Dibattito in India su teologia e inculturazione del Vangelo

Riunione tra Vescovi, teologi e Congregazione per la Dottrina della Fede

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BANGALORE/CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 24 gennaio 2011 (ZENIT.org).- La Santa Sede ha  diffuso questo lunedì un documento su un incontro avvenuto la settimana scorsa in India tra teologi e Vescovi locali e rappresentanti della Congregazione per la Dottrina della Fede.

L’obiettivo dell’incontro, spiega il comunicato, è stato chiarire alcune questioni di tipo teologico molto dibattute nella Chiesa di questo Paese asiatico, soprattutto per quanto riguarda l’inculturazione del Vangelo e il ruolo del teologo e del Vescovo relativamente al magistero della Chiesa.

L’incontro, svoltosi alla St. John’s National Academy of Health Sciences di Bangalore, è stato composto da due parti, e vi hanno partecipato 28 membri dell’episcopato indiano, nonché una delegazione di 26 teologi e una della Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata dal Prefetto del dicastero, il Cardinale William Levada.

Per i Vescovi, c’erano rappresentanti delle tre Chiese con riti sui iuris in India, tra cui i Cardinali Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’India, e Telesphore Toppo, Arcivescovo di Ranchi e rappresentante dei cattolici di rito latino.

Erano presenti anche Sua Beatitudine Moran Mor Baselios Cleemis, Arcivescovo maggiore – Catholicos e presidente del Santo Sinodo Episcopale della Chiesa cattolica siro-malankar, e monsignor George Punnakottil, della Chiesa siro-malabar, Vescovo di Kothamangalam.

Anche i teologi presenti provenivano dalle tre Chiese sui iuris.

Il colloquio, sottolinea la nota, “è stato frutto della lunga cooperazione tra la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’India, ed è stato preparato e organizzato da monsignor Thomas Dabre, Vescovo di Poona”.

Il motivo dell’incontro, afferma il comunicato, è la “speranza” espressa nel 1996 durante il soggiorno a Roma di vari Vescovi indiani che “in qualche momento in futuro la Congregazione per la Dottrina della Fede prendesse parte” agli incontri annuali tra teologi e Vescovi in India, iniziati quello stesso anno.

La prima parte dell’incontro, alla quale hanno partecipato i tre gruppi, è stata dedicata a questioni come “il ruolo specifico del teologo nella Chiesa, la metodologia teologica in Oriente e Occidente, l’inculturazione, Gesù Cristo come unico salvatore di tutte le genti, le relazioni tra la Chiesa di Cristo e le altre religioni, il concetto cristiano dell’autentica liberazione umana, il ruolo della comunità di fede (il ‘sensus fidelium’) e l’aspetto distintivo della preghiera e della spiritualità cristiane”.

Il comunicato sottolinea che i dibattiti sono stati “vivi”, in un clima di “collaborazione” in cui “tutti i partecipanti – teologi, Vescovi e rappresentanti della Santa Sede – hanno offerto liberamente il  proprio contributo per una comprensione più profonda delle questioni trattate”.

Le discussioni, osserva la nota, “hanno cercato di tener conto della presenza cattolica nel particolare contesto indiano, sottolineando allo stesso tempo il dono inestimabile dell’universalità della fede cattolica, che deve essere sempre comunicato nella sua integrità e autenticità”.

“Si è rimarcata la singolare importanza del ruolo del teologo nella Chiesa, così come la necessità, soprattutto quando si cerca di elaborare una teologia contestualizzata, di costruire su una base teologica solida, sempre fedele all’autorità magisteriale della Chiesa”.

Nella seconda parte dell’incontro, alla quale erano presenti solo i Vescovi e i rappresentanti della Santa Sede, sono state discusse “questioni relative al ruolo e alla responsabilità specifica dei Vescovi nella Chiesa”.

Si è anche parlato del “Vescovo come maestro della fede, del funzionamento della Commissione Dottrinale della Conferenza Episcopale, della formazione dei futuri sacerdoti e dei membri delle congregazioni religiose e dell’assegnazione corretta dei crimini canonici più seri”.

La nota diffusa dalla Santa Sede esprime quindi la fiducia nei “frutti” di questo incontro, auspicando che possano beneficiare “non solo la Chiesa, ma anche la più ampia società in India nei prossimi anni”.

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ZENIT Staff

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