I cristiani verso l'estinzione sistematica in Iraq

Un portale rivela graficamente la drammatica vita in Baghdad

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MADRID, lunedì, 29 novembre 2010 (ZENIT.org).- Un portale con rinvii a siti cristiani assiro-caldei-siriaci – in lingua araba e con una versione in inglese –, Ankawa.com, rivela graficamente il martirio continuato delle comunità cristiane nella capitale irachena, Baghdad.

In un reportage fotografico inviato a ZENIT da Alberto López Espinosa, si possono vedere le fotografie del funerale dei due giovani sacerdoti cattolici uccisi nell’attentato alla Cattedrale siro-cattolica del 31 ottobre, così come le foto di altri “martiri”, come li definisce il portale.

“Sono morti per seguire Gesù Cristo, insieme a 50 fedeli, tra cui bambini, giovani e anziani – dice il testo –. Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani, ci affidiamo a loro chiedendo il dono della fedeltà e della forza”.

I due sacerdoti – Wassim Sabih (Waseem Sabeeh Al-kas Butros) di 27 anni e Thaer (Thaer Saad-alla Abdal) di 32 – sono stati assassinati nell’attacco alla Cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso mentre si celebrava l’Eucaristia. Padre Rafael Alkotaily è stato ferito e viene sottoposto a una serie di operazioni nell’ospedale Ibn Al-Nafis di Baghdad.

Negli ultimi sette anni, i cristiani iracheni sono stati bersaglio di ondate di attentati terroristici contro le loro chiese, i monasteri, le case, i negozi e le persone stesse. Un Vescovo e vari sacerdoti sono stati assassinati, anche a sangue freddo.

Poco dopo l’attentato alla Cattedrale, situata nel centro di Baghdad, secondo Ankawa Al-Qaeda ha minacciato attentati simili contro i cristiani.

Il gruppo affiliato ad Al-Qaeda “Stato Islamico dell’Iraq” ha avvertito che i suoi attentati sono legittimati e che è giunta l’ora che i cristiani iracheni affrontino la distruzione.

L’avvertimento terrorista è stato pubblicato su siti web militanti in cui il gruppo annunciava che avrebbe estirpato e disperso i cristiani dell’Iraq.

“Tutti i centri cristiani, le organizzazioni e le istituzioni, i leader e i seguaci sono obiettivi legittimi per i mujaheddin, ovunque si trovino”, affermava la dichiarazione.

Per saperne di più: http://www.ankawa.com/

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ZENIT Staff

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