Un abbraccio vero nell'era di Internet

<em>di Carlo Climati

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ROMA, domenica, 12 giugno 2011 (ZENIT.org).- “La grande sfida, agli inizi del terzo millennio, è quella di recuperare i rapporti umani. E’ quella di ritrovare un’autentica comunicazione, che troppo spesso oggi viene sostituita da una fredda connessione”. Con queste parole Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, ha aperto l’11 giugno a Roma il convegno “La psicologia e le sfide della modernità”, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

All’incontro hanno partecipato suore, sacerdoti, catechisti, operatori di pastorale giovanile, medici, psicologi e infermieri. “Non dobbiamo rinunciare alla bellezza delle nuove tecnologie, come Internet, che hanno molti lati positivi e possono essere utilizzate in modo costruttivo. L’importante è che non si sostituiscano alla realtà della vita quotidiana, al valore di un abbraccio vero e di una stretta di mano”, ha sottolineato Cantelmi.

Fra i vari interventi, lo psicologo dello sviluppo Daniele Mugnaini ha spiegato che “i bambini italiani stanno quasi due ore al giorno davanti alla TV. Quasi la metà ha il televisore in camera da letto, dice di non poterci rinunciare e vede tranquillamente film col bollino rosso; la maggioranza gioca ai giochi elettronici e ha Internet in casa. Il 60% di questi ha Internet in camera da letto, lo usa quasi tutti i giorni e ha un profilo sul social network”.

“Tra gli stimoli con cui bambini e adulti sono bombardati – ha detto Mugnaini – compaiono molto l’oggettificazione della donna (anche in certe bambole, in diversi giochi elettronici e nell’abbigliamento), la collocazione del rapporto sessuale in relazioni disimpegnate, la sessualità spettacolare (anche nelle pubblicità e nei video musicali), ricreativa, casuale, sempre vincente e sempre più connotata da violenza e istintualità”.

La psicoterapeuta Beatrice Toro ha parlato del triste fenomeno dei siti a favore dell’anoressia che “rappresentano uno dei tantissimi nodi di intreccio tra web, psicologia e psicopatologia”.

“In questi blog e siti – ha spiegato – le ragazze gareggiano per perdere peso, si fotografano e mettono on line i loro ‘progressi’. È un’immersione entro logiche che sembrano ricalcare, in parte, miti normali: la magrezza, la bellezza, l’estetica a ogni costo. Non a caso, chi gestisce i siti non si ritiene una persona che soffre di un disturbo, ma piuttosto, un individuo che ha liberamente scelto uno ‘stile di vita’ anoressico, una filosofia della perfezione. Un modo di rendere innocue e trasgressive, nel contempo, le patologie alimentari, che vengono trattate come personaggi, semidivinità o, semplicemente, amiche”.

“Oggi – ha ricordato Beatrice Toro – dati scientifici ci dicono che le utilizzatrici di questi siti compromettono ulteriormente la loro salute: le anoressiche on line peggiorano il loro stato fisico, si ossessionano nel confronto e nella competizione. La loro autostima ne esce danneggiata”.

Lo psichiatra Antonio Sarnicola ha parlato dell’obesità che “insieme ai disturbi del comportamento alimentare, rappresenta un’emergenza sociale e sanitaria mondiale”. Sarnicola ha sottolineato che, nel caso dell’obesità, “la qualità della vita è compromessa anche e soprattutto per le conseguenze psicologiche indotte dai fallimenti dei precedenti tentativi dietetici e da una cultura che vede nell’obeso un soggetto pigro, trascurato e senza volontà. Si può perciò osservare in pazienti obesi il frequente riscontro di una scarsa stima di se stessi, depressione, disagio emotivo e altri problemi di natura psicologica, causati dai pregiudizi sociali, dalla discriminazione e dall’isolamento che compromettono la vita di relazione di queste persone”.

La psicologa Michela Pensavalli ha parlato delle persone con dipendenze affettive “che vivono la relazione con l’altro come aspetto principale, fondamentale della loro vita, spesso come ossessione”. “Queste persone – ha spiegato – usano le relazioni con il proprio partner come mezzo per compensare la loro fragilità. Devono sempre sentirsi importanti e desiderate per avere stima di loro stesse. Il punto di vista del loro compagno è il loro metro di valutazione e osservazione di se stesse e del mondo circostante. Perdono il proprio punto di orientamento e si affidano completamente all’altro cercando di compiacerlo”.

Il congresso si è concluso con un intervento di German Sanchez, direttore operativo dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum che ha parlato dei problemi che possono sorgere nella società “liquida” di oggi.

“La mente dell’uomo liquido che abita soltanto gli spazi  tecno-mediatici  –  ha spiegato German Sanchez  – non conosce altro spazio che il piccolo – grande mondo che le è proporzionato da Internet o dal proprio telefonino. Nella mente dell’abitante di questa società gli spazi sono abbattuti, rendendo così pericolosissimo il confine tra il reale e il virtuale. L’uomo liquido passa più tempo abitando il mondo virtuale che il mondo reale. Crea per sé un mondo ideale nel mondo virtuale. Quando deve passare al mondo reale la delusione è così grande che molte volte non riesce a fare una differenza tra mondo reale e mondo virtuale. Spesso il suo scopo è lasciare quanto prima il mondo reale, per andare ad abitare il mondo virtuale. Per lui, il mondo reale è una copia malfatta del mondo virtuale”.

German Sanchez ha concluso il suo intervento ricordando l’importanza del contributo positivo che sacerdoti e suore possono dare in un mondo sempre più spesso caratterizzato da rapporti non autentici, frutto di un cattivo uso delle nuove tecnologie. Un contributo che nasce soprattutto dalla capacità di trasmettere entusiasmo, ottimismo e speranza nel domani.

Il convegno “La psicologia e le sfide della modernità” è stato organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum in collaborazione con AIPPC (Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici), Istituto di Terapia Cognitivo Comportamentale, SCINT scuola di specializzazione in psicoterapia cognitiva interpersonale, Italian Hospital Group, La Fondazione Centro di Formazione Culturale, UGL Medici.

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ZENIT Staff

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