ROMA, mercoledì, 19 gennaio 2010 (ZENIT.org).- “Non lasciatevi vincere dalla disperazione o dall’abbattimento, ma trasformate la vostra sofferenza in speranza, come Maria ai piedi della Croce”. E’ questo l’incoraggiamento rivolto da Benedetto XVI ai membri dell’Associazione “Figli in paradiso: ali tra cielo e terra”, al termine dell’Udienza generale di questo mercoledì.
L’Associazione, fondata dal padre francescano Angelo De Padova, in seguito alla scomparsa improvvisa del fratello, riunisce i genitori colpiti dalla morte, spesso tragica, dei figli.
Ai microfondi della Radio Vaticana padre Angelo ha raccontato di aver iniziato a celebrare la Messa per due giovani ragazze morte in un incidente, nel 2004. “Vedevo le mamme distrutte e dissi: preghiamo insieme ogni mese per queste vostre figlie. Pian piano ho visto la chiesa riempirsi di altre mamme che cercavano un punto di riferimento nella fede, nella preghiera”.
“E così – ha aggiunto –, in sei anni abbiamo creato 20 gruppi in 20 Paesi in cui i parroci sono impegnati a celebrare la Messa per i ragazzi, e molti gruppi fanno anche il cammino di mutuo-aiuto per l’elaborazione del lutto”.
In questi gruppi “le mamme si sentono accolte e non giudicate da nessuno. Non più ‘poveretta, poverina’, ma in uno stesso luogo, lo stesso dolore trasformarlo poi in amore”.
Infatti, ha spiegato il sacerdote, “occorre investire il dolore in qualcosa di positivo…attraverso opere di carità, attraverso progetti di missioni all’estero, costruzioni di scuole materne in Africa, adozioni a distanza oppure volontariato nella Caritas, nel catechismo”.
“Nelle strutture vecchie, antiche, dalle crepe nei muri esce sempre un filo d’erba: così anche nella morte di un figlio dobbiamo trovare il positivo – ha sottolineato –. E’ difficile, ma è possibile: attraverso Gesù e attraverso un cammino di comunione tra di noi”.
Sempre al termine dell’Udienza generale di quest’oggi il Pontefice ha quindi rivolto una raccomandazione ai giovani: “nell’esuberanza dei vostri anni giovanili, non mancate di calcolare i rischi e agite in ogni momento con prudenza e senso di responsabilità, specialmente quando siete alla guida di un autoveicolo, a tutela della vostra vita e di quella altrui”.
Il Papa non ha poi mancato di incoraggiare i sacerdoti che accompagnano spiritualmente le famiglie colpite dalla perdita di figli a proseguire generosamente in questo importante servizio ed ha assicurato una speciale preghiera di suffragio per tutti i giovani che hanno perso la vita.
“Sentite accanto a voi la loro spirituale presenza: essi, come voi dite, sono ‘ali tra cielo e terra’”, ha concluso.