Card. Scherer: la Chiesa non è un'organizzazione di sacerdoti

Invita i laici a contribuire alla costruzione di un mondo pluralista

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di Alexandre Ribeiro

SAN PAOLO, venerdì, 26 novembre 2010 (ZENIT.org).- Nella solennità di Cristo Re, domenica scorsa, si è chiuso il 1° Congresso dei Laici dell’Arcidiocesi di San Paolo (Brasile).

L’evento, aperto a gennaio, ha coinvolto il laicato sul tema “Cristiani laici, discepoli e missionari di Gesù Cristo nella città di San Paolo”.

Secondo l’Arcivescovo di San Paolo, il Cardinale Odilo Scherer, uno dei frutti del Congresso è “una rinnovata presa di coscienza su chi sia la Chiesa e chi siano i cristiani laici”.

“Esiste un’idea errata sulla Chiesa, come se fosse un’organizzazione di sacerdoti e professionisti della religione che offrono prodotti a persone interessate, come altre organizzazioni di mercato”, sostiene il Cardinale in un articolo sulla rivista “O São Paulo”.

“Purtroppo, questa nozione può penetrare anche all’interno della Chiesa stessa: in questo caso, i laici sarebbero una sorta di consumatori dei prodotti di questa organizzazione”.

“E’ una caricatura e un modo del tutto inadeguato di pensare o parlare della Chiesa e dei laici – ha indicato –. La Chiesa è un ‘Mistero di fede’, una comunione di persone consacrate in nome di Dio e animate dal suo Spirito”.

Il Cardinale spiega che, “per la grazia del Battesimo, i cristiani laici sono diventati membri della Chiesa, Corpo di Cristo; sono partecipanti, a pieno titolo e dignità, del Popolo di Dio, membri della famiglia di Dio, figli e figlie molto amati di Dio, per mezzo di Gesù Cristo”.

“I laici hanno ricevuto in abbondanza i doni dello Spirito di Dio e partecipano, in vari modi, alla missione della Chiesa: annunciare il Vangelo, servire i fratelli nella carità e santificare il mondo, testimoniando la vita nuova del Regno di Dio”.

Per monsignor Scherer, un altro frutto del Congresso “è la buona percezione del fatto che esistono già molti laici attivi nella vita e nella missione della Chiesa”.

“Voglia Dio che, d’ora in poi, sorgano molte altre aggregazioni, gruppi, associazioni di laici”, ha auspicato. “Le organizzazioni laicali sono una ricchezza nella vita della Chiesa e dinamizzano la sua missione”.

Allo stesso modo, è importante “la presa di coscienza del fatto che il cristiano laico ha bisogno di essere, innanzitutto, un discepolo di Gesù Cristo”.

“I cristiani laici sono invitati a conoscere meglio la propria fede e la Chiesa di Cristo, della quale sono parte, per identificarsi con lei e amarla, come si ama la propria madre. Abbiamo bisogno di riprendere la formazione cristiana e l’esperienza seria e profonda della vita cristiana nella Chiesa”.

Per il Cardinale, i laici, “in base alla propria competenza e al settore del loro agire nel mondo”, hanno poi “bisogno di conoscere meglio la Dottrina Sociale della Chiesa, l’Antropologia e la Morale cristiana”.

“Senza questo, non avranno niente di proprio per contribuire alla costruzione del mondo pluralista, che ha bisogno del contributo di tutti – ha concluso –. Possiamo contribuire in modo molto positivo”.
[Traduzione dal portoghese di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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