ROMA, mercoledì, 23 marzo 2011 (ZENIT.org).- L’elezione del Patriarca Béchara Raï è “un’ulteriore conferma dell’operato costante dello Spirito Santo, che è l’essenziale al di sopra di tutte le supposizioni e le aspettative”. “Ci siamo affidati allo Spirito Santo per scegliere la persona giusta, per il posto giusto”.
Sono alcuni dei commenti espressi dai presuli maroniti dopo l’elezione del 77° Patriarca di Antiochia dei Maroniti Béchara Raï, Vescovo di Jbeil-Byblos, avvenuta il 15 marzo scorso, che in questo modo succede al Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir che dopo 26 anni ha deciso di rinunciare al suo incarico.
Il nuovo Patriarca maronita, di 71 anni, è originario di Himlaya, un vilaggio di montagna a est di Beirut. E’ stato ordinato sacerdote nel 1967 e Vescovo nel 1986. Dal 1967 al 1975 è stato anche responsabile del programma arabo della “Radio Vaticana”.
“Quest’opera – hanno aggiunto i presuli maroniti – si è compiuta grazie all’ispirazione dello Spirito Santo, quello Spirito che guida la Chiesa tramite gli apostoli e i loro successori; è lo Spirito Santo che sceglie la persona per essere padre, capo e Patriarca”.
Il nuovo Patriarca ha scelto come suo motto “Comunione e Carità”, confidando che “la Chiesa maronita continui il suo cammino nella storia sotto la guida dello Spirito Santo e la benedizione di nostra Signore di Bkerké e del Libano, e questo perché a guidarla è lo Spirito che è con noi”.
Il Primo Ministro libanese, Naguib Miqati, ha accolto con gioia la notizia dell’elezione di Béchara Raï, e dopo la sua visita alla residenza patriarcale maronita di Bkerké ha detto: “Auguriamo al nuovo Patriarca ogni bene, sperando sempre che sia a servizio del Libano e dei libanesi e che contribuisca a rinsaldare l’unità nazionale perché è alla base della sussistenza della nazione”.
“Credo – ha poi proseguito – che Sua Beatitudine è ben cosciente della grandezza delle sfide che lo attendono a livello nazionale e regionale, e siamo sicuri che contribuirà a valorizzare i principi dell’unità nazionale assieme ai valori religiosi e morali”.
Il Direttore generale della Tv satellitare crsitiana Télé Lumière, il signor Jacques Kallasi, ha affermato che il nuovo Patriarca ha alle spalle una storia eloquente che testimonia il suo valore e spessore: “più di 1200 puntate con Télé Lumière, più di 2400 ore di registrazione, tutte caratterizzate da una spiritualità meravigliosa e coraggiosa”. Ed ha concluso auspicando che il nuovo Patriarca sia un “segno dei tempi” che contribuisca efficacemente alla risoluzione della complessa situazione che sta attraversando il Medio Oriente.
Muhammad al-Sammak, Consigliere politico e religioso del Mufti della Repubblica Libanese, ha definito il nuovo Patriarca “un pioniere del lavoro per l’unità dei cristiani, e allo stesso tempo per l’unità dei libanesi. Gode di una grande cultura ecumenica e di una grande fede nell’unità dei cristiani”.
“Raï – ha proseguito – crede fermamente nell’importanza del dialogo, del coordinamento e della collaborazione tra le Chiese. E allo stesso tempo, crede nei rapporti costruttivi con i musulmani senza i quali la nazione non può reggersi. Tali qualità si sono manifestate durante l’ultimo Sinodo dei Vescovi. Raï è stato infatti portavoce ufficiale del Sinodo, il che mostra la stima del Vaticano e di tutte le Chiese orientali nei suoi confronti”.
Ed ha aggiunto: “L’elezione di Raï avviene in questo periodo particolare per confermare che Bkerké prosegue la sua missione pastorale, nazionale e regionale. I Vescovi maroniti hanno affidato a Raï una missione che si confà alla sua fede, alla sua storia e al suo nome”.
Béchara Raï ha iniziato il 19 marzo un ritiro spirituale che si concluderà venerdì 25 marzo, quando sarà designato ufficialmente Patriarca nella Chiesa della sede patriarcale maronita a Bkerké.
Nel frattempo, in occasione di una conferenza stampa tenutasi martedì 23 marzo presso il Centre Catholique d’Information a Jal-el-Dib, in Libano, il nuovo Patriarca maronita ha invitato tutti a non dare un taglio politico al suo insediamento.
Il direttore del Centro, don Abdo Abou Kassem, ha fatto sapere che il Patriarca auspica un “rispetto assoluto della dignità di tutte le persone che parteciperanno all’evento ufficiale e popolare”.
Oltre alle indicazioni logistiche per la partecipazione alla cerimonia, Abou Kassem ha fatto sapere ai giornalisti e ai presenti che il Patriarca vuole che l’evento sia “una comunione spirituale, un pellegrinaggio e un momento di preghiera affinché il Patriarca possa portare frutto con la sua nuova missione”.
Abou Kassem ha anche insistito sul “divieto di portare bandiere di partito”.