Il 19 marzo 2010, facendo seguito ad un incontro con i Vescovi d’Irlanda, Sua Santità Papa Benedetto XVI inviò una Lettera Pastorale ai Cattolici di Irlanda. La lettera esprimeva profondo dolore e rammarico a motivo degli abusi commessi da sacerdoti e religiosi e del modo in cui tali situazioni erano state affrontate nel passato. In essa, inoltre, si annunciava una Visita Apostolica ad alcune Diocesi in Irlanda, così come ai Seminari e agli Istituti religiosi. “Per sua natura pastorale, la Visita «si propone di aiutare la Chiesa locale nel suo cammino di rinnovamento» (Lettera Pastorale di S.S. Benedetto XVI ai Cattolici dell’Irlanda) ed esprime il desiderio del Santo Padre, quale Successore di Pietro, di offrire la propria sollecitudine pastorale alla Chiesa in Irlanda” (Comunicato della Sala Stampa, 6 ottobre 2010).
Nei mesi successivi alla pubblicazione della Lettera, hanno avuto luogo incontri preparatori fra i Visitatori nominati, rappresentanti della Santa Sede, Episcopato irlandese e Conferenza dei Superiori Religiosi d’Irlanda (CORI), al fine di delineare un chiaro piano per la Visita.
La Visita verificherà se i rapporti reciprocamente esistenti fra le varie componenti della Chiesa locale, i seminari e le comunità religiose, siano tali da sostenerle nel cammino di profondo rinnovamento spirituale già perseguito dalla Chiesa in Irlanda. Essa ha anche l’obiettivo di verificare l’efficacia delle procedure seguite al presente nel rispondere ai casi di abuso e delle forme di assistenza attualmente offerte alle vittime. La Visita non sarà un’indagine circa casi individuali di abuso, né un processo per giudicare eventi del passato. I Visitatori dovranno identificare i problemi specifici che possano richiedere una qualche assistenza da parte della Santa Sede.
La Visita non interferirà in alcun modo con l’ordinaria attività delle autorità giudiziarie, né con l’attività delle Commissioni di inchiesta stabilite dal Parlamento irlandese, né con il lavoro di qualsiasi autorità legislativa che abbia competenza nel campo della prevenzione dell’abuso sui minori. La Visita non intende sostituirsi alla legittima autorità dei Vescovi locali o dei Superiori Religiosi, che mantengono la propria responsabilità nella gestione dei casi di abuso.
È importante segnalare che non è previsto che ai Visitatori siano indirizzate denunce di casi nuovi o vecchi di abusi. Se ce ne fossero, esse devono essere riportate ai rispettivi Ordinari o Superiori Maggiori, che hanno il dovere di informare l’autorità civile ed ecclesiastica competente, in conformità con le vigenti leggi civili ed ecclesiastiche.
Circa la Visita delle quattro Arcidiocesi metropolitane
Come annunciato in precedenza, i Visitatori delle quattro Arcidiocesi Metropolitane d’Irlanda saranno: Sua Eminenza il Card. Cormac Murphy-O’Connor, per Armagh; Sua Eminenza il Card. Seán P. O’Malley, O.F.M. Cap., per Dublino; S.E. Mons. Thomas C. Collins per Cashel and Emly; S.E. Terrence T. Prendergast, S.J., per Tuam. I Visitatori potranno portare con sé delle persone, approvate dalla Congregazione per i Vescovi, in qualità di assistenti.
Nel rispetto e in conformità con la legge civile del luogo, i Visitatori si renderanno disponibili ad incontrare quanti sono stati profondamente feriti da abusi e vogliono essere incontrati ed ascoltati, iniziando dalle vittime stesse e dalle loro famiglie. Essi saranno ricevuti nella stessa maniera paterna con cui il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, in più occasioni ha ricevuto e ascoltato quanti hanno subito il terribile crimine di abuso.
I Visitatori verificheranno come stiano funzionando le linee guida del documento “Safeguarding Children, Standards and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland”, commissionato e prodotto nel febbraio 2009 dal “Consiglio Nazionale per la Salvaguardia dei Minori nella Chiesa Cattolica”, e in che modo possano essere meglio applicate e migliorate.
I Visitatori potranno anche incontrare i Vescovi della Provincia ecclesiastica e dovranno sentire, oltre all’Ordinario del luogo, il Vicario Generale, i Vicari Episcopali, i Giudici del Tribunale ecclesiastico, il Cancelliere e gli altri Officiali della Curia, membri del Consiglio presbiterale, membri del Collegio dei consultori e dei Consigli pastorali e, soprattutto, i responsabili, a livello diocesano e parrocchiale, dell’Ufficio di Protezione e Prevenzione degli abusi. Infine, i parroci e gli altri sacerdoti, i fedeli laici e singoli uomini e donne che desiderino essere ricevuti dai Visitatori, possono richiederlo per iscritto. I Visitatori incontreranno le persone singolarmente o come famiglia.
Se possibile, si raccomanda che ciascuna Arcidiocesi, facendo propri i sentimenti di penitenza espressi dal Santo Padre nella sua Lettera, organizzi una celebrazione penitenziale o qualche altro raduno simile, alla presenza del Visitatore, con l’approvazione dell’Ordinario del luogo. Ciò corrisponderà alle attività penitenziali già promosse dalla Conferenza Episcopale Irlandese, che includono preghiera, digiuno ed opere di carità.
