L'omaggio di sessanta artisti per il 60° di sacerdozio del Papa

Presentata la mostra “Lo splendore della verità, la bellezza della carità”

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di Chiara Santomiero

ROMA, venerdì, 17 giugno 2011 (ZENIT.org).- Sessanta artisti per celebrare il sessantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI: è questo lo spirito della mostra “Lo splendore della verità, la bellezza della carità” che verrà inaugurata il prossimo 4 luglio e presentata venerdì nella Sala Stampa vaticana.

“L’evento – ha spiegato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura – si pone nella scia dell’incontro del Santo Padre con gli artisti il 21 novembre 2009 nella Cappella Sistina e nel solco degli incontri con il mondo dell’arte inaugurati da Paolo VI nel 1964 e proseguiti con la lettera agli artisti di Giovanni Paolo II del 1999”. L’obiettivo è, infatti “recuperare il dialogo interrotto tra Chiesa e arte nella divaricazione tra teologia e liturgia da una parte e, dall’altra, di un’arte contemporanea che si è spinta in alcune sue manifestazioni fino allo sconcerto, alla provocazione e alla blasfemia”.

“Con questa iniziativa – ha affermato monsignor Pasquale Iacobone, responsabile del Dipartimento ‘Arte e fede’ del Pontificio Consiglio per la cultura – il Papa mantiene la promessa contenuta in quell’‘arrivederci’ che segnò la conclusione dell’incontro nella Cappella Sistina”.

Gli artisti

La mostra, allestita nell’atrio dell’Aula Paolo VI, ospiterà sessanta opere (o la loro rappresentazione grafica) appartenenti alle diverse categorie artistiche – pittura, scultura, architettura, fotografia, letteratura e poesia, musica, cinema, oreficeria – ciascuna evidenziata da pannelli di colore diverso.

“Anche se non tutte le opere sono state create specificamente per questa occasione – ha sottolineato Iacobone –, tutte si propongono di rappresentare un omaggio al Santo Padre”. Si andrà dalle poesie di Davide Rondoni, Roberto Mussapi e del sacerdote portoghese Josè Tolentino Mendonça, alle foto di Mimmo Jodice, Luigi Fieni, Claudia Henzler e della statunitense sr. Jackie Nickerson; dalle creazioni dei maestri orafi Anna Bini, Giulio Manfredi e di Piero e Claudio Savi, orafi della Casa pontificia, alle sculture etniche del ghanese El Anatsui, dell’artista greco Jannis Kounellis che ha realizzato la porta per l’Orto dei monaci di Santa Croce di Gerusalemme in ferro e pietre di vetro e di Oliviero Rainaldi, al centro delle recenti polemiche riguardo la statua di Giovanni Paolo II realizzata per la piazza antistante la stazione Termini di Roma.

A questo proposito, “in quanto dicastero vaticano – ha ribadito Ravasi – non dovevamo concedere alcuna autorizzazione; ci è stato chiesto solo un parere estetico-teologico che è stato negativo riguardo al primo bozzetto presentato e positivo sul secondo. Le illazioni circa una nostra partecipazione alla fusione dell’opera ci hanno spinti a pubblicare il bozzetto rispetto al quale abbiamo dato la nostra approvazione”.

Sei gli architetti che saranno in mostra con i loro progetti: gli italiani Mario Botta, Renzo Piano e Paolo Portoghesi, il catalano Santiago Calatrava che ha realizzato, tra le altre opere, il ponte sul Canal Grande di Venezia, l’ungherese Imre Makovecz e Oscar Niemeyer che ha disegnato il progetto di Brasilia: “ci teneva molto – ha raccontato riguardo a Niemeyer il cardinale Ravasi – che il Papa potesse conoscere il progetto del campanile della cattedrale che sta realizzando a Belo Horizonte”.

Non mancano musicisti e compositori: Leandro Espinosa, il cardinale Domenico Bartolucci già direttore della Cappella Sistina, monsignor Valentin Miserachs, preside del Pontificio Istituto di musica sacra, lo scozzese James MacMillan, il compositore estone Arvo Pärt e il nostro Ennio Morricone. Molto particolare è lo spartito in mostra di quest’ultimo, come ha rivelato Ravasi: “poiché il tema dell’opera è una via Crucis, anche la partitura è stata realizzata in forma di croce così che le diverse parti strumentale e vocale siano lette in senso orizzontale o verticale”.

Solo sette le artiste presenti nella mostra: tra queste la pittrice Natalia Tsarkova, la prima donna a ritrarre dei Pontefici e autrice dei ritratti ufficiali di Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e Simona Weller che ha disegnato la medaglia ufficiale per il quinto anno di Benedetto XVI raffigurandovi S. Paolo e la Basilica ostiense con il motto paolino “Mihi vivere Christus est”.

L’inaugurazione e le celebrazioni per il 60° di Benedetto XVI

La mostra “Lo splendore della verità, la bellezza della carità” sarà inaugurata nella mattina del 4 luglio da Benedetto XVI che riceverà l’omaggio degli artisti e rivolgerà loro il suo discorso. Stretto riserbo circonda il video che sarà proiettato in questa occasione e che reca la firma di Pupi Avati, l’unico cineasta presente in mostra. “Come ogni regalo – ha scherzato con ZENIT il regista – deve essere una sorpresa, che presenteremo al Santo Padre a nome di tutto il cinema italiano”. E anche delle promesse del futuro cinema italiano in quanto “il video è stato realizzato con il contributo dei giovani del Centro sperimentale di cinematografia di Cinecittà”.

Nel pomeriggio avverrà l’inaugurazione pubblica dell’esposizione che sarà aperta e visitabile gratuitamente dal 5 luglio al 4 settembre 2011 (dal lunedì al sabato, 10.00-19.00). “Non si tratta di un’operazione solo pratico-operativa – ha tenuto a precisare Ravasi – ma anche teorica, al fine di ritrovare quel dialogo necessario tra due esperienze dello spirito, l’arte e la fede, che tendono entrambe all’infinito sia pure in modo diverso”.

Dopo questo evento, sono previste infatti altre iniziative che contribuiscano anche ad allargare il numero degli artisti coinvolti. “Occorre affiancare – ha affermato Ravasi – ad uno sguardo retrospettivo, in vista, non solo della conservazione, ma del recupero culturale in senso ampio del patrimonio artistico prodotto in relazione alla Chiesa, un movimento prospettico che promuova il rapporto con l’arte contemporanea, che non è facile da capire”. In altri termini “non bisogna solo imitare il passato ma tentare percorsi nuovi evitando le trappole del kitsch”.

Tra gli altri eventi previsti per festeggiare il 60° anniversario di sacerdozio del Santo Padre che ricorre il 29 giugno, c’è in primo luogo la solenne celebrazione eucaristica del giorno dei santi Pietro e Paolo nella quale i nuovi metropoliti riceveranno il pallio e durante la quale suonerà anche l’orchestra di S. Cecilia oltre all’animazione liturgica della Cappella Sistina.

Il 30 giugno verrà consegnato a tre studiosi, dallo stesso Benedetto XVI, il “Premio Ratzinger” per la teologia, istituito dalla “Fondazione vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI”.

La Congregazione per il clero, infine, ha ricordato padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, “ha inviato una lettera a tutte le conferenze episcopali del mondo invitando a pregare per il Papa in questo anniversario e prevedendo, in particolare, sessanta ore di adorazione eucaristica che possono convergere sul I luglio, giornata della santificazione sacerdotale”.

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ZENIT Staff

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