoglienza.
Secondo le stime del porporato, 2.000 fedeli ex anglicani potrebbero essere i primi membri a essere accolti nell’Ordinariato, che sarà eretto sul modello di quello già esistente di Nostra Signora di Walsingham in Inghilterra e in Galles.