Il Pontefice ricorda l'esempio di Madre Teresa di Calcutta

Nel pranzo che ha offerto agli assistiti dalle Missionarie della Carità

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CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 1° gennaio 2011 (ZENIT.org).- Nel pranzo che ha offerto il 26 dicembre alle persone assistite dalle diverse comunità romane delle Missionarie della Carità per il 100° anniversario della nascita di Madre Teresa di Calcutta, fondatrice di questa Congregazione, il Papa ha voluto ricordare questa beata, una delle figure più importanti del XX secolo.

Il Pontefice ha definito Madre Teresa “un riflesso della luce dell’amore di Dio”, sottolineando che celebrare il centenario della sua nascita “è motivo di gratitudine e di riflessione per un rinnovato e gioioso impegno al servizio del Signore e dei fratelli, specialmente dei più bisognosi”.

“La beata Teresa di Calcutta ha vissuto la carità verso tutti senza distinzione, ma con una preferenza per i più poveri e abbandonati: un segno luminoso della paternità e della bontà di Dio – ha spiegato –. Ha saputo riconoscere in ognuno il volto di Cristo, da Lei amato con tutta se stessa: il Cristo che adorava e riceveva nell’Eucaristia continuava ad incontrarLo per le strade e per le vie della città, diventando ‘immagine’ viva di Gesù che versa sulle ferite dell’uomo la grazia dell’amore misericordioso”.

“A chi si domanda perché Madre Teresa sia diventata così famosa, la risposta è semplice: perché è vissuta in modo umile e nascosto, per amore e nell’amore di Dio”.

Ella stessa, ha ricordato, “affermava che il suo più grande premio era amare Gesù e servirlo nei poveri. La sua figura piccola, con le mani giunte o mentre accarezzava un malato, un lebbroso, un moribondo, un bimbo, è il segno visibile di un’esistenza trasformata da Dio. Nella notte del dolore umano ha fatto risplendere la luce dell’Amore divino e ha aiutato tanti cuori a trovare quella pace che solo Dio può donare”.

Per queste ragioni, il Papa ha esortato a ringraziare il Signore “perché nella beata Teresa di Calcutta tutti abbiamo visto come la nostra esistenza può cambiare quando incontra Gesù; può diventare per gli altri riflesso della luce di Dio”.

“A tanti uomini e donne, in situazioni di miseria e di sofferenza, Ella ha donato la consolazione e la certezza che Dio non abbandona nessuno, mai”.

In questo contesto, il Pontefice ha ringraziato coloro che si ispirano al carisma di Madre Teresa per la loro “presenza umile, discreta, nascosta agli occhi degli uomini, ma straordinaria e preziosa per il cuore di Dio”.

“All’uomo spesso in ricerca di felicità illusorie, la vostra testimonianza di vita dice dove si trova la vera gioia: nel condividere, nel donare, nell’amare con la stessa gratuità di Dio che rompe la logica dell’egoismo umano”, ha sottolineato.

“Che la luce del Bambino Gesù, del Figlio di Dio fatto uomo illumini la nostra vita per trasformarla in luce, come vediamo in modo speciale nella vita dei santi”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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