SYDNEY, martedì, 22 marzo 2011 (ZENIT.org).- Il Cardinale Raymond Burke ha sottolineato la chiamata a costruire una forte cultura cattolica, al punto da essere martiri della fede.

Il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica lo ha dichiarato nel corso di un intervento sul tema “La caduta dell'Occidente cristiano”, organizzato dall'Associazione degli Studenti Cattolici Australiani a Sydney.

Il porporato ha sottolineato “la nostra chiamata a costruire nuovamente una forte cultura cattolica, nella fedeltà alla nostra vocazione di testimoniare Cristo e, quindi, essere martiri della fede”.

In particolare, si è concentrato sulla necessità di “testimoniare la verità relativa alla sessualità umana come elemento fondamentale per la santità di vita, e la questione della coscienza come guida insostituibile e sicura nella ricerca della santità di vita”.

“La vita del martire della fede trova il suo centro e la sua fonte nel sacrificio eucaristico, nell'adorazione eucaristica e in tutte le forme di devozione eucaristica, soprattutto nelle visite al Santissimo Sacamento e nella comunione spirituale durante la giornata”, ha affermato.

“La Santa Eucaristia”, ha aggiunto il Cardinale, “non solo ci rafforza spiritualmente per essere veri martiri, ma è il modello del nostro martirio, amore puro e generoso, senza condizioni, fino alla fine”.

“L'intimità e il coraggio necessari per essere un martire della testimonianza nel mondo di oggi richiedono l'intimità con Cristo, che può derivare solo dall'esame di coscienza e dall'atto di contrizione quotidiani e dall'incontro regolare con Lui nel sacramento della penitenza”.

“Riconosciamo che è Cristo stesso a rendere possibile il nostro perseguimento della santità, per essere veri martiri”, ha concluso il Cardinale Burke.

“E' nel seguirlo fedelmente e senza riserve che portiamo al nostro mondo la luce della verità”.