ROMA, martedì, 28 giugno 2011 (ZENIT.org).- “Un uomo di grande cultura, di molteplice esperienza, di forte passione ecclesiale”: è stato presentato così il nuovo arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, dall’arcivescovo uscente ed amministratore apostolico fino all’ingresso del successore, card. Dionigi Tettamanzi. L’annuncio è stato dato il 28 giugno alla Curia ambrosiana e, in contemporanea, nella diocesi di Venezia e in sala stampa vaticana.
Lo stesso Tettamanzi ha voluto ricordare gli elementi più significativi del curriculum del suo successore, originario dell’arcidiocesi di Milano essendo nato a Malgrate (Lecco) il 7 novembre 1941.
Ordinato sacerdote nel 1970 nella diocesi di Teramo, Scola ha conseguito il dottorato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano (dove da studente aveva ricoperto l’incarico di presidente della Fuci – Federazione universitaria cattolica italiana) e in Teologia a Friburgo in Svizzera.Negli stessi anni e fino alla sua nomina episcopale è stato tra i responsabili del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione.
Nel 1991 è stato nominato vescovo di Grosseto, dove ha esercitato il suo ministero fino al 1995, quando Giovanni Paolo II gli ha affidato l’incarico di Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense a Roma e quello di Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, presso la stessa Università, dove aveva insegnato antropologia teologica. Il 5 gennaio 2002 è stato scelto dal Papa come Patriarca di Venezia.
È membro della Congregazione per il Clero e di quella per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia e di quello per i Laici; membro del Pontificio Consiglio per la Cultura e di quello per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Autore di diverse pubblicazioni e di numerosi contributi per riviste specializzate e per opere collettive di natura teologica e pastorale, è stato, in particolare, Relatore Generale per la XI Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2005 sul tema “L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”.
“Egli saprà guidare – ha affermato Tettamanzi – con sapienza ed efficacia la nostra arcidiocesi nel suo ordinario cammino pastorale e nelle impegnative scadenze di carattere internazionale dei prossimi anni: il VII Incontro Mondiale delle Famiglie con l’attesa visita del Santo Padre a Milano, il millesettecentesimo anniversario dell’ “Editto di Milano” e nel 2015 l’Expo”.
“La Chiesa ambrosiana – ha proseguito l’amministratore apostolico di Milano – per grazia di Dio è ricca di tradizioni di fede, di operosità evangelica, di impegno caritativo, di santità popolare, come testimonia anche la triplice recentissima beatificazione”.
Si tratta di una Chiesa che “in questi anni si è impegnata ad annunciare Cristo Risorto con percorsi pastorali e spirituali di rinnovamento, nella fedeltà alla sua grande tradizione storica e nel desiderio di assumere un volto più missionario”. Percorsi nuovi che possono essere riassunti “a livello liturgico, nei cammini di ‘trasmissione della fede’, di educazione e cultura al servizio della società, di riorganizzazione territoriale, di pastorale familiare e giovanile, di apertura ad gentes, di difesa dei deboli, di accoglienza degli immigrati”. Una Chiesa, ancora, che “non teme di affrontare le difficoltà e le sfide del nostro tempo, a cominciare dalla diffusa secolarizzazione e dal calo delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, perché confida con piena speranza nel suo Maestro e Signore”.
“Sono preso a servizio di una Chiesa – gli ha fatto eco Scola nella sua lettera di saluto a Milano – che lo Spirito ha arricchito di preziosi e variegati tesori di vita cristiana dall’origine fino ai nostri giorni”. “Mi impegno a svolgere questo servizio – ha annunciato il nuovo arcivescovo di Milano – favorendo la pluriformità nell’unità. Sono consapevole dell’importanza della Chiesa ambrosiana per gli sviluppi dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso”.
“Vengo a Voi con animo aperto e sentimenti di simpatia”, ha assicurato Scola rivolgendosi ai fedeli della sua nuova diocesi ai quali ha anche confessato: “Ho bisogno di Voi, di tutti Voi, del Vostro aiuto, ma soprattutto, in questo momento, del Vostro affetto”.
“Chiedo in particolare – ha proseguito Scola – la preghiera dei bambini, degli anziani, degli ammalati, dei più poveri ed emarginati. Lo scambio d’amore con loro, ne sono certo, è ancor oggi prezioso alimento per l’operosità dei mondi che hanno fatto e fanno grande Milano: dalla scuola all’università, dal lavoro all’economia, alla politica, al mondo della comunicazione e dell’editoria, alla cultura, all’arte, alla magnanima condivisione sociale”.
Il cardinale Tettamanzi ha annunciato il suo desiderio di rimanere nella diocesi dove è nato e nella quale ha servito prima come sacerdote e poi come arcivescovo, andando a risiedere nella Villa Sacro Cuore di Triuggio.
“I tempi di cambiamento – ha scritto Tettamanzi – chiedono a tutti una forte docilità, un senso di pieno abbandono nelle mani del Signore: lo avverto in prima persona, ma è così anche per il nuovo arcivescovo che viene e per voi, carissimi fedeli e comunità che vi preparate ad accoglierlo”.
“Super omnia caritas – ha concluso il cardinale -: al di sopra di tutto sia la carità, che viene da Dio e diviene comunione fraterna e obbedienza amorosa, a guidarci in questo passaggio, insieme alla convinzione, piena di gioia pasquale, che davvero è ‘benedetto colui che viene nel nome del Signore’!”.