Convocato un simposio internazionale contro gli abusi nella Chiesa

Un simposio, a febbraio, per insegnare le buone pratiche

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di Mariaelena Finessi

ROMA, domenica, 19 giugno 2011 (ZENIT.org).- “È noto, specialmente a voi, che la questione degli abusi sessuali nei confronti dei minori da parte di chierici ha avuto un importante impatto sulle comunità di tutto il mondo”.

Padre Francois Xavier Dumortier, Rettore dell’Università Gregoriana di Roma, spiega ai giornalisti, in un incontro all’ateneo pontificio, perché è nata l’idea di un simposio, che si terrà dal 6 al 9 febbraio 2012, intorno al tema della pedofilia nel clero. Uno scandalo, quest’ultimo, che ha instillato diffidenza in tanti cattolici – spesso supportata con malizia dalla stampa -, sentitisi traditi da comportamenti che nulla hanno a che fare con gli insegnamenti cristiani.

Ecco allora che circa 200 relatori da differenti continenti sviscereranno gli aspetti pastorali, giuridici e psicologici degli abusi, nell’ambito di quel processo cui Benedetto XVI ha impegnato la Chiesa e che entro maggio 2012 dovrà portare tutte le Conferenze Episcopali del mondo a stilare le linee d’azione contro la pedofilia.

“Il desiderio – chiarisce padre Hans Zollner, Vice Rettore Accademico alla Gregoriana, presidente del Comitato di pianificazione del Simposio – è di portare gli altoparlanti a coloro che sono conosciuti nel proprio Paese per la certa leadership creativa».

Tra gli accademici ed esperti che prenderanno parte all’iniziativa, il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, la Baronessa Sheila Hollins (Inghilterra), docente di Psichiatria alla St George’s University di Londra e membro Independente della Camera dei Lord, che ha accompagnato il Cardinale Cormack Murphy O’Connor nel corso della Visita apostolica ordinata dal Vaticano alla Chiesa d’Irlanda. Ancora, e solo per dare un’idea del peso culturale dell’evento, monsignor Steve Rosetti, professore di Studi Pastorali a Washington e che al Saint Luke Institute ha ideato un programma di trattamento residenziale per il clero e i religiosi degli Stati Uniti, e padre Edenio Valle, creatore di un’esperienza simile a San Paolo (Brasile).

Il titolo dell’incontro, “Verso la guarigione e il rinnovamento”, richiama la Lettera che Papa Benedetto XVI ha scritto ai cattolici irlandesi nel marzo del 2010, in cui denuncia gli abusi sui piccoli definendoli “atti peccaminosi e criminali”, criticando la debole risposta della Chiesa e invocando un “cammino di guarigione, rinnovamento e riparazione”. Un appuntamento internazionale che il Vaticano e la stessa Gregoriana stanno organizzando a Roma e nel corso del quale verrà presentato un centro e-learning (“E-Center”) in cui per almeno tre anni confluiranno dati, esperienze, acquisizioni e programmi per contrastare gli abusi sessuali del clero.

“L’E-center – spiega monsignor Klaus Peter Franzl, Finance Director dell’Arcidiocesi di Monaco, tra le istituzioni che finanziano il progetto – sarà un sito multilingue che fornirà informazioni ai leader della Chiesa in merito alla lotta agli abusi sessuali”. Dunque, non solo ai presidenti delle varie Conferenze Episcopali e ai superiori degli Ordini religiosi, ma anche ai Vescovi delle Diocesi. Il Centro farà perno sulle risorse raccolte dall’Università di Ulm, in Germania, attraverso il suo “Center for Child and Adolescent Psychiatry and Psychotherapy”, coordinato dal professor Jörg Fegert e da Hubert Liebhardt.

“In secondo luogo – continua Franzl – lavoreremo a stretto contatto con le Scuole di Medicina di altre Università” e, infine, la Gregoriana farà una sorta di “controllo teologico” delle risorse anche alla luce delle esigenze pastorali e culturali della comunità cattolica e della società. Nei prossimi mesi, sempre l’ateneo pontificio delineerà meglio i compiti del comitato consultivo e ingaggerà la selezione del direttore del nascente E-center.

Il progetto è “ambizioso”, conclude Franzl, ma insieme a queste istituzioni cercheranno di rispondere al problema della pedofilia nella maniera più competente e professionale possibile. Anche perché “non è solo con il buon esempio del Papa o con le norme canoniche – spiega padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana e consulente del Comitato per il Simposio – che si compie il processo di salvaguardia delle vittime, prevenzione e purificazione; il simposio non è una tre giorni di lavori tra esperti, ma una tappa nel lungo processo della Chiesa” nell’affrontare e scongiurare gli abusi.

Da parte della Chiesa occorre “assistere la vittima” – è l’eco di monsignor Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede –, e in questo è necessario “educare la comunità ecclesiale cominciando dal clero, per cui l’apporto di iniziative come questa della Gregoriana diventano parte integrante della prevenzione”. E tuttavia, serve anche “un’educazione della base, cioè delle famiglie e degli stessi minori, proporzionata e adeguata all’età del bambino, che aiuti a creare un ambiente dove sarà più facile riconoscere e prevenire quello che è un peccato ma anche un delitto canonico e un crimine in ambito civile”.

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ZENIT Staff

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