Termina l'incontro annuale dei Vescovi orientali cattolici d'Europa

Celebrato dal 5 al 7 novembre a Sofia (Bulgaria)

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ROMA, lunedì, 8 novembre 2010 (ZENIT.org).- Si è concluso l’incontro annuale dei Vescovi orientali cattolici d’Europa, svoltosi a Sofia (Bulgaria) dal 5 al 7 novembre sul tema “I criteri di ecclesialità delle Chiese Orientali Cattoliche e realtà di oggi”.

L’incontro, ricordano gli organizzatori dell’incontro in un comunicato, si è svolto in occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’unione della Chiesa cattolica orientale di Bulgaria con Roma.

L’evento, patrocinato per la seconda volta dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), ha visto la partecipazione dei Cardinali Péter Erdő, Presidente del CCEE, e Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, insieme a 35 Vescovi in rappresentanza delle diverse Chiese orientali cattoliche di varie parti dell’Europa.

Erano presenti anche alcuni rappresentanti dei dicasteri vaticani, appartenenti alla Congregazione per le Chiese Orientali e al Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti.

L’incontro dei presuli, che ha compreso anche visite a Sofia e a Plovdiv, due città emblematiche nella storia cristiana della Bulgaria, è stato scandito da varie celebrazioni liturgiche e da una serie di conferenze.

L’esito dell’evento, sottolineano gli organizzatori, “ha dimostrato che il criterio dell’ecclesialità delle Chiese Cattoliche Orientali si trova proprio nella loro piena comunione con la Sede Apostolica di Pietro”.

Il 4 novembre, nella sede dell’esarcato di Sofia, ha avuto luogo la commemorazione dei 150 anni di questa unione attraverso due presentazioni della storia della Chiesa cattolica di rito bizantino slavo. Hanno preso parte a questo momento celebrativo, svoltosi sotto la presidenza dell’esarca di Sofia, monsignor Christo Proykov, il Cardinale Erdő, il Nunzio Apostolico in Bulgaria, monsignor Januariusz Bolonek, rappresentanti del Governo bulgaro e il Presidente della Repubblica, Georgi Părvanov.

Il 5 novembre ha avuto inizio l’incontro vero e proprio, con un breve ufficio per i defunti nella tradizione bizantina slava in ricordo e suffragio di monsignor Eleuterio Fortino, deceduto il 22 settembre scorso (cfr. ZENIT, 23 settembre 2010) e che avrebbe dovuto iniziare l’evento con una conferenza sul tema “I criteri di ecclesialità delle Chiese orientali cattoliche in base ai documenti del Vaticano II e dei recenti documenti pontifici”.

In base alla traccia preparata dallo stesso monsignor Fortino, la conferenza è stata svolta dall’archimandrita padre Manuel Nin, rettore del Pontificio Collegio Greco di Roma. E’ seguito l’intervento di monsignor Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, sul tema “Strutture pastorali per i migranti cattolici delle Chiese orientali, in base all’istruzione Erga migrantes caritas Christi”.

Nella sua relazione, monsignor Vegliò “ha messo in risalto la realtà dell’accoglienza pastorale degli emigranti orientali cattolici ed i problemi di trovare o creare strutture pastorali che permettano loro uno svolgimento ed una continuità nella loro vita cristiana in diaspora”, spiegano gli organizzatori.

Nel pomeriggio è stata celebrata la divina liturgia presieduta dall’esarca Proykov a Plovdiv, commemorando i martiri greco-cattolici della persecuzione comunista.

L’esarca ha ricordato con commozione il giubileo precedente, quello del 100° anniversario nel 1960, quando la Chiesa greco-cattolica era stata quasi annientata. Alle celebrazioni dell’epoca egli stesso ha servito la Messa come giovane chierichetto, insieme al Vescovo e all’unico sacerdote rimasti in vita e fuori dal carcere in quel periodo.

Sabato 6 novembre si soono susseguite le conferenze di monsignor Cyril Vasil, segretario della Congregazione per le Chiese Orientali (sul tema “I rapporti della Congregazione per le Chiese Orientali con le Chiese Orientali in Europa e il loro futuro”), e di monsignor Demetrio Salachas, esarca apostolico della Grecia (su “Le Chiese orientali cattoliche alla luce del dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme”).

Nel pomeriggio, dopo la visita al museo nazionale, che raccoglie testimonianze e opere d’arte sulla storia dell’antichità e del cristianesimo bulgaro, il gruppo di presuli si è spostato al monastero delle suore eucarestine.

Nella chiesa dedicata al Beato Giovanni XXIII, edificata sul terreno acquistato da lui stesso nel periodo in cui era rappresentante pontificio in Bulgaria, l’esarca di Sofia ha presentato la storia dell’esarcato ricordandone i momenti salienti dalla fondazione al martirio, fino alla rinascita dei nostri giorni.

Nell’omelia della divina liturgia, il Cardinale Sandri ha sottolineato la fedeltà a Cristo e alla Sede Apostolica dei predecessori dell’esarcato e ha esortato i presenti a dare una testimonianza autentica di fede ai giovani.

Prima della benedizione finale, il Nunzio Apostolico ha letto la lettera che il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha inviato a nome di Papa Benedetto XVI al Cardinale Sandri per il 150° anniversario della Chiesa cattolica orientale in Bulgaria.

Questa domenica si è svolta la seduta conclusiva, con la celebrazione della divina liturgia nella chiesa dell’esarcato di Sofia.

Il prossimo incontro dei Vescovi orientali si svolgerà a Oradea, in Romania, sul tema “Sarete miei testimoni: l’evangelizzazione nelle Chiese orientali cattoliche d’Europa”.

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ZENIT Staff

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