L'Eucaristia domenicale e la testimonianza della carità

Al via il 15 giugno il Convegno Diocesano Romano

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ROMA, lunedì, 14 giugno 2010 (ZENIT.org).- Martedì 15 giugno si aprirà alle 19.30 nella Basilica Lateranense, alla presenza di Benedetto XVI, il Convegno Diocesano Romano intorno al tema “Si aprirono loro gli occhi, lo riconobbero e lo annunziarono. L’Eucaristia domenicale e la testimonianza della carità“.

L’incontro si pone come momento di unificazione e sintesi a conclusione dell’iter di verifica dei diversi ambiti della pastorale in ordine al duplice tema del Convegno stesso. Il cammino di riflessione che ha impegnato l’intera comunità diocesana intende incrementare nei fedeli il senso di appartenenza ecclesiale e la compartecipazione nella missione di testimoniare e di annunciare la verità e l’amore di Dio nella e alla Città di Roma.

Da una consapevolezza compiuta e matura della realtà eucaristica – viene spiegato nel sussidio elaborato dal Vicariato – il cristiano acquisisce una rinnovata percezione del suo “essere Chiesa” in comunione con i fratelli: di qui la comprensione della domenica come giorno della famiglia, dei giovani, dei poveri, dei sofferenti.

La partecipazione all’Eucaristia domenicale rafforza nel fedele la dignità e il compito della missione cui ogni battezzato è chiamato e lo muove a comprendere l’ “ite missa est” non come un congedo ma come l’invio missionario all’annuncio della Buona Notizia e della carità vissuta nella celebrazione eucaristica.

Nella serata di martedì 15, l’intervento del Santo Padre sarà preceduto dal saluto del Cardinale Vicario Agostino Vallini. Si proseguirà con la sintesi delle relazioni delle assemblee parrocchiali presentata da mons. Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio Catechistico e Servizio per il Catecumenato del Vicariato.

Alla ripresa dei lavori, mercoledì 16 giugno, il Cardinale Vicario esporrà la sua relazione, alla quale farà seguito uno spazio di dibattito. Il Convegno si conclude giovedì 17, nelle diverse parrocchie, con un ulteriore momento di scambio prima delle considerazioni complessive.

In vista dell’evento gli universitari romani, coordinati dall’Ufficio diocesano per la Pastorale universitaria, hanno scritto una lettera che ha per titolo “Sine Dominico non possumus. Non abbiamo cercato invano!”, che sarà distribuito ai partecipanti ai lavori e quindi nelle università, nelle parrocchie e nei collegi universitari.

“Per molti di noi studenti – si afferma nella lettera – la domenica è un giorno come gli altri; forse più faticoso perché si deve recuperare lo studio, riordinare la casa, o tornare a Roma dopo un lungo viaggio. Insomma sembra che la Domenica chiuda un tempo pesante, in attesa di una settimana che si desidera più leggera. Per altri è il giorno del riposo dopo un week-end di svago e di momenti di socializzazione che si prolungano fino al punto da operare una netta cesura con la vita ordinaria”.

“Possibile – si chiedono gli universitari – che il tempo sia fatto soltanto di azioni ripetitive e spesso inappaganti e che la domenica ceda il passo alla stessa routine che riempie semplicemente di anni la nostra vita, piuttosto che donare vita ai nostri anni?”.

La domenica “non appiattisce il tempo che viviamo, ma al contrario lo trasforma nell’opportunità di toccare quel desiderio, senza fuggirlo, ma piuttosto assaporandolo”.

L’eucaristia domenicale, aggiungono, “ci permette di incontrare un Dio che è vivo e che cammina con noi, che ci parla e che ci ascolta. È questo incontro la sorgente della nostra speranza. Con lui inizia una nuova settimana: la storia non è più un susseguirsi indefinito di eventi da vivere passivamente, perché c’è lui che ci rende protagonisti della nostra storia”.

L’obiettivo, è scritto nella lettera, è proprio quello di costruire “una comunità accademica a servizio della civiltà dell’amore, piuttosto che meramente autoreferenziale. Quanta solitudine infatti sperimentiamo nelle nostre vite quando nelle nostre aule mancano testimoni del cammino della ricerca!”.

Se la domenica è il giorno del Signore, dell’incontro con il Signore, allora – affermano gli studenti della pastorale universitaria – è anche il giorno dell’uomo, “di quell’uomo in ricerca e assetato di infinito a cui non basta vivere un tempo privo di senso”.

“Nel volto di Colui che per noi è stato Crocifisso, l’uomo può comprendere la sua grandezza e dignità. Per questo la Domenica è un dono da vivere insieme. E’ il dono di Colui che ci offre la gioia e la speranza, è l’incontro con Gesù Risorto”.

“Questa è la nostra esperienza – concludono i giovani – non abbiamo cercato invano!”.

Per il direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma, monsignor Lorenzo Leuzzi, “è sorprendente l’attenzione dei nostri giovani per la domenica e il loro desiderio di riscoprirla come giorno che dà senso al tempo. Ugualmente va compresa l’urgenza di una nuova sintesi tra vita di fede e presenza culturale in università”.

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ZENIT Staff

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