La difesa della vita educa alla democrazia

Manifesto dell’associazione “Scienza & Vita”

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 31 marzo 2011 (ZENIT.org).- “Declinare secondo scienza e cura la vita significa educare alla democrazia, allo sviluppo della persona nella sua totalità”. Così si conclude il manifesto elaborato dall’associazione “Scienza & Vita” dal titolo “Scienza e cura della vita: educazione alla democrazia” (http://www.scienzaevita.org/).

Secondo l’associazione Scienza & Vita, “la democrazia, come concezione politico-sociale e come ideale etico, si fonda sul riconoscimento dei diritti inviolabili di ognuno, indipendentemente da qualsiasi giudizio circa le sue condizioni esistenziali”.

Come definito dagli articoli 2 e 3 della Carta costituzionale, i quali fondano su tale affermazione il principio di uguaglianza, Scienza & Vita sollecita l’assunzione dei doveri necessari perché “in ogni contesto di vita il rispetto della dignità umana non sia soltanto dichiarato, ma anche concretamente perseguito”.  

Nel manifesto si ribadisce che “la dignità di ogni persona umana, il rispetto dei diritti dell’uomo, e l’assunzione del bene comune” sono “fine e criterio della vita politica”.

Per questo il fondamento della democrazia è “la premura verso la realtà esistenziale di ogni essere umano”.

In merito alle applicazioni della tecnica, il manifesto di Scienza & Vita sottolinea che la scienza biomedica è una nobile disciplina, finalizzata a promuovere il benessere di ogni essere umano, “tuttavia – precisa – l’esaltazione della scienza come forma esclusiva di approccio alla realtà umana ne compromette la fecondità, presentandola come unica modalità interpretativa della vita”.

Benché il supporto delle scienze biomediche e delle biotecnologie siano indispensabili, è necessario – aggiunge Scienza & Vita -, che “a quel supporto si affianchi il ricorso alla cura”, vale a dire il “prendersi cura di un essere umano che, nella vulnerabilità propria di uno stato di malattia, manifesta il bisogno di essere aiutato”.

Perchè – afferma il manifesto – “nell’assistenza, nel prendersi cura dell’altro, si misura il senso di solidarietà fondato sulla percezione del medesimo almeno come amico morale, la cui vita e il cui ben-essere sono da tutelare e perseguire quali valori imprescindibili”.

“Nella relazione di cura – conclude poi -, la scienza si coniuga con la cura, l’arte tecnica con l’arte morale, lo scopo con il senso, la libertà con la responsabilità” e responsabilità significa “farsi carico dei bisogni dell’uomo segnato dalla malattia, dalla sofferenza, spesso dalla solitudine e dall’abbandono; significa dare una risposta a chi interpella per essere assistito, curato e possibilmente guarito”.

Nell’introduzione al documento, il prof. Lucio Romano, Copresidente di Scienze & Vita, ha spiegato che questo vuole essere un contributo al dibattito pubblico circa le argomentazioni bioetiche, biogiuridiche, biopolitiche o biolegislative “volto a riaffermare e riconoscere nel sociale la centralità di ogni essere umano” e “il rispetto della sua intrinseca dignità indipendentemente da qualsiasi giudizio circa le sue condizioni esistenziali”. 

Il manifesto, elaborato grazie alla partecipazione e collaborazione delle associazioni locali di Scienza & Vita, riflette lo scopo fondativo e tematico per le attività dell’associazione per i prossimi mesi.

L’associazione Scienza & Vita è presente in tutte le regioni italiane con circa 114 sezioni locali.

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ZENIT Staff

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