ROMA, domenica, 7 marzo 2010 (ZENIT.org).- Da lunedì prossimo in Vaticano, presso il Palazzo della Cancelleria, avrà inizio un “Corso sul Foro interno” riguardante la corretta amministrazione del Sacramento della penitenza, organizzato dalla Penitenzieria Apostolica e rivolto in particolare ai giovani sacerdoti.

Al centro delle giornate di studio, presiedute dal Penitenziere maggiore, mons. Fortunato Balzelli, e in programma fino al 12 marzo, informa un comunicato, “saranno trattati temi morali e canonistici che interessano il ministero penitenziale, soprattutto quello delle Confessioni”.

Dopo l’introduzione del PenitenzieremMaggiore, il Reggente della Penitenzieria, mons. Gianfranco Girotti, O.F.M. Conv. e il Teologo della Penitenzieria, padre Ivan Fuček, S.J., parleranno rispettivamente di situazioni di particolare delicatezza che interessano ogni confessore.

Nei giorni successivi si alterneranno le relazioni di mons. Juan Ignacio Arrieta, del rev. Carlos Encina Commentz., di don Manlio Sodi, S.D.B. e di padre Giovanni Colombo, O.M.I.

Gli esperti, aggiunge il comunicato, “si soffermeranno ad illustrare la disciplina canonica e la sua retta applicazione riguardo ai delitti e alle pene e ai vari aspetti pratici”.

“Sarà privilegiata la parte relativa alla retta amministrazione del Sacramento della Penitenza e alla soluzione dei casi complessi e delicati che vengono sottoposti al giudizio e alla misericordia della Chiesa”.

“Saranno inoltre evidenziati i criteri nel trattare alcuni casi di morale coniugale e familiare e proposta la Confessione come strumento per l’educazione morale”.

Padre Donald Kos, OFM Conv., darà informazioni su come redigere le domande alla Penitenzieria, mentre mons. J.M. Gervais illustrerà la concessione e l’uso delle Indulgenze.

Ad ogni relazione seguirà un dibattito nel corso del quale verranno proposti quesiti di chiarimento e risoluzioni di dubbio a casi complessi e delicati.

Al termine delle giornate di studio è prevista l'udienza dal Santo Padre.

Sugli abusi sessuali in Germania, la Chiesa fa appello alla trasparenza

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 7 marzo 2010 (ZENIT.org).- La diocesi di Ratisbona esaminerà con “la massima trasparenza” le accuse di abusi sessuali che si sarebbero verificati nel coro dei Regensburger Domspatzen. È quanto ha affermato il portavoce della stessa diocesi, Clemens Neck, che ha anche annunciato l’istituzione di una commissione di indagine ad hoc, secondo quanto riferito da L’Osservatore Romano.

In una lettera pubblicata sul suo sito internet e destinata ai genitori delle vittime, era stato proprio il Vescovo di Ratisbona, mons. Gerhard Ludwig Müller, a rendere nota la notizia di un caso di abuso risalente agli anni Cinquanta verificatosi nel Convitto dove alloggiavano i coristi.

Colpevole allora era il direttore del Convitto, in seguito condannato e poi deceduto. In quell’occasione, il presule aveva invitato a farsi avanti tutti coloro che potevano essere a conoscenza di fatti in grando di individuare vittime e colpevoli di altri episodi di abusi.

Al momento a denunciare il Coro è stata una persona rimasta anonima. Ci sarebbe poi un ex allievo della scuola elementare di Etterzhausen (che ora si trova in Pielenhofen), un’istituzione indipendente dai Domspatzen, che ha denunciato di essere stato abusato agli inizi degli anni ’60. E allo stesso periodo risalirebbero anche gli abusi subiti da un’altra vittima che ha denunciato il direttore del seminario di Weiden e alcuni dipendenti.

Il direttivo del coro di Ratisbona, in una lettera pubblicata sul sito web della diocesi di Ratisbona, si è detto “costernato per il fatto che simili fatti vergognosi siano avvenuti in istituzioni ecclesiastiche”, compresa la celebre istituzione dei Regensburger Domsplatzen, che vanta mille anni di storia alle spalle.

A tutt’oggi comunque – continua la lettera – “non disponiamo di ulteriori elementi concreti su casi sospetti di abusi all’interno del Coro di Ratisbona”.

In un comunicato il Vescovo di Ratisbona ha tenuto a precisare che i due casi di abusi verificatisi nel 1958, pubblicamente noti già all’epoca e da considerarsi giuridicamente chiusi, non coincidono con il periodo che va dal 1964 al 1994 in cui il fratello del Papa, il maestro mons. George Ratzinger, subentrato in questo incarico al Vescovo Theobald Schrems, è stato Direttore del coro di voci bianchi e del coro di voci maschili.

La diocesi di Ratisbona fa sapere, inoltre, di aver messo a disposizione un avvocato al fine di chiarire quanto accaduto in passato, identificare le potenziali vittime e colpevoli, e suggerire le misure da adottare alla luce del diritto penale e canonico. Questo avvocato presenterà entro 14 giorni una relazione provvisoria.

Dal 2008 è inoltre attivo uno staff ad hoc coordinato dalla psicologa Birgit Boehm, responsabile diocesana per i casi di abusi sessuali, e composto da cinque membri (uno psicologo, un ex giudice, un giurista canonico e due dipendenti dell’Ordinariato).