CITTA' DEL VATICANO, domenica, 26 giugno 2011 (ZENIT.org).- Ricevendo questo sabato in udienza presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana i soci dell’Associazione Santi Pietro e Paolo, Benedetto XVI ha espresso la propria riconoscenza per il servizio che offrono e “soprattutto per l’amore e lo spirito di fede” e la “fedeltà” con cui lo svolgono.
“Voi dedicate parte del vostro tempo, armonizzandolo con gli impegni di famiglia e sottraendolo spesso allo svago, per venire in Vaticano e collaborare al buon ordine delle celebrazioni. Inoltre, date vita a numerose iniziative caritative, in collaborazione con le Suore Figlie della Carità e con le Missionarie della Carità”, ha ricordato il Papa nell'incontro, celebrato in occasione del 40° anniversario della fondazione del sodalizio.
“Tali impegni richiedono una motivazione profonda, che va sempre rinnovata, grazie ad una intensa vita spirituale”, ha indicato.
“Per aiutare gli altri a pregare, bisogna avere il cuore rivolto a Dio; per richiamarli al rispetto dei luoghi santi e delle cose sante, occorre avere in se stessi il senso cristiano della sacralità; per aiutare il prossimo con vero amore cristiano, dobbiamo avere un animo umile e uno sguardo di fede”.
“Presupposto di tutto questo”, ha osservato, è la formazione personale, e il Pontefice si è detto “particolarmente grato” ai membri dell'Associazione Santi Pietro e Paolo “proprio per essa”.
Il sodalizio, infatti, “come ogni autentica associazione ecclesiale, si propone anzitutto la formazione dei suoi aderenti, mai in sostituzione o in alternativa alle parrocchie, ma sempre in modo complementare rispetto ad esse”.
“Al tempo stesso, mi compiaccio del fatto che l’Associazione sia in giusta misura esigente nel prevedere specifici periodi formativi per coloro che desiderano diventare soci effettivi e offra regolarmente opportuni momenti a sostegno della perseveranza”, ha aggiunto.
A questo proposito, ha dedicato “un pensiero particolare” a coloro che questo sabato hanno pronunciato la solenne Promessa di fedeltà, augurando loro “di avere sempre la gioia di sentirsi discepoli di Cristo nella Chiesa” ed esortandoli “a dare buona testimonianza del Vangelo in ogni ambito della loro vita”.
Allo stesso modo, ha sottolineato di aver sostenuto fin dall’inizio il progetto di dar vita ad un gruppo giovanile e ha salutato i giovani “con speciale affetto” incoraggiandoli “a seguire l’esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, amando Dio con tutto il cuore, gustando la bellezza dell’amicizia cristiana e servendo Cristo con grande discrezione nei fratelli più poveri”.
Il Papa ha quindi affidato tutti i membri del sodalizio alla Vergine Maria, venerata nell'Associazione con il titolo di Virgo Fidelis.
“Oggi più che mai c’è bisogno di fedeltà!”, ha esclamato, riconoscendo che “viviamo in una società che ha smarrito questo valore”.
“Si esalta molto l’attitudine al cambiamento, la 'mobilità', la 'flessibilità', per motivi economici e organizzativi anche legittimi. Ma la qualità di una relazione umana si vede dalla fedeltà!”, ha osservato. “La Sacra Scrittura ci mostra che Dio è fedele”.
Il Pontefice ha poi ringraziato i membri dell'Associazione “per gli auguri, e soprattutto per le preghiere”, in occasione del suo 60° anniversario di sacerdozio, che celebrerà il 29 giugno.
“Il dono che mi avete voluto offrire, una bella casula, mi ricorda che sono sempre prima di tutto Sacerdote di Cristo”, ha spiegato.