Brasile: la Chiesa chiede solidarietà con le vittime delle inondazioni

I morti sono più di 500; la Caritas canalizza le donazioni

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SAN PAOLO, mercoledì, 19 gennaio 2011 (ZENIT.org).- La Chiesa in Brasile ha chiesto che i fedeli siano solidali con le vittime delle piogge torrenziali che hanno provocato più di 500 morti nello Stato di Rio de Janeiro.

In una nota, la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) esprime la “profonda tristezza” dell’episcopato di fronte al quadro di morte e distruzione provocato dalle inondazioni.

“La CNBB esprime la sua solidarietà alle vittime di questa drammatica situazione, chiedendo allo stesso tempo alla società brasiliana di intensificare le sue donazioni per alleviare il dolore e ravvivare la speranza nella certezza del superamento di questa tragedia”, afferma il testo, firmato dalla presidenza dell’organismo, guidato dall’Arcivescovo di Mariana, monsignor Geraldo Lyrio Rocha.

La CNBB informa che la solidarietà dei fedeli sarà canalizzata dalla campagna SOS Sudeste, coordinata dalla Caritas Brasiliana.

L’episcopato lamenta anche il fatto che “molte di queste tragedie potrebbero essere evitate, o almeno minimizzate se venissero intraprese azioni preventive, considerando il background delle regioni che, anno dopo anno, vivono lo stesso dramma”.

La CNBB dice di confidare nel fatto che “le autorità si impegnino efficacemente nella ricerca di soluzioni affinché catastrofi come questa alla quale assistiamo non si ripetano, provocando migliaia di vittime”.

“In momenti come questo ci sentiamo tutti coinvolti, identificati con la sofferenza di tante persone che si vedono colpite da una fatalità inattesa”, ha affermato il presidente della Caritas Brasiliana, monsignor Demétrio Valentini.

La Caritas suggerisce di realizzare una colletta comunitaria nelle chiese in un giorno scelto da ogni Diocesi. Come data adatta, si propone l’ultima domenica di questo mese, il 30 gennaio.

“Con la nostra solidarietà fraterna vogliamo alleviare la sofferenza di quanti subiscono più direttamente le conseguenze di questa tragedia, le cui lezioni ci indicano la via delle responsabilità che tutti devono assumere”, ha detto il presidente della Caritas nazionale.

La portata della tragedia

Piogge torrenziali hanno colpito vari Stati del Brasile. La regione interna dello Stato di Rio de Janeiro è stata l’area più colpita.

Nella zona abbracciata dalle Diocesi di Petrópolis e di Nova Friburgo, il numero delle vittime supera già le 500 unità.

Circa 8.000 persone sono senza casa e hanno trovato rifugio presso familiari o amici, mentre altre 6.000 hanno dovuto ricorrere a strutture pubbliche.

Il Vescovo di Petrópolis, monsignor Filippo Santoro, ha definito la situazione drammatica.

“La forza dell’acqua è di un mese, ma è caduta in una notte, in poche ore, e ha distrutto tutto”, ha affermato. “E’ desolante, è come se ci fosse stato un terremoto”.

A Nova Friburgo, il Vescovo locale, monsignor Edney Gouvêa Mattoso, ha affermato che la Chiesa cerca di “unire gli sforzi a quelli degli organi governativi e delle istituzioni, perché la situazione è davvero molto grave”. “Le vie sono piene di persone spaesate, che non sanno cosa fare perché hanno perso la propria casa. Stiamo mettendo a disposizione le parrocchie perché le vittime vi possano trovare rifugio”, ha aggiunto.

L’Arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani Tempesta, ha fatto collocare con lo slogan “San Sebastiano ci chiama alla solidarietà” l’immagine del santo patrono dell’Arcidiocesi su un treno che raccoglierà in vari punti della città donazioni da distribuire nelle zone colpite, ha riferito l’agenzia Fides.

“Il nostro corteo di San Sebastiano Messaggero di Pace è diventato il corteo della solidarietà – ha spiegato il presule -. Bisogna intraprendere azioni concrete per riportare la pace nei cuori, nelle vite, nelle famiglie del nostro Stato di Rio de Janeiro”.

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ZENIT Staff

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