Costruire una chiesa in Egitto? Potrebbe diventare più semplice

Una nuova proposta del Governo potrebbe diminuire le restrizioni

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ASSIUT, martedì, 21 giugno 2011 (ZENIT.org).- Il Vescovo copto di Assiut, in Egitto, è ottimista per una nuova proposta governativa che, se passasse, renderebbe un po’ più semplice costruire una chiesa nel Paese.

Il Vescovo Kyrillos Kamal William Samaan ha riferito all’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) che una nuova proposta per attenuare le restrizioni alla costruzione di chiese segna un passo avanti fondamentale per i 10 milioni di cristiani in Egitto, dove le severe restrizioni alla costruzione di templi sono spesso citate come una delle forme più gravi di oppressione anticristiana.

Attualmente, la legge stabilisce che il permesso di costruire una chiesa debba essere concesso dallo stesso Presidente, e le decisioni sulle richieste per nuove chiese possono richiedere anni, perfino decenni.

In base alla nuova legge, proposta dal regime militare ad interim che ha sostituito il Governo del Presidente Hosni Mubarak nel febbraio scorso, le richieste passerebbero prima al governatore generale per una decisioni entro tre mesi.

“Se queste proposte dovessero diventare legge”, ha detto il Vescovo Samaan, “ciò potrebbe significare che costruire chiese sarebbe quasi sullo stesso livello della costruzione di moschee. E’ un passo fondamentale per la cittadinanza dei cristiani”.

“Ciò che stiamo verificando qui è uno dei primi frutti delle dimostrazioni di gennaio”, ha aggiunto il presule.

“Quando i cristiani hanno partecipato alle dimostrazioni, hanno rivendicato i loro diritti, e il primo diritto che hanno chiesto è stato quello di costruire chiese”.

“Chiunque sa che questo è stato un grande problema per i cristiani. Molte persone moderate lo hanno riconosciuto. Più del 50% dei problemi che i cristiani devono affrontare, infatti, sarà risolto se riusciremo a fare progressi in questo campo”.

I Vescovi hanno riferito che il permesso di costruire due chiese nella sua Diocesi nell’Alto Egitto è giunto prima della Rivoluzione di gennaio, terminata con la fine del potere di Mubarak.

Nelle ultime settimane, ha aggiunto, sono state approvate le richieste per altre tre chiese. Ne rimane solo una in sospeso, ma la decisione è attesa in tempi brevi.

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ZENIT Staff

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