CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 2 novembre 2010 (ZENIT.org).- La santità è l’obiettivo della vita del cristiano, sostiene Benedetto XVI, riconoscendo che in questa prospettiva la morte non fa più paura.
Rivolgendosi questo lunedì alle migliaia di fedeli riunite in Piazza San Pietro in Vaticano nella solennità di Tutti i Santi, il Pontefice ha affermato che questa festa “ci invita ad innalzare lo sguardo al Cielo e a meditare sulla pienezza della vita divina che ci attende”.
“La santità, imprimere Cristo in se stessi, è lo scopo della vita del cristiano”, ha detto parlando dalla finestra del suo studio.
Il Pontefice ha aggiunto che “pregustiamo il dono e la bellezza della santità ogni volta che partecipiamo alla Liturgia eucaristica, in comunione con la ‘moltitudine immensa’ degli spiriti beati, che in Cielo acclamano in eterno la salvezza di Dio”.
Allo stesso tempo, ha rilevato, nella vita dei santi “diventa ovvio” che “chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino”.
In questa prospettiva, il Papa ha invitato a commemorare tutti i fedeli defunti, come propone la liturgia il 2 novembre, visitando se possibile i luoghi in cui riposano i resti dei nostri cari.
“I cimiteri ci ricordano che la morte cristiana fa parte del cammino di assimilazione a Dio e scomparirà quando Dio sarà tutto in tutti – ha osservato –. La separazione dagli affetti terreni è certo dolorosa, ma non dobbiamo temerla, perché essa, accompagnata dalla preghiera di suffragio della Chiesa, non può spezzare il legame profondo che ci unisce in Cristo”.
“L’eternità non è un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità dell’essere, della verità, dell’amore”, ha concluso.