Un Vescovo e altri 22 agenti pastorali uccisi nel 2010

Pubblicato il Rapporto annuale dell’agenzia Fides

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 7 gennaio 2011 (ZENIT.org).- 23 agenti pastorali morti durante lo scorso anno, tra cui un Vescovo, 15 sacerdoti, un religioso, una religiosa, due seminaristi e tre laici: è il bilancio reso noto il 3 gennaio dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli attraverso l’agenzia Fides.

Questa cifra presuppone una riduzione importante rispetto al 2009, quando si registrarono 37 morti violente, 30 delle quali di sacerdoti. Tra il 2001 e il 2010 hanno perso la vita in tutto il mondo 253 agenti pastorali.

Nel 2010 ha spiccato per il suo impatto internazionale il sanguinoso assassinio di monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia e presidente della Conferenza Episcopale Turca, ucciso alla vigilia del viaggio di Papa Benedetto XVI a Cipro.

L’America è stata ancora una volta il continente più pericoloso nel 2010. Vi hanno perso la vita 10 sacerdoti, un religioso, un seminarista e tre laici. Nella maggior parte dei casi, il motivo dell’assassinio è stato il furto.

Il più alto numero di omicidi si è registrato in Brasile, dove sono morti i sacerdoti Dejair Gonçalves, Rubens Almeida, Bernardo Muñiz, il seminarista Mario Dayvit Pinheiro e il laico Epaminondas Marques. In Colombia sono stati uccisi Román de Jesús Zapata, Herminio Calero e Luis Enrique Pineda.

In Messico sono morti i sacerdoti José Luis Puerto e Carlos Salvador Wotto. In Perù, durante un furto in un convento francescano, sono morti fr. Linán Ruiz Morales, OFM, e il suo collaboratore Ananías Aguila.

In Venezuela, in Ecuador e ad Haiti sono morti rispettivamente Esteban Robert Wood, il missionario polacco Miroslaw Karczewski e l’agente della Caritas Julien Kénord.

Asia e Africa
 

In Asia, dove lo scorso anno hanno perso la vita un Vescovo, quattro sacerdoti e una religiosa, spiccano come movente principale la violenza religiosa o il regolamento di conti.

Al di là del caso di monsignor Padovese, assassinato nella sua casa di Iskenderun dal suo autista musulmano, si sottolinea la morte dei sacerdoti iracheni Wasim Sabieh e Thaier Saad Abdal, uccisi durante l’attacco alla Cattedrale siro-cattolica di Baghdad del 31 ottobre scorso.

In Cina, uno squilibrato ha ucciso, dopo essere stato licenziato, Joseph Zhang Shulai, vicario generale della Diocesi di Ningxia, e la religiosa Maria Wei Yanhui nella Casa per anziani di Wuhai (Mongolia interna). In India, alcuni sconosciuti hanno barbaramente ucciso il sacerdote Peter Bombacha, anche se si escludono motivi religiosi.

Nella Repubblica Democratica del Congo hanno perso la vita l’anno passato un sacerdote,
Christian Bakulene, e un seminarista, Nicolas Eklou Komla, entrambi dopo tentativi di furto.

L’agenzia Fides segnala infine che nel 2010 si sono verificate l’apertura del processo di beatificazione del sacerdote Fidei donum italiano Daniel Badillo, assassinato in Perù nel 1997, e la beatificazione del presbitero polacco Jerzy Popieluszko, martire, ucciso in odio alla fede il 20 ottobre 1984 vicino Włocławek, in Polonia.

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ZENIT Staff

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