Filippine: verrà ricostruita una Cattedrale distrutta dagli estremisti

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ROMA, maggio 2010 (ZENIT.org).- Una Cattedrale delle Filippine distrutta con una bomba dagli estremisti legati ad Al Qaeda sarà ricostruita grazie all’aiuto dell’associazione caritativa cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS).

La Cattedrale di Santa Isabel a Isabela City, Basilan, è stata distrutta al 70% da un’esplosione avvenuta il 13 aprile scorso, attribuita al gruppo islamico terrorista di Abu Sayyaf.

In una lettera ad ACS di richiesta di aiuto urgente per iniziare i lavori di ricostruzione il prima possibile, il Vescovo Martin Jumoad di Isabela ha sottolineato che la Cattedrale era un segno di speranza in una regione dove regnano oppressione e povertà.

“Dobbiamo riparare questa Cattedrale perché è un segno molto importante della nostra fede cattolica qui a Basilan – ha dichiarato –. Chiedo aiuto perché non abbiamo i mezzi per ricostruirla”.

Il contributo di ACS ammonterà a più di 15.000 euro.

Il presule ha sottolineato che i cattolici sono una minoranza nel Basilan, uno Stato a maggioranza musulmana situato nel sud delle Filippine. Nel Paese, i cattolici rappresentano infatti l’81% della popolazione totale (di 88,7 milioni), ma nel Basilan sono solo il 27%.

Nel 2008, il Vescovo Jumoad ha sostenuto i cristiani locali che ricevevano lettere in cui si chiedeva loro di convertirsi all’islam o di pagare la tassa islamica Jizya. Non è quindi la prima volta che la comunità cristiana è bersaglio degli estremisti, ma è stata la prima volta in cui è avvenuto un attacco così diretto e con tale forza.

“Ci sono stati altri attacchi minori, ma ora è molto diverso”, ha detto il Vescovo Jumoad all’agenzia Fides. “Potrebbe essere una tragedia. Sono seriamente preoccupato per la mia vita e per quella dei fedeli”.

Il presule ha incoraggiato i fedeli, diffondendo una lettera pastorale in cui esorta i cattolici a restare a Basilan e a organizzare una processione per la pace.

La bomba alla Cattedrale del 13 aprile faceva parte di un attacco più ampio alla città di Isabela, a quanto pare da parte di almeno 25 membri di Abu Sayyaf vestiti da poliziotti e soldati.

Un’altra bomba ha danneggiato l’edificio del dipartimento per l’istruzione, mentre altri ordigni esplosivi, collocati vicino a una scuola cattolica e alla casa di un giudice, sono stati fortunatamente disinnescati.

La bomba che ha devastato la Cattedrale era nascosta in una motocicletta parcheggiata sul retro dell’edificio.

Nella sua lettera ad ACS, il Vescovo Jumoad ha descritto come l’esplosione abbia mandato in frantumi le vetrate colorate della Cattedrale, scoperchiando metà del tetto e provocando ingenti danni alla struttura. Sono stati distrutti anche gli uffici dell’amministrazione.

Il costo totale della ricostruzione della Cattedrale, che era stata terminata nel 1970 e poteva ospitare 1.400 fedeli, è di circa 79.000 euro.

Per il momento, la Messa viene celebrata nel vicino Centro Catechetico.

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ZENIT Staff

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