Nell’intento di assicurare la riservatezza, tutti coloro che vogliono scrivere ai Visitatori dovranno indirizzare la corrispondenza a loro nome, utilizzando l’indirizzo postale della Nunziatura Apostolica.
Al fine di facilitare l’accesso a quanti si vogliano incontrare con loro, ciascuna Arcidiocesi comunicherà la residenza dei rispettivi Visitatori. D’intesa con ciascun Visitatore, verrà comunicata la loro disponibilità, i giorni in cui sono già occupati e quelli ancora disponibili per incontri con le varie persone.
Circa la Visita ai Seminari irlandesi
Il Visitatore Apostolico per i Seminari irlandesi è S.E. Mons. Timothy M. Dolan, Arcivescovo di New York. Egli sarà assistito da alcuni chierici, approvati dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, il cui compito principale sarà di aiutare nel condurre i colloqui con i singoli seminaristi.
S.E. Mons. Dolan visiterà cinque istituzioni: il “St. Patrick’s College” di Maynooth, il Pontificio Collegio Irlandese di Roma, il “Saint Malachy College” di Belfast; lo “All Hallows College” di Dublino e il “Milltown Institute of Theology and Philosophy” di Dublino (per quest’ultimo la visita riguarderà unicamente i programmi accademici).
Prima di ciascuna Visita, il Visitatore riceverà copia di tutta la documentazione necessaria. Inoltre, sarà data la possibilità ad ogni formatore e studente di esprimere la propria opinione sul Seminario mediante una dichiarazione firmata. Tali lettere dovranno essere indirizzate al Visitatore utilizzando l’indirizzo postale della Nunziatura Apostolica.
Il Visitatore esaminerà tutti gli aspetti della formazione sacerdotale. Egli, o i suoi assistenti, condurrà colloqui individuali con tutti i membri dell’equipe formativa, con tutti i seminaristi e, laddove possibile, con le altre parti normalmente coinvolte nella vita del seminario. Non è suo compito incontrare vittime di abusi, le quali, come indicato sopra, potranno invece essere ricevute dal Visitatore delle quattro Arcidiocesi Metropolitane. Inoltre, sarà data l’opportunità di un colloquio individuale a ciascun sacerdote che abbia concluso gli studi nei precedenti tre anni.
Nel condurre il suo esame di ciascuna istituzione, il Visitatore seguirà le direttive enunciate dai documenti della Santa Sede e della Chiesa in Irlanda riguardanti la formazione sacerdotale e la protezione dei minori.
Circa la Visita alle Case religiose
Suor Sharon Holland, I.H.M., Padre Robert Maloney, C.M., Suor Máirin Mc Donagh, R.J.M. e Padre Gero McLoughlin, S.J., sono stati nominati Visitatori Apostolici degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica con Case in Irlanda.
La prima fase di questa Visita consisterà nella risposta ad un questionario che cerca informazioni circa il coinvolgimento degli Istituti in casi
di abusi, la risposta offerta alle vittime, e l’osservanza dei protocolli contenuti in “Safeguarding Children, Standards and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland”. Il questionario cerca anche di appurare come ogni comunità stia gestendo le rivelazioni dei casi e le loro conseguenze. In più, esso chiede cosa sia stato fatto, alla luce delle esperienze del passato, per assistere i membri nella loro primaria missione di testimonianza radicale alla presenza di Cristo nel mondo.
I Visitatori si incontreranno in seguito per valutare le risposte al questionario. Essi quindi faranno delle raccomandazioni alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica circa i passi successivi da intraprendere nel contesto della Visita.
Una volta completata la Visita Apostolica, i Visitatori sottometteranno le loro conclusioni alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Dopo avere attentamente studiato la relazione dei Visitatori, la Congregazione determinerà quali passi ulteriori debbano essere presi per contribuire a rivitalizzare la Vita consacrata in Irlanda.
Conclusione
Attesa la delicata natura della materia in oggetto e a motivo del rispetto per le persone coinvolte, i Visitatori manterranno grande riservatezza e non concederanno interviste durante la prima fase della Visita.
Le Congregazioni per i Vescovi, per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e per l’Educazione Cattolica, d’intesa con la Segreteria di Stato, concordano che la prima fase della Visita – l’inchiesta sulle quattro Arcidiocesi Metropolitane, le Case religiose ed i Seminari – debba essere completata possibilmente entro la Pasqua del 2011. In quel periodo i Visitatori dovranno sottomettere i risultati delle loro ricerche, in modo che essi possano essere studiati durante il mese di maggio e possa essere discusso un piano per il futuro. La Santa Sede renderà poi noti, con un apposito Comunicato, i passi successivi da intraprendere.
Una volta completata la Visita, dopo aver studiato tutto il materiale presentato dai Visitatori e aver offerto indirizzi per il rinnovamento spirituale delle Arcidiocesi, dei Seminari e delle Case religiose, la Santa Sede renderà nota una sintesi complessiva dei risultati della Visita.