Vescovo USA lamenta il ritardo nella riforma migratoria

Chiede la difesa delle famiglie

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WASHINGTON, D.C., giovedì, 2 giugno 2011 (ZENIT.org).- I Vescovi degli Stati Uniti stanno ricordando ai leader governativi la necessità “di lunga data” di riformare le leggi e le politiche sull’immigrazione.

L’Arcivescovo Jose Gomez di Los Angeles, presidente del Comitato sulle Migrazioni della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB), ha rivolto un appello ai leader di Governo affinché approvino la legislazione sul tema.

“Il Presidente e il Congresso non possono più aspettare nell’affrontare questo tema importante”, ha affermato il presule.

“In assenza di una riforma comprensiva, molti Stati e molte località si stanno assumendo la responsabilità di applicare per conto proprio le leggi sull’immigrazione”, ha sottolineato. “Ciò ha portato ad abusi e ingiustizie per molte famiglie statunitensi e comunità immigrate”.

L’Arcivescovo ha quindi rimarcato la necessità di includere politiche attraverso le quali gli immigrati irregolari possano ottenere la cittadinanza.

Allo stesso modo, ha chiesto politiche che difendano le famiglie, osservando che “le nostre politiche attuali disgregano le famiglie in nome dell’applicazione delle nostre leggi”.

“Non dovrebbe essere così”, ha dichiarato. “Dovremmo riunire e rafforzare le famiglie, non separare le mogli dai mariti e i bambini dai propri genitori”.

“Il Congresso e il Presidente hanno la responsabilità di riunirsi per approvare una riforma che corregga questo problema umanitario, rispetti la dignità e il duro lavoro delle nostre sorelle e dei nostri fratelli immigrati e rifletta l’orgogliosa tradizione americana di società ospitale e cultura accogliente”.

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ZENIT Staff

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