ROMA, mercoledì, 17 agosto 2011 (ZENIT.org).- Alla vigilia della partenza per Madrid, questo mercoledì da Castel Gandolfo Benedetto XVI ha colto l’occasione dell’Udienza generale per salutare i giovani presenti alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) apertasi ufficialmente ieri.

Al termine della catechesi, nei saluti ai fedeli spagnoli e polacchi, ha dapprima chiesto di pregare per la buona riuscita del suo viaggio apostolico in Spagna mentre parlando in italiano ha poi detto: “Domani, come sapete, mi recherò a Madrid, dove avrò la gioia di incontrare numerosi giovani là convenuti per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. Vi chiedo di unirvi spiritualmente con la preghiera a questo importante evento ecclesiale. Ringrazio per la vostra preghiera”.

In un articolo apparso questo mercoledì su “L'Osservatore Romano”, il Cardinale Arcivescovo di Madrid Antonio María Rouco Varela ha ricordato che “per la prima volta, la Giornata mondiale della gioventù torna in un Paese che l’aveva accolta precedentemente”, come è accaduto a Santiago de Compostela nel 1989, quando “l’Europa sovietica era sul punto di crollare”.

“Ventidue anni dopo – scrive il porporato –, i problemi che affronta la gioventù attuale sono diversi, sebbene in un certo senso simili a quelli che preoccupavano la generazione 'dell’89'. La recessione internazionale e il dramma della disoccupazione giovanile sono il volto più eclatante di una crisi dalle radici molto profonde, che va oltre l’economico, il sociologico e il politico e tocca le coscienze di molti che non sanno più distinguere tra il bene e il male; tra il giusto e l’ingiusto; tra il vero e il falso. Una crisi, in definitiva, etica e spirituale, che riguarda l’intimità più profonda dell’uomo, provocando l’inquietudine e l’abbandono che dominano la vita di tanti giovani”.

Per questo il Cardinale Rouco Varela ricorda che Benedetto XVI nel suo Messaggio per la GMG di Madrid ha proposto ai giovani Cristo come la Via, la Verità e la Vita, incoraggiando a radicare le proprie vite in Cristo, fondati in Lui e saldi nella fede.

“Effettivamente – ha concluso –, l’incontro personale con Gesù Cristo, che si verifica in quei giorni, significa per molti la decisione di seguire Gesù da vicino” e infatti “sono numerose le vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata e al matrimonio, che fioriscono in ogni Giornata mondiale e quasi tutti identificano questi incontri come una pietra miliare indimenticabile nel cammino delle proprie vite”.