ROMA, mercoledì, 2 novembre 2011 (ZENIT.org).- Il Papa Pio XII parlò spesso della missione degli Angeli nella vita della Chiesa. Il Pastor Angelicus, come era chiamato, era particolarmente devoto dell’Arcangelo Michele.
Nell’anno santo del 1950 Papa Pacelli, con l’enciclica Humani generis ribadì la dottrina tradizionale sugli Angeli, deplorando che alcuni arrivino a mettere in discussione il loro essere creaturale personale, riducendoli a figuremitiche e vaporose.
Poiché talvolta si limita il compito degli Spiriti celesti a un ministero di difesa sul piano fisico, il Papa ricorda che gli Angeli hanno cura anche della nostra santificazione, essi sono maestri di ascesi e di mistica. Pio XII in conclusione invitava quei pellegrini a mantenere una certa familiarità con gli Angeli, che si adoperano con costante sollecitudine per la salvezza umana perché: “A Dio piacendo passerete un’eternità di gioia con gli Angeli: imparate fin da ora a conoscerli”.
Papa Pio XII il 15 gennaio 1941 proclamò San Michele Arcangelo patrono e protettore dei radiologi e radioterapeuti. Questi lavorano nei loro rispettivi campi contro pericoli per la salute del proprio corpo e hanno bisogno del patronato degli Angeli che possano proteggerli e assisterli nell’aiutare il malato. Di conseguenza San Michele fu costituito e dichiarato loro patrono e gli fu affidato un ruolo specifico e molto speciale per aiutare i malati e prevenire le malattie.
Il nome di Michele, “Quis ut Deus?”, secondo Pio XII, esprime e significa “Forza di Dio”, ed è soprattutto per questa ragione che il sommo Pontefice dichiarò l’Arcangelo Michele Patrono dell’ordine e della sicurezza pubblica in tutta l’Italia. “Non c’è nessuno che appare più capace e più idoneo a preservare la sicurezza pubblica di quel Principe celeste dell’armata angelica, come ad esempio, l’Arcangelo Michele, poiché egli possiede la forza contro i poteri dell’oscurità” egli disse.
“Assistere Dio a beneficio della nostra salvezza” dice San Giovanni Crisostomo, “è un dovere degli angeli… essi si adoperano per il nostro bene, corrono qua e là per noi, e nessuno lo direbbe, ci rendono servizio”. Tale è anche il dovere dell’Arcangelo Michele il comandante dell’armata angelica. Il papa Pio XII durante l’udienza del 3 ottobre 1958 ad un gruppo di pellegrini americani tenne una memorabile catechesi sul ministero degli angeli custodi. Papa Pacelli ricordò loro che è dopo un lungo periplo che voi siete venuti a Roma, madre amante delle vostre anime. Voi avete attraversato l’Oceano ed il Mediterraneo, visitando le città ed i santuari ricchi di santi ricordi, avete già visto molte cose di questo mondo. Ed il vostro viaggio non è ancora terminato. La terra ed il cielo, le colline e le valli, i centri dei differenti paesi coi loro monumenti antichi ed i loro abitanti moderni, tutto questo, i vostri occhi li hanno contemplati. E quando al notte misteriosa scendeva sul mare immenso, cacciando dal cielo la luce splendente, la creazione si estendeva ai vostri occhi con le milizie celesti delle stelle e dei pianeti che apparivano per riflettere la gloria del loro Creatore. Quanto è grande e bello, pensavate allora, questo mondo visibile !
Ma il mese di ottobre è un mese in cui questa visione si cancella un momento, richiamando al nostro interno spirito che vi è un altro mondo, un mondo invisibile, ma comunque altrettanto reale di quello che voi vedete ed anche vicino a voi. Ieri, la Chiesa ha celebrato la festa dei Santi Angeli. Essi sono gli abitanti di questo mondo invisibile che vi circonda. Essi erano nelle città che voi avete visitate come i custodi della Provvidenza di Dio ; essi sono stati i compagni del vostro viaggio. Cristo non ha detto dei bambini che furono sempre così cari al suo cuore puro ed amante : “I loro Angeli nei cieli vedono incessantemente il volto del Padre mio che è nei cieli ?”. E quando i bambini diventano adulti, i loro Angeli li abbandonano ? Certo che no. “Cantiamo gli Angeli Custodi degli uomini”, diceva la liturgia di ieri, “compagni celesti che il Padre ha dato alla loro fragile natura perché essa non soccomba ai nemici che la insidiano”. Questo stesso pensiero ritorna incessantemente negli scritti dei Padri della Chiesa. Ognuno, per umile che sia, ha degli Angeli per vigilare su di lui. Essi sono gloriosi, puri, magnifici, e nonostante ciò vi sono stati dati come compagni di strada, sono incaricati di vigilare accuratamente su di voi, perché non vi allontaniate da Cristo, loro Signore. E non solamente essi vogliono difendervi contro i pericoli che vi tendono lungo il vostro cammino, ma stanno in modo fattivo al vostro fianco, incoraggiando le vostre anime quando vi sforzate di salire sempre più in alto verso l’unione a Dio da Cristo.
“Carissimi pellegrini, – esclamò Pio XII nei riguardi dei pellegrini – ricevendovi all’inizio del mese di ottobre, noi non possiamo lasciarvi senza esortarvi brevemente a risvegliare ed attizzare il vostro senso del mondo invisibile che vi circonda – “perché le cose visibili non sono che per un tempo, le invisibili sono eterne” – e ad intrattenere certi rapporti familiari con gli Angeli che sono così costanti nella loro sollecitudine per la vostra salvezza e la vostra santità. Voi passerete, Dio lo voglia, una eternità di gioia con essi ; apprendete a conoscerli fin da ora.
Che gli Angeli portino la nostra preghiera per voi fino ai piedi del trono di Dio e possano, per intercessione della loro gloriosa Regina, portarvi grazie numerose da parte del vostro divino Salvatore!”