Come scoprire Dio nel mondo contemporaneo

di monsignor Lorenzo Leuzzi

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ROMA, mercoledì, 2 novembre 2011 (ZENIT.org).- La proposta di Benedetto XVI di aprire una sorta di “cortile dei gentili” annunciata nel famoso discorso alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi del 21 dicembre 2009 può davvero essere considerata, dopo quella di “allargare gli orizzonti della razionalità”, il secondo snodo storico-culturale del primo decennio del terzo millennio.

La Chiesa, che con Giovanni Paolo II si è immersa nella modernità senza paura e senza nostalgia, si prepara con Benedetto XVI ad offrire la vera chiave interpretativa della modernità.

Le due proposte di Benedetto XVI – quella di allargare gli orizzonti della razionalità e quella del cortile dei gentili – sono un vero dono per tutta l’umanità per far ripartire con entusiasmo e fiducia il cammino di ricerca spirituale ed intellettuale dell’uomo contemporaneo.

A tale proposito è interessante leggere il capitolo primo del secondo volume del Gesù di Nazareth, là dove Joseph Ratzinger-Benedetto XVI parla della purificazione del tempio ricordando come il “grandissimo cortile dei gentili è lo spazio aperto, che invita tutto il mondo a pregarvi l’unico Dio” (Gesù di Nazaret, vol. II, ed. LEV, p. 28). È la finalità che lo stesso Gesù, parafrasando la profezia di Isaia, intende richiamare sia con il rimprovero, “ne avete fatto un covo di ladri” (Mc 11,17), sia con il rilancio della profezia: “la mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli” (Is 11,17).

A ciò si aggiunge un’ulteriore riferimento biblico che Benedetto XVI ha richiamato nel suo Discorso pronunciato e trasmesso sul sagrato di Notre-Dame di Parigi in occasione del progetto parigino del Cortile dei gentili. Si tratta del testo di Paolo agli Efesini nel quale l’apostolo ricorda che Cristo Gesù è venuto per “abbattere il muro di separazione che divideva” ebrei e gentili (Cf. Ef 2,14.17), ossia quel muro che separava il popolo eletto dai gentili, destinati quest’ultimi a non superare il limite del cortile a loro destinato.

Questione di Dio e realismo della fede sono le due chiavi interpretative della proposta del cortile dei gentili, L’uomo contemporaneo, che desidera essere pienamente nella modernità, cerca questa religione, ossia il Dio vivo e vero e non un dio generico e astratto.

Ad un attento esame del famoso discorso del 21 dicembre 2009, così come il discorso video trasmesso il 26 marzo 2011, non è difficile cogliere la vera origine della proposta di Benedetto XVI: “dobbiamo preoccuparci che l’uomo non accantoni la questione di Dio come questione essenziale della sua esistenza”.

Senza questa consapevolezza, ossia senza la scoperta sia teologica che filosofica di una nuova questione di Dio, il cortile dei gentili è una interessante esperienza culturale veterotestamentaria, lasciando la religione o le religioni in balia della prassi storiche antirealistiche le quali cercano morbosamente il religioso per rilanciarsi.

La proposta del cortile dei gentili, al contrario, è l’annuncio che è possibile incontrare nella storia il Dio vivo e vero e che è giunto il momento in cui tutti gli uomini possono liberarsi dal fardello delle precomprensioni o dei pregiudizi religiosi e culturali e nello stesso, senza rinunciare alla loro libertà di pensiero e di ricerca, possono scoprire che nella modernità, intesa in senso realistico e non idealistico, è nascosta la vera rivincita di Dio, ossia il tempo in cui l’uomo può scoprire e rivendicare i tre pilastri della sua esistenza storica: l’identità, la stabilità e l’eternità. E ciò è possibile perché non ci sono solo gli dèi, ma c’è il Dio vivo e vero. E, per ironia della sorte, liberando l’uomo dagli dèi non sorge il nulla o l’ateismo, ma il vero Dio e la vera fede. È davvero in gioco l’onestà intellettuale e morale di tutti gli uomini. Solo il Dio vivo e vero non ha paura dell’onesta intellettuale, anzi la sostiene e la protegge, perché è l’Amore-Logos.

L’invito ad entrare nel cortile dei gentili a tutti gli uomini di buona volontà è una proposta esigente. La proposta del cortile dei gentili è l’annuncio che l’uomo non è solo in questo cammino e che la ricerca non sarà vana.

Il cortile dei gentili proposto da Benedetto XVI è allora davvero “nuovo” e merita l’attenzione e il sostegno di tutti, credenti e non: insieme sarà possibile promuovere un nuovo dialogo tra fede e ragione, tra secolarità e sacralità, senza alcuna invadenza di campo, ma uniti nella costruzione della civiltà dell’amore.

Per chiunque volesse approfondire il tema “La questione di Dio oggi – Il nuovo cortile dei gentili” – Edizioni. Libreria Editrice Vaticana.

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ZENIT Staff

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