MADRID, giugno 2011 (ZENIT.org).- E’ stato finalmente reso noto il testo del disegno di legge che regola i diritti della persona di fronte alla fase finale della vita, che il Governo spagnolo ha inoltrato alle Cortes senza renderne pubblico il contenuto.
Il testo passa alla commissione Sanità e Consumo della Camera dei Deputati e potrà essere modificato mediante emendamenti fino al 6 settembre prossimo.
La novità più importante del nuovo testo rispetto al pre-disegno di legge approvato il 13 maggio dal Governo è che nell’Esposizione delle Motivazioni si indica espressamente che non si include l’eutanasia tra i diritti dei pazienti.
Ad ogni modo, nel disegno di legge si mantengono gli articoli che di fatto velatamente la permettono, afferma l’associazione Profesionales por la Ética (“Professionisti per l’Etica”).
Si tratta dell’articolo 15, che obbliga il professionista a compiere la volontà del paziente al punto da esimerlo dalla responsabilità se agisce in modo inadeguato o punibile, dell’articolo 11, che definisce la sedazione palliativa diritto senza limiti e non trattamento soggetto a indicazioni concrete proposto dal medico, e della prima Disposizione finale, che annulla i limiti stabiliti alla volontà del paziente esistenti nella legislazione finora in vigore.
Nel nuovo testo, si esplicita anche in modo concreto come il medico possa procedere all’incapacità “di fatto” del malato terminale se questi ha difficoltà a comprendere le informazioni che gli fornisce.
Questa pratica è molto comune al termine della vita, ma nel disegno di legge è stata modificata la redazione precedente.
Ad esempio, per l’incapacità di fatto si sostituisce la frase “si chiederà l’opinione di almeno un altro professionista coinvolto” con “si potrà contare sull’opinione di altri professionisti coinvolti”, e si cambia la frase “consulterà la famiglia” con “si potrà consultare la famiglia”.
“Con questo”, ha affermato Santiago Díez, portavoce della campagna “Vida Digna” di “Professionisti per l’Etica”, “si sta concedendo un poter ancor maggiore al medico, perché potrà prendere decisioni alla fine della vita senza dover consultare altri medici né la famiglia come includeva la bozza iniziale”.
“In definitiva – ha concluso –, le successive modifiche che sono state inserite nella bozza del testo legislativo mantengono il rischio che esista un’eutanasia velata che, con ogni probabilità, costituisce l’asse centrale del nuovo modello assistenziale voluto dal Governo”.
Per ulteriori informazioni, www.profesionalesetica.org