Cardinale Foley: le scuole cattoliche, chiave per la Terra Santa

Esorta l’Ordine del Santo Sepolcro a portare avanti il proprio operato

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ROMA, mercoledì, 3 novembre 2010 (ZENIT.org).- Le scuole cattoliche possono essere il contributo principale che la Chiesa può offrire per favorire la costruzione di una cultura di pace in Terra Santa, sostiene il Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Il Cardinale John Patrick Foley lo ha affermato martedì scorso aprendo a Roma l’incontro del Gran Magistero, il corpo di governo dell’Ordine.

Il porporato, che ha partecipato al Sinodo per il Medio Oriente come membro di nomina papale, ha affermato che è stato per lui un “ruolo privilegiato per acquisire una maggiore familiarità non solo con la Terra Santa, che ci impegniamo a servire, ma anche con la Chiesa in tutto il Medio Oriente, di cui la Terra Santa è una parte tanto essenziale”.

Nelle sue osservazioni al Sinodo, ha spiegato, ha sottolineato l’importante ruolo delle scuole cattoliche nella regione. “Durante il pellegrinaggio storico di Papa Benedetto XVI in Terra Santa lo scorso anno, i leader politici delle tre zone che abbiamo visitato mi hanno detto quanto le scuole cattoliche in Giordania, Palestina e Israele abbiano contribuito non solo al livello educativo e culturale di queste zone, ma anche a un’atmosfera di maggiore comprensione reciproca e, speriamo, alla pace – perché le scuole sono aperte non solo ai cattolici, ma anche a tutti i cristiani, ai musulmani e agli ebrei”.

Nella prima bozza delle proposizioni del Sinodo, ad ogni modo, le scuole cattoliche non sono state menzionate. Il Cardinale ha spiegato di aver proposto un emendamento “per correggere questa omissione”.

“Altri in altri circoli ristretti devono aver fatto lo stesso, perché quando la lista finale delle proposizioni è stata sottoposta alla nostra considerazione, la proposizione che chiedeva sostegno per le scuole cattoliche a ogni livello aperte a tutti gli studenti è stata una delle uniche due proposizioni su quasi 50 ad aver ricevuto un sostegno unanime”, ha riferito.

“Il lavoro a cui ci dedichiamo da tanti anni come Ordine non è stato solo benvenuto, ma anche molto apprezzato”, ha proseguito il Cardinale Foley. “Chiedo non solo di continuare ciò che stiamo facendo, ma di fare di più a ogni livello: elementare, secondario e universitario”.

“In questo modo, la Chiesa cattolica aiuta a formare alcuni dei leader più preparati delle società mediorientali, uomini e donne con giusti principi morali preparati ad essere leader ben ispirati nelle loro società”.

Il Cardinale ha sottolineato che i membri sono “fortunati ad essere parte del nostro Ordine in un momento storico in cui sta giocando davvero un ruolo fondamentale”, che ha esortato tutti i cavalieri a “portare avanti”.

“Continuate a pregare quotidianamente per le nostre sorelle e i nostri fratelli cristiani in Terra Santa; continuate a pregare che la pace possa finalmente arrivare in questa terra tormentata; continuate a far conoscere quel passo essenziale da intraprendere per giungere alla pace – quella conversione dei cuori e delle menti attraverso una formazione non solo nella conoscenza, ma anche nella comprensione reciproca che le scuole cattoliche sostenute dal nostro Ordine aiutano a favorire”.

Il Redentore

Durante la Messa di apertura dell’incontro, il Cardinale Foley ha riflettuto su ciò che ha definito uno dei “momenti più toccanti” della cerimonia di investitura di un nuovo cavaliere del Santo Sepolcro:  quando gli viene “ricordato che è bene che ripeta ‘Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo’”.

“Gesù ha davvero redento noi e tutto il mondo attraverso la sua Croce e Resurrezione, e noi, mediante la nostra veglia al Santo Sepolcro, la tomba vuota di Cristo, ricordiamo che egli è davvero ‘Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nostro Salvatore’, che adoriamo perché, come nostro Salvatore, ha redento il mondo”, ha osservato il Cardinale.

“Come cristiani – ha aggiunto –, troviamo in Gesù il salvatore promessoci per liberarci dal peccato di Adamo e da tutti i nostri peccati; come cristiani, troviamo in Cristo il sacerdote consacrato, profeta e re – Cristo nostro Re, Cristo nostro Sommo Sacerdote, Cristo realizzazione di tutto ciò che i profeti hanno detto”.

L’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che risale alla Prima Crociata del 1099, cerca di formare nei propri membri lo spirito e l’ideale delle Crociate da cui si è originato. Ciò include l’obiettivo di preservare la fede in Medio Oriente e di difendere i diritti della Chiesa cattolica in Terra Santa.

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ZENIT Staff

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