Card. Scherer: per debellare la fame servono valori elevati

L’indifferenza è un “segnale preoccupante” di sottosviluppo umano e morale

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SAN PAOLO, venerdì, 19 novembre 2010 (ZENIT.org).- “Lo sviluppo umano integrale va al di là del possesso di beni e si esprime nell’adesione ai valori antropologici ed etici più elevati, come la fraternità, la solidarietà e il bene comune”, ha affermato l’Arcivescovo di San Paolo, il Cardinale Odilo Scherer.

Questi valori, ha spiegato il porporato, “sono estremanente importanti quando si tratta di debellare la fame”.

In un articolo pubblicato sul quotidiano “O Estado de São Paulo” sabato scorso, il Cardinale afferma che quando lo sviluppo economico locale e globalizzato integra questi imperativi etici è capace di favorire il bene comune più che gli interessi di parte.

“La costante affermazione degli interessi chiusi di Paesi, gruppi e settori, ottenuta con la pressione di chi è già più forte, perfino con le armi, ha prodotto il mondo che vediamo: da un lato, tavole imbandite e gente superalimentata, dall’altro folle affamate che si battono per poche briciole. Tutto ciò può cambiare?”, chiede.

Secondo monsignor Scherer, il Papa, nella sua Enciclica Caritas in Veritate, indica altre questioni relative allo sviluppo umano integrale.

“Siamo parte di una grande famiglia e abbiamo bisogno di superare l’indifferenza di fronte alle necessità del prossimo, sia questo una persona, un popolo o un Paese. L’umanità è un’unica famiglia, e tutti sono nella stessa barca, nel bene e nel male: o si va avanti, con tutti dentro, o si affonda tutti insieme”.

“Il bene di uno è il bene di tutti – sottolinea –; la mancanza di pace di uno è la mancanza di pace di tutti. Quando si sarà realmente consapevoli di questa responsabilità degli uni verso gli altri, di un popolo verso l’altro, dei sazi nei confronti degli affamati, sarà possibile combinare in modo nuovo le regole della convivenza in questo meraviglioso condominio familiare che il Creatore ha messo a nostra disposizione”.

“Una fraternità e una solidarietà rinnovate sono urgenti necessità morali nella famiglia umana, in cui è giusto che i più sani e forti tutelino i più deboli e malati”.

“Non serve continuare a pensare che il problema sia solo degli altri – avverte –. L’attuale migrazione di milioni di persone verso Paesi ricchi o regioni più sviluppate, infatti, mostra che le persone vanno dietro al pane; se il pane non arriva laddove sono le persone, queste vanno dove si trova il pane. Il problema è di tutti”.

Secondo il Cardinale, l’eliminazione della fame e della malnutrizione “richiede il superamento delle barriere dell’egoismo, dell’insensibilità e dell’indifferenza, segnali preoccupanti di un sottosviluppo  umano e morale, e l’apertura a una gratuità feconda nella relazione di persone, organizzazioni e popoli”.

“La gratuità è una delle più nobili disposizioni umane e porta a pensare in modo disinteressato al bene del prossimo; è espressione della vera fraternità nella famiglia umana”.

“Piani e programmi continuano ad essere necessari, così come il rispetto delle regole e della giustizia – conclude monsignor Scherer –; ma tutto ciò sarà animato da disposizioni nuove, capaci di far brillare un miliardo di sguardi affamati nel mondo”.

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ZENIT Staff

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