di Jesús Colina



CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 25 marzo 2011 (ZENIT.org).- Il film “Encontrarás dragones”, dramma storico ambientato nella Guerra Civile spagnola, in cui San Josemaría Escrivá de Balaguer (1902-1975) ha un ruolo da protagonista, ha ricevuto a Roma il plauso di rappresentanti della Chiesa e del mondo della cultura.

Il 21 marzo ha avuto luogo una proiezione presso il Pontificio Collegio Nordamericano alla quale, oltre al regista Roland Joffé, ha partecipato il Vescovo Javier Echevarría, prelato dell'Opus Dei, successore di San Josemaría.

“Mi è piaciuto vederlo come omaggio alle tante migliaia di sacerdoti di tanti anni fa, ma anche a quelli attuali, che spendono la loro vita con gioia a servizio delle anime, a servizio della società”, ha dichiarato monsignor Echevarría dopo la proiezione.

Il film, uscito nei cinema spagnoli questo venerdì e che negli Stati Uniti arriverà a maggio, racconta gli anni giovanili del fondatore dell'Opus Dei (Charlie Cox) e il suo atteggiamento di fronte alla guerra.

Robert (Dougray Scott) è un giornalista che, indagando sulla figura del fondatore dell'“Opera” per scrivere un reportage, scopre che suo padre, Manolo (Wes Bentley), con cui non ha relazioni da otto anni, è stato amico di Escrivá durante l'infanzia.

Da quel momento, la trama porta il giornalista, e con lui il pubblico, a scoprire sorprese inimmaginabili che cambieranno per sempre la sua vita.

“Rende finalmente giustizia”


La scrittrice Susana Tamaro, autrice del romanzo “Và dove ti porta il cuore”, tradotto in più di 35 lingue, ha dichiarato che il film è “molto ben girato e drammaturgicamente molto efficace”.

“La scelta di raccontare la storia seguendo le vicende opposte di due amici di infanzia fa risaltare l’importanza della libertà che Dio ci ha dato di aumentare il male del mondo o di tentare di diminuirlo”, ha aggiunto la Tamaro, che ha studiato cinematografia e ha realizzato documentari scientifici.

“Il film rende finalmente giustizia alla figura del giovane Josemaría, mostrando con grande efficacia la sua natura, fin dalla prima infanzia, tutta volta al bene, all’amore e al perdono. Sono sicura che questo film potrebbe fare un gran bene alle nuove generazioni, orfane come sono di figure da ammirare e, perché no, anche da emulare”, ha spiegato.

Riflesso del carattere di Josemaría


Dal canto suo, il Cardinale Julián Herranz Casado, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'Interpretazione dei Testi Legislativi, che ha convissuto con San Josemaría per 22 anni a Roma, fino al 1975, ha detto che il film gli è piaciuto molto e di credere che “rifletta molto bene il carattere di San Josemaría. Qui appare giovane, ma è stato giovane fino al secondo dopo la sua morte”.

A suo avviso, il messaggio del film “è molto attuale, perché parla di ciò che è necessario affinché ci sia vera pace, che è saper convivere, perdonare”.

“Ogni convivenza, dal matrimonio alle grandi convivenze umane, si fonda sul saper perdonare, sul saper comprendere che esistono difetti che bisogna scusare e sul mettere un sovraccarico di calore umano e di senso soprannaturale che è ciò che permette di arrivare lontano”, ha spiegato il porporato.

Ennio Morricone, che ha composto la musica del famoso film di 25 anni fa dello stesso regista britannico “Mission”, ha affermato che “con questo film Roland Joffé conferma la sua bravura, la sua grandezza di regista, profondo, intenso, di altissima qualità. In questo film conferma quello che è sempre stato: un grande regista”.

Il Cardinale Giovanni Cheli, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, a quasi 90 anni riconosce che nel film “si vede abbastanza dell'animo di San Josemaría Escrivá”.

“Un carattere forte, eravamo molto, molto amici, e quando io venivo a Roma mi invitava sempre a viale Bruno Buozzi a pranzare con lui. Mi voleva molto bene, e spero che me ne voglia anche ora che ne ho biosgno”, ha sottolineato.

Nella presentazione, Joffé, noto come agnostico e di sinistra, ha sottolineato che “Encontrarás dragones” è un film su credenti e non credenti, e ha confessato che la frase di San Josemaría che lo ha più colpito è questa: “Siamo tutti potenzialmente santi”, cioè capaci di vincere i nostri dragoni: l'odio, o il desiderio di vendetta...

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]