di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 21 giugno 2011 (ZENIT.org).- Una manifestazione-fiaccolata con oltre mille persone, altrettante firme raccolte in un appello pubblico, interpellanze di consiglieri e senatori al Sindaco di Roma, alla Presidente della Regione e al Ministro della Gioventù. Così la comunità della parrocchia Regina Pacis di Monteverde, a Roma, è scesa in piazza per difendere il diritto alle attività di oratorio.
La vicenda che sta suscitando scalpore oltre a conquistare le pagine dei giornali e spazi all’interno dei telegiornali e radiogiornali, ha avuto origine da un ricorso presentato il 2 maggio scorso da 5 persone che abitano in un palazzo che si trova in Via Cavallotti 99, di fianco ai campetti di calcio, di basket e degli spazi ricreativi della Parrocchia.
In contrasto con gli stessi altri abitanti del palazzo, i 5 denuncianti hanno presentato il ricorso contro il suono delle campane della Parrocchia Regina Pacis che a loro dire non si doveva udire prima delle 9.30 perché ritenuto “insopportabile e fonte di angosce e paura”. I denuncianti si lamentano anche dei rumori e del presunti inquinamenti acustico e ottico generato dalle attività sportive che si svolgono in oratorio.
L’aspetto più paradossale della vicenda è che il primo firmatario del ricorso è Vito Tenore, un Magistrato della Corte dei Conti, che fino a qualche tempo fa ha usufruito insieme ai figli dei servizi sportivi ed educativi offerti dall’oratorio.
Dimenticando il passato Vito Tenore ha addirittura lamentato il fatto che una domenica mattina, un gruppo di scout ha recitato le preghiere alle ore 9,30, procurandogli un certo disturbo.
Gli oppositori alle attività dell’oratorio vivono in un edificio ristrutturato. Prima c’era una scuola, la Rosolino Pilo, ma una volta chiusa, l’edificio è stato ristrutturato e in via Cavalotti 99 sono andati a viverci 22 condomini.
Il ricorso non è condiviso dagli altri inquilini, che ha preso le distanze dai denuncianti con una lettera firmata. Tra i firmatari favorevoli alle attività dell’oratorio anche l’attore Ricky Memphis.
La vicenda ha assunto un corso discriminatorio e limitativo per le attività dell’oratorio nel momento in cui un’ordinanza urgente del Tribunale di Roma ha disposto dal 9 maggio la riduzione degli orari del centro giovanile e dei rintocchi delle campane.
Di fronte al tentativo di limitare le attività e la libertà dell’oratorio, le famiglie sono scese in piazza con una manifestazione-fiaccolata a cui hanno partecipato più di mille persone.
Particolarmente preoccupate le mamme che vedono minacciato l’unico spazio educativo certo e sicuro del quartiere.
L’oratorio opera da oltre 60 anni, dalle 8 di mattina fino a sera, e soprattutto d’estate, alla chiusura delle scuole, svolge attività sportive, ricreative, culturali e formative per i ragazzi e le ragazze di oltre 250 famiglie.
Durante l’estate circa 250 bambini dalla terza elementare fino alle medie frequentano le attività dei centri estivi “Gres” con 60 adolescenti che fanno gli animatori.
La mobilitazione della gente è stata così efficace da toccare la sensibilità della comunità politica.
Il senatore Roberto Di Giovan Paolo ha infatti presentato un’interrogazione al ministro della Gioventù Giorgia Meloni per chiedere che cosa intenda fare per difendere l’attività dell’oratorio. L’interrogazione è stata firmata anche dai senatori Mauro Del Vecchio e Stefano De Lillo.
In un’intervista a Radio Vaticana, Di Giovan Paolo ha sottolineato che “il giudice del Tribunale di Roma ha emesso un provvedimento d’urgenza a soli sei giorni dall’udienza a favore dei cinque condomini, senza disporre alcun sopralluogo o consulenza in sito”.
Per il senatore De Lillo, anche lui intervistato da Radio Vaticana, ”è paradossale che un oratorio sia paragonato a un locale di divertimento. Penso che una soluzione possa essere trovata, col buon senso, invece che ricorrere alla magistratura”.
Anche l’onorevole Deputata Barbara Saltamartini, il presidente della commissione Commercio di Roma Capitale, Ugo Cassone, e il consigliere del Municipio XVI, Marco Valente, hanno espresso la loro “solidarietà alla parrocchia Regina Pacis e all’intera comunità a difesa dell’attività dell’oratorio”.
“E’ importante testimoniare – ha detto Saltamartini – come la presenza degli oratori parrocchiali sul territorio sia un utile presidio sociale contro le devianze giovanili. Le attività sportive, ludiche e ricreative che vengono svolte all’interno di queste realtà, infatti, oltre ad avere una valenza formativa fanno sì che i ragazzi possano crescere in ambienti con valori positivi”.
Per Valente “l’oratorio della chiesa Regina Pacis svolge una funzione sociale che va tutelata e incentivata. Moltissimi giovani del territorio, oggi adulti, hanno trovato in questo luogo un momento di formazione personale e un’occasione di crescita umana che altrove sarebbe stato difficile incontrare. Questo patrimonio di tutto il quartiere va mantenuto e anzi tutelato proprio per le nuove future generazioni del nostro quartiere”.
“Gli oratori – ha aggiunto Cassone – rappresentano punti di riferimento importanti soprattutto per i giovani perché spesso sono gli unici luoghi di aggregazione presenti sul territorio nei quali conoscere e frequentare coetanei senza esposizioni ai rischi della società, ma in un ambiente protetto e controllato”.
Fabrizio Santori, presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale, e Marco Giudici, consigliere del XVI Municipio, hanno diffuso una nota in cui affermano: “Limitare l’attività dell’oratorio della parrocchia Regina Pacis a Monteverde Vecchio è una scelta miope, che non coglie l’importanza dei centri di aggregazione e socializzazione, specialmente nel contesto di una città come Roma”.
“L’oratorio – si legge sempre nella nota – è un vero e proprio presidio sociale e di sicurezza, ove i giovani trascorrono ore immersi nel gioco, nello sport e nella cultura, e allo stesso tempo sono tenuti al riparo dai molti problemi che potrebbero incontrare rimanendo a giocare soli per la strada, luogo in cui rischiano invece di essere avvicinati da malintenzionati”.
Per questo motivo Santori e Giudici auspicano che “il sindaco di Roma Alemanno e la presidente della Regione Lazio Polverini intervengano subito e con efficacia affinché prevalgano gli aspetti dell’utilità sociale, della solidarietà, dell’educazione e della sicurezza di cui da sempre l’oratorio è simbolo indiscusso nella nostra città”.
Santori e Giudici concludono poi affermando: “Non dimentichiamo infatti che la legge regionale n. 13 del 13 giugno 2001 conferisce pieno riconoscimento agli istituti denominati Oratori che svolgono attività di educazione e formazione rivolte ad adolescenti e giovani. Per questo siamo certi ci sia stata una svista e si possa modificare la decisione già assunta”.
Una nota per esprimere solidarietà alla Parrocchia Regina Pacis e al parroco, padre Livio Rozzini, è stata diffusa anche da Andrea Pennacchi, consigliere Udc per il XVI Municipio, e Alessandro Onorato, capogruppo Udc al Campidoglio.
Pennacchi e Onorato si sono rivolti al sindaco Alemanno e all’assessore De Palo “affinché intervengano presto in difesa della Parrocchia Regina Pacis e dei bambini di Monteverde Vecchio”.
Nel frattempo la Parrocchia ha presentato un reclamo verso l’ordinanza che ha limitato le attività dell’oratorio.