Accordo sul Battesimo dei Vescovi USA con Chiese della Riforma

Fatto “senza precedenti” nella storia dell’ecumenismo in America

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BALTIMORA, domenica, 21 novembre 2010 (ZENIT.org).- La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha approvato un accordo in cui riconosce come valido il Battesimo di quattro comunità cristiane riformate.

La Conferenza ha votato martedì scorso il Common Agreement on Mutual Recognition of Baptism (Accordo Comune di Riconoscimento Reciproco del Battesimo), durante la celebrazione dell’Assemblea Plenaria in svolgimento in questi giorni a Baltimora (Maryland).

L’accordo è stato il risultato di sei anni di studio e dibattiti tra i rappresentanti della Conferenza Episcopale Statunitense, la Chiesa Presbiteriana degli USA, la Chiesa Riformata d’America, la Chiesa Riformata Cristiana e la Chiesa Unita di Cristo.

Monsignor Wilton Gregory, Arcivescovo di Atlanta e presidente del Comitato dell’episcopato statunitense per le Questioni Ecumeniche e Interreligiose, ha affermato martedì in un comunicato che questa votazione rappresenta “una pietra miliare nel viaggio ecumenico”.

“Insieme ai nostri fratelli e alle nostre sorelle della Riforma” di queste quattro Chiese, ha dichiarato, “noi Vescovi cattolici possiamo affermare ancora una volta che il Battesimo è la base della vera, pur se incompleta, unità che abbiamo in Cristo”.

“La nostra Conferenza aspetta ora che i quattro organismi competenti delle comunità riformate approvino l’accordo comune che abbiamo raggiunto”, ha sottolineato.

Il presule ha poi spiegato che, una volta approvato dalle altre quattro denominazioni, l’accordo “permetterà ai ministri cattolici di presupporre che il Battesimo realizzato in queste comunità è ‘vero Battesimo’ come inteso nella dottrina e nelle leggi cattoliche”.

Comunione

“La presentazione di un certificato di Battesimo da parte dei cristiani riformati che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica, o sposarsi con una persona cattolica, assicura ai ministri cattolici che il Battesimo realizzato da un ministro della Riforma ha implicato l’uso di acqua e l’invocazione biblica di Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo”, ha proseguito il presule.

Monsignor Gregory ha affermato che i cattolici e i cristiani riformati “hanno compiuto un passo di avvicinamento a quella pienezza della comunione che si realizzerà, in obbedienza alla preghiera del Signore – ‘Padre, che tutti siano uno’ –, nel giorno in cui potranno celebrare insieme in unità di fede e ministero all’unica mensa dell’Eucaristia”.

La Conferenza Episcopale ha segnalato in un comunicato stampa che l’accordo comune afferma che il Battesimo è “il vincolo sacramentale di unità per il Corpo di Cristo, che si realizza solo una volta, da parte di un ministro autorizzato, con acqua, utilizzando la formula trinitaria delle Scritture di ‘Padre, Figlio e Spirito Santo’”.

Ha anche aggiunto che l’accordo esorta le comunità cristiane locali a mantenere registri di Battesimo, una pratica già realizzata nella Chiesa cattolica.

Il comunicato stampa ha dichiarato che altre Conferenze Episcopali nel mondo hanno sottoscritto accordi simili con le comunità protestanti locali, ma questo documento è “senza precedenti” per la Chiesa cattolica negli Stati Uniti.

La Chiesa cattolica in generale, ha spiegato, ha riconosciuto la validità della maggior parte delle principali comunioni cristiane dal Concilio Vaticano II.

Nel 2002, ad ogni modo, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ha esortato le Conferenze Episcopali a riunirsi con le comunità cristiane locali per studiare e discutere sulla comprensione reciproca del Battesimo, per chiarire dubbi e domande sulla reciprocità delle pratiche all’interno delle varie Chiese.

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ZENIT Staff

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