“Vivere nella fede della resurrezione”

Settimo giorno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

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ROMA, domenica, 23 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo le letture bibliche e il commento per il settimo giorno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che quest’anno ha come tema: “Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera (cfr. Atti 2,42)”.

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Isaia 60, 1-3.18-22

Chiamerai le tue mura: “Salvezza”, le tue porte: “Gloria al Signore”

Salmo 118(117), 1.5-17

Sono sfuggito alla morte: ora vivrò

Romani 6, 3-11

Per mezzo del battesimo ci ha uniti alla sua morte, (…) così anche noi vivessimo una nuova vita

Matteo 28, 1-10

Gesù disse: “Non abbiate paura”.

Commento:

La fedeltà dei primi cristiani all’insegnamento degli apostoli, alla comunione, allo spezzare il pane e alle preghiere fu realizzata, soprattutto, dalla potenza vivente di Gesù risorto. Questa potenza tuttora vive e anche i cristiani di Gerusalemme oggi ne sono testimoni. Qualsiasi siano le difficoltà della situazione in cui si trovano, per quanto somigli al Getsemani e al Golgota, essi sono consapevoli, nella fede, che tutto è reso nuovo dalla verità della resurrezione di Gesù dai morti.

La luce e la speranza della resurrezione cambia tutto. Come profetizza Isaia, è la trasformazione dall’oscurità alla luce; è l’illuminazione per tutti i popoli. La potenza della resurrezione si irradia da Gerusalemme, luogo della passione del Signore, e attira tutte le nazioni con la sua luce. Questa è la nuova vita, in cui il male viene sconfitto e una nuova certezza si trova nella salvezza e nella lode.

Nel salmo viene celebrata l’esperienza centrale cristiana, di passaggio dalla morte alla vita, segno permanente dell’amore costante di Dio. Questo passaggio dal terrore della morte a una nuova vita, è la realtà che definisce tutti i cristiani, perché, come insegna l’apostolo Paolo, noi, nel battesimo, siamo entrati nella tomba con Cristo, e siamo risorti con lui. Siamo morti con Cristo e viviamo per condividere la sua vita risorta. E così possiamo vedere il mondo in modo diverso, con compassione, pazienza, amore e speranza; perché, in Cristo, la lotta presente non può mai essere l’intera storia. Anche come cristiani divisi, sappiamo che il battesimo che ci unisce è un passaggio dalla croce alla luce della resurrezione.

Nella prospettiva cristiana, questa vita di resurrezione non è semplicemente un concetto, o un’idea che può aiutare; è radicata in un evento vitale, nel tempo e nello spazio. È questo evento che ascoltiamo narrato nel vangelo con grande umanità e pathos. Da Gerusalemme il Signore risorto si manifesta ai suoi discepoli di tutti i tempi, chiamandoci a seguirlo senza paura. Egli ci precede.

Preghiera:

O Dio, protettore della vedova, dell’orfano e dello straniero, in un mondo in cui molti conoscono la disperazione, Tu hai fatto risorgere tuo Figlio Gesù per dare speranza all’umanità e rinnovare la terra. Continua a rafforzare e unificare la tua chiesa nella sua battaglia contro le forze della morte nel mondo, dove la violenza contro l’umanità e contro la creazione oscura la speranza della nuova vita che offri.

Te lo chiediamo in Cristo risorto, nella potenza del tuo Spirito. Amen.

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ZENIT Staff

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