di Alfonso Sarno
ROMA, martedì, 25 maggio 2010 (ZENIT.org).- Si svolgerà a Campagna l’1 e 2 giugno la sesta edizione del Meeting nazionale di Angelogia sul tema “Gli Angeli dei Presbiteri e della Chiesa”.
Promosso ed organizzato dall’Associazione della Milizia di San Michele Arcangelo, tra i relatori vi saranno teologi di fama internazionale e firme autorevoli come Renzo Allegri, giornalista e scrittore di lungo corso che ricorderà monsignor Giuseppe Del Ton, fondatore insieme con padre Carlo Egger della Milizia.
Principale animatore di questa iniziativa è don Marcello Stanzione, che ha rifondato dall’Associazione della Milizia di San Michele Arcangelo nel 2002
Intervistato da ZENIT don Marcello Stanzione ha detto: “Per grazia di Dio ci rafforziamo sempre più e ai Convegni annuali sono presenti più di duecento persone. Circa mille e duecento sono sempre collegati al nostro sito Internet. Padre Pio si lamentava affermando che bisognava diffondere sempre più la devozione alle schiere angeliche. Ed io, pur nella mia pochezza, voglio portare avanti questo suo insegnamento”.
“Sono soltanto un semplice curato di campagna”: ecco l’esordio, improntato ad una sincera modestia, di don Marcello Stanzione. Parole che sembrano essere confermate dal suo aspetto massiccio, chiuso nella tradizionale talare, e dall’ambiente che lo circonda. Ovvero l’Abbazia di Santa Maria la Nova in Campagna di cui è parroco dal 1991. Un luogo da sempre venerato dai campagnesi ma che oggi, grazie al suo impegno, è diventato uno dei punti di riferimento per migliaia di fedeli, non soltanto, italiani, devoti al culto degli Angeli.
Già, don Marcello, salernitano doc, è riuscito a rivitalizzare una devozione che sembrava scemare, messa troppo in fretta in un cassetto, travolta dal vento delle utopie del post Concilio.
“Il mio interesse per gli Angeli è nato per caso, circa vent’anni fa – ha raccontato del Marcello -. Ero in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, ospite nella casa delle Suore Pie Operaie di San Giuseppe, chiamate in Puglia proprio da Padre Pio da Pietrelcina. Lì conobbi una signora che aveva un libro ‘Preghiere agli Angeli Custodi’. Il titolo mi incuriosì e le chiesi di prestarmelo”.
“La lettura mi turbò profondamente, mi accese di sdegno perché collegava”, continua, “la figura degli Angeli ad Astri e Pianeti…Era magia e non spiritualità, una pubblicazione teologicamente scorretta, pubblicata per fare presa su persone, come la povera donna a San Giovanni Rotondo per assistere il marito ricoverato nella Casa Sollievo della Sofferenza, in crisi, alla ricerca di speranza, di qualcosa a cui aggrapparsi”.
Fu allora che nacque nel sacerdote il fortissimo desiderio di fare riscoprire ai fedeli la forza spirituale delle figure angeliche e, soprattutto, di dare giusto risalto al ruolo da loro occupato nella dottrina cattolica.
Precisa don Marcello: “Sono un angelologo autodidatta, non ho la formazione di teologo dommatico. Il mio curriculum accademico ha seguito strade diverse: contempla, infatti, la licenza in Teologia alla Pontificia Università di Napoli, il diploma in Dottrina Sociale della Chiesa alla Lateranense e la frequenza ai corsi di Catechetica, Spiritualità e Grafologia in diverse Pontificie Università di Roma”.
Anni e anni di studio messi da parte dal bisogno di far capire che l’angelogia al pari della demologia è una cosa seria su cui si è impegnato per secoli il fior fiore di studiosi: “Molti oggi dimenticano che è una branca della teologia e che è collegata alla demologia. Non si può parlare del diavolo se non si conoscono gli Angeli”
Duri gli inizi: “Vede, il Concilio Vaticano II ha grandissimi ed indubbi meriti, purtroppo una lettura deviata e parziale ha fatto sì che nel dopo Concilio sono stati messi in discussione l’esistenza non solo degli Angeli ma anche del Purgatorio e del Demonio”.
