di Nieves San Martín
MADRID/ROMA, venerdì, 5 novembre 2010 (ZENIT.org).- Si conferma un’epidemia di colera ad Haiti, cosa insolita per il Paese caraibico che trova la sua spiegazione nel fatto che più di un milione di persone non hanno ancora un tetto dopo il terremoto del 12 gennaio scorso.
Se non si interverrà rapidamente, affermano le autorità, le malattie potrebbero aggiungersi agli effetti della devastazione che ancora sconvolge soprattutto la capitale, Port-au-Prince.
Le persone senza casa, con scarso accesso all’acqua potabile e che usano come latrina le fonti d’acqua che poi a volte utilizzano, sono esposte ormai da nove mesi a questo pericolo, e ora, nella stagione delle piogge, sono già centinaia i morti per l’epidemia e più di tremila le persone che hanno contratto la malattia. E la cifra continua ad aumentare.
Il Presidente René Preval ha chiesto via televisione alla popolazione di prestare maggiore attenzione alle misure igieniche per evitare che l’epidemia si diffonda. Il Governo spagnolo e varie ONG hanno inviato aiuti per combattere l’epidemia.
Le autorità sanitarie del Paese caraibico, secondo quanto ha reso noto una radio locale, hanno segnalato che la maggior parte delle vittime si situa lungo il corso del fiume Artibonite, che attraversa il centro e il nord del Paese, trasformato in discarica dai senzatetto.
Il Cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana, che confina con Haiti, ha affermato dal canto suo che l’epidemia è estremamente grave e che bisogna agire e mettere in guarda anche la popolazione nel territorio dominicano.
Interpellato in occasione della sua partecipazione a un seminario sulla conservazione dell’ambiente, organizzato dall’episcopato dominicano, il porprato ha chiesto all’organizzazione Mondiale della Sanità (OMR) e all’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) di accorrere in aiuto di Haiti.
Vari Paesi, oltre ad aver inviato aiuti ufficiali, hanno annunciato l’intenzione di cancellare il debito estero di Haiti. Il Governo spagnolo, attraverso il secondo vicepresidente del Governo e Ministro dell’Economia Isabel Salgado, ha annunciato tre giorni fa il condono totale del debito (29 milioni di euro).
Il Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha annunciato la stessa intenzione.
“E’ un segnale positivo dell’intenzione del Governo di cancellare i 40 milioni di debito estero di Haiti nei confronti dell’Italia”, ha dichiarato a ZENIT questo lunedì Paolo Beccegato, coordinatore dei programmi internazionali di Caritas Italia.
“Nel contesto degli interventi attuati dalla Farnesina a sostegno della popolazione di Haiti, il Governo italiano è in procinto di sottoscrivere l’ Accordo bilaterale per la cancellazione finale del debito”, ha reso noto un comunicato del Ministero.
A seguito di questa iniziativa, “verrà totalmente eliminato il debito di Haiti nei confronti dell’Italia, che di quel Paese è il secondo creditore”.
“L’Accordo – specifica la nota della Farnesina – riguarderà infatti la cancellazione di debito (derivante da crediti commerciali) per 40,43 milioni di euro, che si aggiungono ora ai quasi 12 milioni di euro che erano stati già cancellati nel luglio del 2008”.
A luglio 2009, il Governo italiano ha cancellato anche la propria quota dei crediti concessi ad Haiti dalla Comunità Economica Europea, per un ammontare pari a circa 157.000 euro.
“L’Italia si sta al contempo adoperando, nell’ ambito del Club di Parigi [forum informale di creditori ufficiali e Paesi debitori], affinché anche i Paesi creditori di Haiti non membri del Club vengano invitati a seguirne l’ esempio procedendo a loro volta alla cancellazione dei crediti da loro vantati”, conclude la nota della Farnesina.