La storia della Biblioteca Vaticana in un'imponente opera editoriale

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ROMA, domenica, 10 aprile 2011 (ZENIT.org).- Guerre, rivoluzioni, scismi, invasioni, saccheggi e altri eventi non sono solamente documentati nei volumi della Biblioteca Vaticana, ma hanno anche influito sulla storia della più longeva e prestigiosa tra le grandi biblioteche d’Europa.

Per documentare la storia della Biblioteca dei Papi sono stati programmati sette volumi, il primo dei quali, intitolato “Le origini della Biblioteca Vaticana tra Umanesimo e Rinascimento”, è stato presentato giovedì nella sala Marconi della “Radio Vaticana”.

Sono intervenuti alla presentazione monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, il professore di Lingua e letteratura medievale Rino Aversani, la presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari Neria de Giovanni e il curatore del volume Antonio Manfredi. Il moderatore è stato don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana.

Il libro, di quasi 500 pagine formato album e con fotografie di ottima qualità, abbraccia il periodo che va dagli anni dell’Umanesimo al Rinascimento maturo, dal pontificato di Niccolò V (1447-1455) alla morte di Clemente VII Medici (1533), e inizia con la rinascita della Biblioteca papale dopo il ritorno dei Pontefici da Avignone a Roma.

L’istituzione è stata fondata da Papa Niccolò V a metà Quattrocento. I sette volumi che ne ripercorreranno la storia, illustrati e di grande formato, avranno una cadenza biennale.

“Il libro – ha spiegato Antonio Manfredi – si divide in tre grandi nuclei: uno iniziale, che ripercorre le biblioteche dei Papi prima della Vaticana; una parte storica, che ricostruisce i tempi, i luoghi e i personaggi; delle particolarità dei libri e della sua storia: dalla miniatura alle collezioni di antichi manoscritti in greco e latino, fino all’arrivo dei volumi  stampati, evoluzione che viene approfondita in diversi capitoli”.

Nella Vaticana sono conservati quasi due milioni di testi, tra cui manoscritti autografi. Basti pensare che tra i volumi ci sono quelli di Boccaccio e di San Tommaso e una delle più antiche trascrizioni della Bibbia giunte fino a noi.

L’iniziativa ha contato su un imponente lavoro di gruppo ed è dedicata a un pubblico di specialisti, ma anche a chiunque desideri approfondire la storia di questa Biblioteca.
 
Manfredi ha osservato che “tutto il materiale fotografico è stato preparato in digitale”, il che ha permesso di portare a termine il lavoro “in tempi relativamente brevi”.

“Alcuni anni fa sarebbe stato impensabile impiegare tempi così ristretti”, ha commentato, osservando che ciò mostra come la Biblioteca Vaticana sia “attentissima da sempre a questa apertura ai cambiamenti”.

Un altro dato svelato dal professor Manfredi è che “seguendo il ritmo attuale di digitalizzazione dei documenti manoscritti, che sono circa 80 mila”, ci sarà “una seconda Biblioteca Vaticana virtuale, per così dire, a fianco a quella reale”, e “questo apre delle possibilità di ricerca impensabili pochi anni fa e che non sappiamo dove andranno a finire”.

Il libro è edito dalla stessa Biblioteca Vaticana, con la stretta collaborazione della Libreria Editrice Vaticana.

Il Cardinale Raffaele Farina, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, ha salutato i presenti e ha ricordato le nuove sfide con il digitale.

“Sappiamo quanto durano la carta e il papiro”, ha affermato. “Il digitale è ‘amichevole’, ma su questo gli studiosi non si mettono d’accordo”.  

Il secondo volume, a cura di Massimo Ceresa, è previsto per il 2012 e sarà intitolato “La Vaticana nella Riforma cattolica: crescita delle collezioni e nuovo edificio” (1534-1590).

Il terzo volume, a cura di Claudia Montuschi, sarà “La nuova sede nel Salone Sistino e le acquisizioni seicentesche” (1590-1700); il quarto sarà “Il secolo dei lumi e l’età napoleonica (1700-1814)”; il quinto si intitolerà “Dalla Restaurazione all’inizio del pontificato di Leone XIII (1851-1878)”, il sesto “Da Leone XIII a Pio XI (1878-1939)”, il settimo e ultimo volume “Da Pio XII sino ai nostri giorni”.

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ZENIT Staff

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