Una scelta, fatta forse per non appesantire il dialogo con i protestanti che ha, però, allontanato moltissime persone dalla Chiesa spingendo numerosi sacerdoti e fedeli, pur nell’obbedienza alla gerarchia, a lavorare affinché culti da sempre al centro della religiosità, soprattutto popolare, non venissero messi in soffitta.
“Si nasce per servire i progetti del Signore”, afferma sorridendo il sacerdote, “ed io ho messo la mia persona al servizio di Dio”.
Il luogo prescelto è l’amata parrocchia di Campagna: “Sono stato destinato qui pochi mesi dopo l’ordinazione sacerdotale e mi sento ormai parte del territorio e della gente. Si può dire che qui è nato e si è sviluppato il movimento angelico verso cui c’è grande attenzione anche grazie ad alcuni programmi televisivi”.
“Peccato – aggiunge – che non tutti affrontino con serietà e rispetto teologico il fenomeno preferendo ricorrere a facili effetti spettacolari. Bisogna reagire; ci sono dei teologi che si vergognano quasi di parlare degli Angeli quando il Magistero cattolico non ha mai nutrito dubbi”.
Passo dopo passo, don Marcello si è conquistato una serietà e credibilità riconosciuta a livello internazionale, naturale epilogo di una intensa e sentita attività che lo vedono protagonista, in Italia e all’estero, in convegni, conferenze, pubblicazione di libri e programmi televisivi.
“Buona parte del mese di maggio – spiega – sarò fuori dalla mia parrocchia perché impegnato in una serie di incontri in varie città italiane e svizzere come Mantova, Trieste, Torino, Lugano e Locarno. Il 19 sarò anche a Salerno ed il 14 a Potenza dove parlerò su Natuzza Evolo e gli Angeli, argomento del mio ultimo libro”. Il trentesimo di una lunga serie di volumi editi da importanti case editrici incentrati sul legame che venerati santi come padre Pio e Santa Faustina Kowalska hanno avuto con le figure angeliche o sul culto dei Santi Arcangeli Gabriele e Michele.
A quest’ultimo è dedicata l’Oasi sorta intorno alla chiesa. Immersa nella natura è il luogo adatto alla meditazione, al ristoro dello spirito e alla scoperta della tante bellezze naturali e artistiche della provincia salernitana. L’Oasi si accompagna al Centro di Angelologia, alla Biblioteca, al Centro documentazione e alla Mostra permanente sulla devozione agli Angeli.
Lì immaginette, statue, riproduzioni di opere famose guidano il visitatore – tra cui numerose scolaresche – nella scoperta di quelle entità, sicuramente non ben conosciute ma istintivamente amate cui ci si rivolge con ingenua fiducia.
Don Marcello è un appassionato difensore dell’Angelo Custode. O meglio degli Angeli Custodi, visto che per alcuni teologi ogni persona ne ha più di uno a protezione. Da venerare senza fanatismi, da obbedienti figli della Chiesa. “Si manifestano nell’interiorità. Non tutti hanno i carismi di padre Pio, di Natuzza, di Santa Faustina o di santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe – la compatrona di Napoli morta nel 1791 a cui dedicherò il mio prossimo libro – che vedevano e parlavano con loro. Ma faccio mia l’affermazione di San Tommaso che sosteneva l’influsso angelico in tutto quello di buono datoci da Dio”.
Mentre parla don Marcello ti porge una cartolina. “Bisogna inviarla a Sua Santità Benedetto XVI. E’ un appello per indire un anno in onore dell’Arcangelo San Michele e ripristinare, dopo la Messa, l’invocazione di Leone XIII al Principe delle Milizie Celesti, raccomandata anche dal Servo di Dio Giovanni Paolo II”. Lui può tutto e don Marcello ti saluta affidandoti alla sua protezione.