“E’ il tempo della perseveranza e dei frutti della fede, della speranza e della carità”, afferma l’Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer, in un articolo pubblicato sulla rivista arcidiocesana “O São Paulo”.
A suo avviso, la vita cristiana può essere definita una “sequela di Cristo”. “E’ essere in cammino con Gesù Cristo, lasciandosi attrarre sempre più da Lui, imparando da Lui e tentando di mettere in pratica ciò che abbiamo appreso”.
I cristiani, ha aggiunto, non procedono da soli, perché “sulla stessa via procedono tanti altri fratelli, anch’essi discepoli del Signore e membri della Chiesa, che ci sostengono e che dobbiamo sostenere; ci accompagnano i santi del cielo con la loro intercessione e il loro esempio di vita, dandoci forza e coraggio per perseverare e andare avanti”.
Vivere “nella Chiesa” e sentirsi parte di essa “è fondamentale nella vita cristiana”, ha sottolineato il porporato, indicando che “nessuno è figlio di Dio da solo, né discepolo solitario del Signore”. Per questo, “la vita cristiana richiede la partecipazione agli atti di vita comunitaria, come la Santa Messa domenicale, le altre celebrazioni della Chiesa e i sacramenti”.
“In un’epoca di affermazione crescente dell’individualismo, è necessario saper coltivare intensamente la dimensione comunitaria della fede e della vita cristiana. Abbiamo bisogno di imparare nuovamente a valorizzare la domenica, giorno del Signore risorto tra noi; la Messa domenicale è fondamentale per il vivere cristiano”.
Monsignor Scherer ha indicato che i cattolici, per non indebolirsi nella fede, devono alimentarsi costantemente della Parola di Dio, che “letta, ascoltata e accolta con fede ecclesiale ci fa crescere nella comprensione delle cose di Dio e della sua santa volontà”.
“Siamo discepoli e, proprio per questo, siamo sempre ascoltatori della Parola, che ci dà la direzione da seguire nella vita, è luce per il cammino e ci dà la vera sapienza di Dio”.
Secondo il Cardinale, la vita cristiana si traduce anche nella sintonia con la volontà di Dio. “Non saremmo persone di fede vera se non cercassimo di conformare la nostra vita al disegno di Dio”, ha osservato.
“La forma più semplice e diretta di sintonizzarci con la volontà di Dio è l’osservanza dei comandamenti della Legge divina, che continuano ad essere il riferimento morale universale per tutti. L’osservanza dei comandamenti è completata dal vivere le beatitudini e le opere di misericordia”.
Monsignor Scherer sottolinea inoltre che non potrebbe esserci vita cristiana “senza preghiera personale, oltre a quella comunitaria”.
La preghiera, “intesa al di sopra di tutto come il colloquio filiale con Dio, è espressione ed esercizio della nostra condizione di ‘figli di Dio’, come diveniamo mediante il Battesimo, e mantiene viva e costante la nostra comunione con Dio”.
Oltre a ciò, la vita cristiana non sarebbe completa “se mancasse la carità fraterna, vissuta in molti modi”.
“L’amore per il prossimo deriva dal nostro amore per Dio ed è intimamente legato a questo; i figli di Dio sono fratelli tra loro e devono intessere relazioni rispettose, giuste e fraterne nel convivio sociale”.
La carità “deve essere personale e anche organizzata, come espressione della carità della Chiesa. La carità organizzata, come avviene nelle opere sociali, crea opportunità perché molte persone possano aderire a queste iniziative”.
Monsignor Scherer ricorda infine che “è lo Spirito Santo che ci dà la possibilità di compiere qualsiasi opera buona”. “E’ lui che ci rende capaci di ‘volere e agire conformemente alla volontà di Dio’”.
“Vivere come buoni cristiani significa, quindi, lasciarsi illuminare, ispirare e condurre dallo Spirito di Cristo. Affidiamoci a Lui tutti i giorni”, conclude il Cardinale.