Portogallo: nella crisi, fraternità e solidarietà

I Vescovi esortano a ridefinire l’Unione Europea e la Zona Euro

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FATIMA, venerdì, 17 giugno 2011 (ZENIT.org).- Dal 13 al 15 giugno, nella Casa di Nossa Senhora das Dores, nel Santuario di Fatima (Portogallo), hanno avuto luogo le Giornate Pastorali della Conferenza Episcopale Portoghese (CEP) e una riunione del suo consiglio permanente.

Nel corso di una conferenza stampa, questo mercoledì, è stato letto un comunicato del consiglio permanente della CEP sul momento che sta vivendo la società portoghese. Nel testo, i Vescovi rivolgono un deciso appello a tutti, soprattutto ai cristiani, e dichiarano di “aver evitato di prendere posizione sulle questioni di politica diretta, preservando in questo modo il ministero spirituale”.

Dopo le recenti elezioni, i presuli non hanno voluto commentare politicamente i risultati, richiamando solo l’attenzione, “in un momento difficile per il Paese, con una grande sofferenza collettiva”, su alcune questioni.

I Vescovi hanno chiesto innanzitutto di mettere al primo posto il bene della società, auspicando  generosità da parte di tutti nella collaborazione e nell’accettazione delle vie necessarie, nella ripartizione di energie e beni.

“Non bisogna rassegnarsi all’inevitabile”, hanno sottolineato. “Il Portogallo deve dare il suo contributo a un’evoluzione positiva dell’Unione Europea e della Zona Euro. Deve farlo, cercando di compiere lo sforzo dell’equilibrio finanziario”.

La Dottrina Sociale della Chiesa, segnalano i presuli, tende alla comunità, per cui la dimensione  comunitaria è prioritaria nella visione ecclesiale. L’amore fraterno, con la capacità del dono, è il valore primordiale nella costruzione della società.

“Sempre, ma in modo particolare in questo momento, i poveri, i disoccupati, ecc. devono essere il primo obiettivo dell’amore dei cristiani”, affermano. “E’ un dovere prioritario della Chiesa, in collaborazione con tutti”.

Questo atteggiamento, riconoscono, “esige generosità”. “I prossimi tempi chiederanno divisione e ripartizione di beni”. Si tratta di creare un dinamismo collettivo di generosità, non tanto nell’aiutare e basta, quanto “nell’aiutare a trovare soluzioni e in una dimensione solidale”, ha indicato nella conferenza stampa il Cardinal-Patriarca di Lisbona, José Policarpo.

“Nella nostra società ci sono molte espressioni di egoismo, che vanno dalla corruzione all’arricchimento illecito. Lo stesso sistema giudiziario deve essere un servizio che combatte le sopraffazioni… Senza un buon sistema di giustizia, nessuna società sarà realmente giusta”, aggiungono i Vescovi.

“Questo momento di crisi può portare tutti noi a costruire una società più fraterna e solidale”, ha avvertito il Cardinal Policarpo. “La Chiesa vuole essere l’affermazione della speranza”.

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ZENIT Staff

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