Poco prima, ricordando i gruppi presenti per l’Udienza generale, il Pontefice aveva salutato “con affetto il pellegrinaggio della Congregazione Orionina proveniente da Tortona e da Roma, con l’auspicio che questo incontro sia per tutti stimolo e incoraggiamento ad essere sempre più segni eloquenti dell’amore di Dio e missionari della sua pace”.
Al Papa, ha detto don Flavio Peloso, Superiore generale degli Orionini, “ho portato il saluto di tutta la Congregazione. Ed ho anche rinnovato il nostro omaggio speciale di fedeltà al Successore di Pietro, voluto fortemente dallo stesso don Orione. I Piccoli Orionini, bambini e bambine in rete di amicizia nel mondo, hanno donato al Pontefice quale segno di grande gioia, 60 pesciolini rossi. I bambini sanno bene che Pietro, il primo amico di Gesù, era un pescatore e fu sorpreso che, gettando le reti obbedendo a Gesù, le riempì di tanti pesci”.
In piazza San Pietro era presente anche una folta rappresentanza della città di Tortona, insieme al sindaco, venuti per un gemellaggio con Roma, nell’ottantesimo del Santuario Votivo della Guardia, costruito da Don Orione a Tortona. Don Peloso ha ringraziato il Papa per la visita del 24 giugno 2010 in cui ha benedetto la Madonnina di Monte Mario a Roma.
Giovedì 23 giugno, invece, alle 11 al Centro don Orione di via della Camillucia 120, l’Ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, consegnerà il riconoscimento di “Giusto fra le Nazioni” alla memoria di don Gaetano Piccinini (1904 – 1972).
Orfano a causa del terremoto della Marsica del 1915, don Piccinini fu raccolto da don Luigi Orione e ordinato sacerdote nel 1927. A Roma negli anni della guerra si adoperò molto per salvare decine e decine di ebrei dalla deportazione.
“L’impegno umanitario di don Gaetano, seguace di don Orione, si colloca nella linea di solidarietà con i poveri e i deboli che caratterizza lo stile del nostro agire, in fedeltà al Vangelo ed allo specifico mandato papale”, ha spiegato don Flavio Peloso-
“Don Gaetano inoltre – ha precisato ancora – era una vera e propria Protezione civile in anticipo sui tempi. Si è dato da fare in Italia per alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite dalle calamità, dal Belice al Vajont; e all’estero promuovendo attività caritative ed educative in Inghilterra e Stati Uniti. È il fondatore del Centro di via della Camilluccia e non a caso nel 1963 ha ricevuto la visita del presidente John Kennedy durante il viaggio a Roma”.